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Giorgio Chiesi – C’è qualcosa di nuovo
Le ultime figure del Maestro sono il segno più libero della pittura -non pittura vista e colta sui muri delle città, nelle gallerie della metropolitana e nelle stazioni ferroviarie: reperti di una civiltà sottosopra in cui convivono cose della saggezza e cose della follia
Comunicato stampa
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Il percorso artistico del Maestro Chiesi parte dal realismo sociale di fine anni ’60 di Milano: diviene amico di Ferroni, Vicentini Banchieri, Vaglieri e Cappelli iniziando a frequentarne gli studi. In alcuni viaggi a Roma incontra poi Vespignani e Mulas; fin da subito al centro delle opere di Chiesi è presente l’uomo con la sua tormentata quotidianità.
Con gli anni Settanta scopre e studia Bacon e Giacometti; metabolizzando e rielaborando queste conoscenze Chiesi crea figure che urlano. Anticipando la fine della società consumistica queste figure distorte e grigie indicano la disperazione dell’umanità in un mondo che appariva già senza futuro ma travolto da un finto benessere materiale ed apparente.
Un primo cambiamento verso il lungo cammino che lo ha portato ad oggi è avvenuto negli anni ‘80 dove si propone, non più con immagini distorte nel dolore, ma con personaggi metropolitani che gridano la loro solitudine anche se circondati da un formicolare di persone. Chiesi attribuisce ai suoi personaggi quel tono grigio della morte apparente: la stessa che ci sta distruggendo e annientando tutti.
Passa poi negli anni ’90 ad una pittura con una sorta di ribellione delle cose, dipingendo gli oggetti di tutti i giorni e di tutte le ore in un’assolutezza formale: oggetti totemici, nuova civiltà del vedere, una pittura fantastica e ludica.
E’ con il nuovo millennio che Chiesi sdrammatizza ed ironizza veramente sull’essere umano ed i suoi oggetti quotidiani: se in principio rappresenta grosse e coloratissime teste – innestate a piedi e senza corpi – che, contrastando con i fondi neri, fanno risaltare ancora una volta l’importanza dell’uomo, in seguito le grosse teste squadrate si trasformano in lunghi visi più armoniosi su fondi bianchi e minimalisti in cui gli elementi che circondano la figura come le uova al tegamino, i grossi telefoni o le biciclette nelle discariche metropolitane attirano l’attenzione del fruitore dell’opera - un messaggio nel nulla -
Il 2005 segna un ulteriore passaggio: le grosse teste, eseguite con gestualità e senza ripensamenti, sono vuotate da ogni pensiero e instradate da vari divieti e cartelli che indicano, senza effettivamente volerlo, la strada da seguire. I soggetti ivi rappresentati sono poi contornati da auto, cellulari e lampade, da tutto ciò che la tecnologia moderna propone: il tutto eseguito con un primitivismo infantile che fornisce suggestioni, suggerimenti e materia di pensiero per il proprio futuro.
Le ultime figure del Maestro sono il segno più libero della pittura - non pittura vista e colta sui muri delle città, nelle gallerie della metropolitana e nelle stazioni ferroviarie: reperti di una civiltà sottosopra in cui convivono «cose» della saggezza e «cose» della follia.
Un espressionismo gestuale e senza ripensamenti quello di Giorgio Chiesi che si rende evidente attraverso la realizzazione automatica dell’inconscio, dove, la tela fa da mezzo comunicante tra segno, materia e colore usando collage di carte e materiali vari – jeans, legni, camicie – ed è espressione dell’impulso incontrollabile del suo più profondo io.
Ancora oggi, dopo oltre quaranta anni, ciò che colpisce nella pittura di Giorgio Chiesi è quel senso di freschezza, di giovanile sentimento delle «cose» che non si è fatto indurire dal passare degli anni e dall’accanirsi dell’esperienza. Un atteggiamento disincantato quello di Chiesi, che ha saputo mantenere, anzi espandere, il bel sorriso dell’uomo/artista in smorfia del ribelle per natura, del non omologabile che non si fa rinchiudere in alcun sistema, che va oltre la prevedibilità del visto-non visto, che sta bene d’estate col cappotto e d’inverno col costume da bagno senza pensarci tanto; vivendo bene il privilegio d’essere artista.
ANTICHI VIGNETI DI CANTALUPO - GHEMME
Giorgio Chiesi nasce a Felina, nell’Appennino Emiliano, in provincia di Reggio Emilia. La famiglia si trasferisce a Milano dove Chiesi completa gli studi. Fino dai primi anni Sessanta svolge varie attività e il lavoro non gli permette di dedicarsi a tempo pieno alla pittura che già si manifesta come il suo interesse primario.
Conosce nel frattempo alcuni artisti e tra questi in particolare Enzo Vicentini e Gianfranco Ferroni; con il loro incoraggiamento comincia a dedicarsi completamente all’arte. La ricerca del suo segno e del suo stile e lo studio dei soggetti lo accompagnano fino ad oggi.
Nel 1970 conosce Giuseppe Migneco e ne frequenta assiduamente lo studio approfondendo così i suoi interessi culturali con il mondo dell’arte. Migneco lo presenta a Paolo Marini, gallerista di Firenze che nel 1979 gli organizza la prima personale con presentazione in catalogo di Renzo Bertoni.
Negli anni successivi, il legame con Marini e Bertoni sarà determinante per il proseguimento dell’attività di Chiesi che terrà mostre personali nelle maggiori città italiane, sostenuto ed incoraggiato da numerosi collezionisti. Ad oggi contiamo, infatti, al suo attivo più di cinquanta collettive e oltre cinquantacinque personali.
Mostre personali
Aprile 1979 Galleria “L’Indiano” Firenze, catalogo R. Bertoni
Agosto 1979 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi
Marzo 1980 Galleria “La Linea” Roma, catalogo D. Micacchi
Maggio 1980 Galleria “La Linea” Milano, catalogo D. Micacchi
Gennaio 1981 Galleria “L’indiano” Firenze, catalogo R. Federici
Luglio 1981 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi
Marzo 1983 Galleria “L’Indiano” Firenze, catalogo R. Bellini
Agosto 1983 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi, catalogo R. Bellini
Gennaio 1984 Galleria “Borgoarte” Borgomanero
Aprile 1984 Galleria “L’Indiano” Firenze, catalogo R. Bellini
Agosto 1984 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi
Novembre 1985 Galleria “Il Pentagono” Borgomanero
Dicembre 1985 Galleria “Antares” Selva di Val Gardena
Gennaio 1986 Galleria “Cortina” Milano, catalogo R. De Grada
Agosto 1986 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi, catalogo R. De Grada
Novembre 1986 Galleria “Il Fante di Spade” Milano catalogo M. De Micheli
Novembre 1986 Galleria “Nove Colonne” Bologna, scritto di G. Ciabattoni
Maggio 1987 Galleria “Il Parametro” Roma, catalogo R. Bertoni, A. Trombadori
Luglio 1987 S.E.A. “aeroporto Linate” Milano
Settembre 1987 Galleria “Nove Colonne” Brescia
Ottobre 1987 Galleria “Il Traghetto” Venezia, catalogo E. Di Martino
Aprile 1988 Galleria “Parametro” Expo Arti Bari
Maggio 1988 Galleria “Studio 71” Palermo, catalogo G. Migneco
Ottobre 1988 Galleria “Cortina” Milano, catalogo E. Fabiani
Novembre 1988 DI. BI. Art. Bergamo
Marzo 1989 Galleria “Nove Colonne” Palermo
Gennaio 1990 Galleria “Pace” Milano, catalogo F. Gallo
Marzo 1990 Galleria “Il Traghetto” Venezia
Maggio 1992 Galleria “Il Triangolo” Cosenza
Agosto 1992 Galleria “Il Traghetto” Venezia
Ottobre 1992 Galleria “Pedrani” Legnano
Ottobre 1992 Galleria “La Bottega” Ravenna
Novembre 1992 Caffè “Giubbe Rosse” Firenze, a cura di P. Marini
Settembre 1993 Galleria “Sansoni” Pavia
Ottobre 1993 Galleria “Arte in cornice” Torino
Ottobre 1994 Galleria “Centro Iniziative Culturali” Voghera
Gennaio 1995 Galleria “Lanza” Arte fiera, Bologna
Ottobre 1995 Galleria “Cortina” Arte fiera, Padova
Novembre 1995 Galleria “Cortina” Milano
Gennaio 1996 Galleria “Lanza” Arte fiera, Bologna
Aprile 1997 Galleria “Lanza” Verbania (NO)
Febbraio 1998 Galleria “Lanza” Reggio in Arte
Aprile 1998 Galleria “Lanza” Ancona Arte
Ottobre 1998 Galleria L’Indiano” Chiesi “Ieri-Oggi” Firenze
Dicembre 1998 Galleria “Arte contemporanea” Foggia
Gennaio 1999 Galleria “Arte dimensione” Bari
Marzo 1999 Galleria “Arte Dimensione” Campobasso
Maggio 1999 Galleria “Nuovo Segno” Forlì
Febbraio 2002 Galleria “EsseBi” Besana Brianza (MI)
Luglio 2002 Galleria “Osteria à Pagliai” scritto di F. Norcino “Studio L’Indiano” Querceta (Lucca)
Febbraio 2003 Galleria “Club La Marchesa” Mirandola (MO)
Febbraio 2003 Galleria “Vera Docci” EXPO ARTE Fiera del Levante, Bari
Marzo 2003 Galleria “Contemporanea galleria d’Arte” Foggia
Dicembre 2005 Galleria “Studio L’Indiano” Firenze
Ottobre 2006 Galleria “Arfin” Alcamo ((TP)
Maggio 2007 Galleria “Margutta” Catania
Giugno 2007 Rocca Sforzesca Soncino (CR)
“Non penso affatto che quello che uno ha dentro e che esprime con la pittura sia sempre valido, per me diventa valido quando un artista riesce a creare cose nuove e cioè ad anticipare i tempi. In poche parole un artista sarà tanto più valido e grande quanto più riesce ad essere un punto di partenza per il prossimo sperimentatore” Giorgio Chiesi
Con gli anni Settanta scopre e studia Bacon e Giacometti; metabolizzando e rielaborando queste conoscenze Chiesi crea figure che urlano. Anticipando la fine della società consumistica queste figure distorte e grigie indicano la disperazione dell’umanità in un mondo che appariva già senza futuro ma travolto da un finto benessere materiale ed apparente.
Un primo cambiamento verso il lungo cammino che lo ha portato ad oggi è avvenuto negli anni ‘80 dove si propone, non più con immagini distorte nel dolore, ma con personaggi metropolitani che gridano la loro solitudine anche se circondati da un formicolare di persone. Chiesi attribuisce ai suoi personaggi quel tono grigio della morte apparente: la stessa che ci sta distruggendo e annientando tutti.
Passa poi negli anni ’90 ad una pittura con una sorta di ribellione delle cose, dipingendo gli oggetti di tutti i giorni e di tutte le ore in un’assolutezza formale: oggetti totemici, nuova civiltà del vedere, una pittura fantastica e ludica.
E’ con il nuovo millennio che Chiesi sdrammatizza ed ironizza veramente sull’essere umano ed i suoi oggetti quotidiani: se in principio rappresenta grosse e coloratissime teste – innestate a piedi e senza corpi – che, contrastando con i fondi neri, fanno risaltare ancora una volta l’importanza dell’uomo, in seguito le grosse teste squadrate si trasformano in lunghi visi più armoniosi su fondi bianchi e minimalisti in cui gli elementi che circondano la figura come le uova al tegamino, i grossi telefoni o le biciclette nelle discariche metropolitane attirano l’attenzione del fruitore dell’opera - un messaggio nel nulla -
Il 2005 segna un ulteriore passaggio: le grosse teste, eseguite con gestualità e senza ripensamenti, sono vuotate da ogni pensiero e instradate da vari divieti e cartelli che indicano, senza effettivamente volerlo, la strada da seguire. I soggetti ivi rappresentati sono poi contornati da auto, cellulari e lampade, da tutto ciò che la tecnologia moderna propone: il tutto eseguito con un primitivismo infantile che fornisce suggestioni, suggerimenti e materia di pensiero per il proprio futuro.
Le ultime figure del Maestro sono il segno più libero della pittura - non pittura vista e colta sui muri delle città, nelle gallerie della metropolitana e nelle stazioni ferroviarie: reperti di una civiltà sottosopra in cui convivono «cose» della saggezza e «cose» della follia.
Un espressionismo gestuale e senza ripensamenti quello di Giorgio Chiesi che si rende evidente attraverso la realizzazione automatica dell’inconscio, dove, la tela fa da mezzo comunicante tra segno, materia e colore usando collage di carte e materiali vari – jeans, legni, camicie – ed è espressione dell’impulso incontrollabile del suo più profondo io.
Ancora oggi, dopo oltre quaranta anni, ciò che colpisce nella pittura di Giorgio Chiesi è quel senso di freschezza, di giovanile sentimento delle «cose» che non si è fatto indurire dal passare degli anni e dall’accanirsi dell’esperienza. Un atteggiamento disincantato quello di Chiesi, che ha saputo mantenere, anzi espandere, il bel sorriso dell’uomo/artista in smorfia del ribelle per natura, del non omologabile che non si fa rinchiudere in alcun sistema, che va oltre la prevedibilità del visto-non visto, che sta bene d’estate col cappotto e d’inverno col costume da bagno senza pensarci tanto; vivendo bene il privilegio d’essere artista.
ANTICHI VIGNETI DI CANTALUPO - GHEMME
Giorgio Chiesi nasce a Felina, nell’Appennino Emiliano, in provincia di Reggio Emilia. La famiglia si trasferisce a Milano dove Chiesi completa gli studi. Fino dai primi anni Sessanta svolge varie attività e il lavoro non gli permette di dedicarsi a tempo pieno alla pittura che già si manifesta come il suo interesse primario.
Conosce nel frattempo alcuni artisti e tra questi in particolare Enzo Vicentini e Gianfranco Ferroni; con il loro incoraggiamento comincia a dedicarsi completamente all’arte. La ricerca del suo segno e del suo stile e lo studio dei soggetti lo accompagnano fino ad oggi.
Nel 1970 conosce Giuseppe Migneco e ne frequenta assiduamente lo studio approfondendo così i suoi interessi culturali con il mondo dell’arte. Migneco lo presenta a Paolo Marini, gallerista di Firenze che nel 1979 gli organizza la prima personale con presentazione in catalogo di Renzo Bertoni.
Negli anni successivi, il legame con Marini e Bertoni sarà determinante per il proseguimento dell’attività di Chiesi che terrà mostre personali nelle maggiori città italiane, sostenuto ed incoraggiato da numerosi collezionisti. Ad oggi contiamo, infatti, al suo attivo più di cinquanta collettive e oltre cinquantacinque personali.
Mostre personali
Aprile 1979 Galleria “L’Indiano” Firenze, catalogo R. Bertoni
Agosto 1979 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi
Marzo 1980 Galleria “La Linea” Roma, catalogo D. Micacchi
Maggio 1980 Galleria “La Linea” Milano, catalogo D. Micacchi
Gennaio 1981 Galleria “L’indiano” Firenze, catalogo R. Federici
Luglio 1981 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi
Marzo 1983 Galleria “L’Indiano” Firenze, catalogo R. Bellini
Agosto 1983 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi, catalogo R. Bellini
Gennaio 1984 Galleria “Borgoarte” Borgomanero
Aprile 1984 Galleria “L’Indiano” Firenze, catalogo R. Bellini
Agosto 1984 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi
Novembre 1985 Galleria “Il Pentagono” Borgomanero
Dicembre 1985 Galleria “Antares” Selva di Val Gardena
Gennaio 1986 Galleria “Cortina” Milano, catalogo R. De Grada
Agosto 1986 Galleria “La Vecchia Farmacia” Forte dei Marmi, catalogo R. De Grada
Novembre 1986 Galleria “Il Fante di Spade” Milano catalogo M. De Micheli
Novembre 1986 Galleria “Nove Colonne” Bologna, scritto di G. Ciabattoni
Maggio 1987 Galleria “Il Parametro” Roma, catalogo R. Bertoni, A. Trombadori
Luglio 1987 S.E.A. “aeroporto Linate” Milano
Settembre 1987 Galleria “Nove Colonne” Brescia
Ottobre 1987 Galleria “Il Traghetto” Venezia, catalogo E. Di Martino
Aprile 1988 Galleria “Parametro” Expo Arti Bari
Maggio 1988 Galleria “Studio 71” Palermo, catalogo G. Migneco
Ottobre 1988 Galleria “Cortina” Milano, catalogo E. Fabiani
Novembre 1988 DI. BI. Art. Bergamo
Marzo 1989 Galleria “Nove Colonne” Palermo
Gennaio 1990 Galleria “Pace” Milano, catalogo F. Gallo
Marzo 1990 Galleria “Il Traghetto” Venezia
Maggio 1992 Galleria “Il Triangolo” Cosenza
Agosto 1992 Galleria “Il Traghetto” Venezia
Ottobre 1992 Galleria “Pedrani” Legnano
Ottobre 1992 Galleria “La Bottega” Ravenna
Novembre 1992 Caffè “Giubbe Rosse” Firenze, a cura di P. Marini
Settembre 1993 Galleria “Sansoni” Pavia
Ottobre 1993 Galleria “Arte in cornice” Torino
Ottobre 1994 Galleria “Centro Iniziative Culturali” Voghera
Gennaio 1995 Galleria “Lanza” Arte fiera, Bologna
Ottobre 1995 Galleria “Cortina” Arte fiera, Padova
Novembre 1995 Galleria “Cortina” Milano
Gennaio 1996 Galleria “Lanza” Arte fiera, Bologna
Aprile 1997 Galleria “Lanza” Verbania (NO)
Febbraio 1998 Galleria “Lanza” Reggio in Arte
Aprile 1998 Galleria “Lanza” Ancona Arte
Ottobre 1998 Galleria L’Indiano” Chiesi “Ieri-Oggi” Firenze
Dicembre 1998 Galleria “Arte contemporanea” Foggia
Gennaio 1999 Galleria “Arte dimensione” Bari
Marzo 1999 Galleria “Arte Dimensione” Campobasso
Maggio 1999 Galleria “Nuovo Segno” Forlì
Febbraio 2002 Galleria “EsseBi” Besana Brianza (MI)
Luglio 2002 Galleria “Osteria à Pagliai” scritto di F. Norcino “Studio L’Indiano” Querceta (Lucca)
Febbraio 2003 Galleria “Club La Marchesa” Mirandola (MO)
Febbraio 2003 Galleria “Vera Docci” EXPO ARTE Fiera del Levante, Bari
Marzo 2003 Galleria “Contemporanea galleria d’Arte” Foggia
Dicembre 2005 Galleria “Studio L’Indiano” Firenze
Ottobre 2006 Galleria “Arfin” Alcamo ((TP)
Maggio 2007 Galleria “Margutta” Catania
Giugno 2007 Rocca Sforzesca Soncino (CR)
“Non penso affatto che quello che uno ha dentro e che esprime con la pittura sia sempre valido, per me diventa valido quando un artista riesce a creare cose nuove e cioè ad anticipare i tempi. In poche parole un artista sarà tanto più valido e grande quanto più riesce ad essere un punto di partenza per il prossimo sperimentatore” Giorgio Chiesi
05
aprile 2008
Giorgio Chiesi – C’è qualcosa di nuovo
Dal 05 al 26 aprile 2008
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ACHILLE MARAZZA
Borgomanero, Viale Marazza, 5, (Novara)
Borgomanero, Viale Marazza, 5, (Novara)
Orario di apertura
da martedì a giovedì 14-19, venerdì e sabato 9-12 e 14-18
Vernissage
5 Aprile 2008, ore 17, alle 18 la mostra continua alla Galleria Borgo Arte con rinfresco
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