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Giorgio di Palma – Tenga il resto. Ceramiche di cui non c’era bisogno
Prima personale milanese del giovane artista pugliese Giorgio di Palma. Usando principalmente la ceramica come strumento espressivo, produce caffettiere napoletane, cerotti, chiavi, coni gelato, scatole di detersivi, lampadine, sturalavandini e molto altri oggetti dal gusto pop.
Comunicato stampa
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Giorgio Di Palma è di Grottaglie, città della ceramica, e ha una formazione di tipo storico/scientifico. È entrato nel mondo dell’arte da pochi anni e la sua scelta di utilizzare materiali ceramici è senz’altro connessa alla sua appartenenza ad un territorio e ad una tradizione. Tuttavia l’artista ha deciso di occuparsi di ceramica in modo nuovo e si serve dell’argilla, materiale indigeno e a lui familiare, con un atteggiamento funzionale all’espressione delle idee che gli stanno a cuore.
Giorgio Di Palma produce caffettiere napoletane, cerotti, chiavi, coni gelato, scatole di detersivi, lampadine, sturalavandini, mollette per i panni, occhiali e molto altro. Con le sue opere sembra voler celebrare la normalità e la banalità di oggetti che fanno parte del vissuto collettivo e che rappresentano il nostro presente domestico. Così come, scegliendo rivestimenti ceramici vistosi, al limite del “cattivo gusto”, richiama alla mente lo stile e il potere seduttivo, facile e immediato, dei prodotti di largo consumo.
L’artista espone i suoi lavori a Milano per la prima volta e, attraverso il tipo di allestimento, il catalogo, la locandina, esprime, in modo emblematico, il suo atteggiamento nei confronti del mercato dell’arte e di tutto ciò che lo circonda. Scegliendo uno stile che non ha niente a che fare con la ricerca del raffinato e del minimalismo patinato, che caratterizza buona parte del mondo dell’arte e che risponde alle aspettative dei suoi frequentatori, Giorgio Di Palma
attribuisce alle sue opere un carattere di riproducibilità piuttosto che di unicità. Le fotografie degli oggetti e la loro posizione nello spazio grafico evocano lo stile dei
depliants pubblicitari più popolari, che riempiono le caselle della posta. Le etichette dei prezzi, evidenziate al pari degli oggetti, strizzano l’occhio all’abitudine commerciale di
giocare una battaglia nei confronti della concorrenza, facendo leva sugli sconti e su prezzi che tendono al ribasso. L’artista, vendendo i suoi oggetti a prezzi che li rendono decisamente accessibili, permette di ricreare le suggestioni di questa collezione in qualsiasi ambiente domestico.
Per entrare nel mondo di Giorgio Di Palma è importante conoscere anche le pubblicazioni e i blogs da lui creati. Quando usa questi mezzi di comunicazione l’artista diventa il
protagonista di storie che svelano elementi della sua vita, del suo sentire, del suo operare artistico e ci rende partecipi di racconti talvolta nostalgici e sentimentali, talvolta comici e
autoironici, senza il timore di mettersi in gioco con il proprio corpo e la propria personalità.
Gabriella Sacchi
Giorgio Di Palma produce caffettiere napoletane, cerotti, chiavi, coni gelato, scatole di detersivi, lampadine, sturalavandini, mollette per i panni, occhiali e molto altro. Con le sue opere sembra voler celebrare la normalità e la banalità di oggetti che fanno parte del vissuto collettivo e che rappresentano il nostro presente domestico. Così come, scegliendo rivestimenti ceramici vistosi, al limite del “cattivo gusto”, richiama alla mente lo stile e il potere seduttivo, facile e immediato, dei prodotti di largo consumo.
L’artista espone i suoi lavori a Milano per la prima volta e, attraverso il tipo di allestimento, il catalogo, la locandina, esprime, in modo emblematico, il suo atteggiamento nei confronti del mercato dell’arte e di tutto ciò che lo circonda. Scegliendo uno stile che non ha niente a che fare con la ricerca del raffinato e del minimalismo patinato, che caratterizza buona parte del mondo dell’arte e che risponde alle aspettative dei suoi frequentatori, Giorgio Di Palma
attribuisce alle sue opere un carattere di riproducibilità piuttosto che di unicità. Le fotografie degli oggetti e la loro posizione nello spazio grafico evocano lo stile dei
depliants pubblicitari più popolari, che riempiono le caselle della posta. Le etichette dei prezzi, evidenziate al pari degli oggetti, strizzano l’occhio all’abitudine commerciale di
giocare una battaglia nei confronti della concorrenza, facendo leva sugli sconti e su prezzi che tendono al ribasso. L’artista, vendendo i suoi oggetti a prezzi che li rendono decisamente accessibili, permette di ricreare le suggestioni di questa collezione in qualsiasi ambiente domestico.
Per entrare nel mondo di Giorgio Di Palma è importante conoscere anche le pubblicazioni e i blogs da lui creati. Quando usa questi mezzi di comunicazione l’artista diventa il
protagonista di storie che svelano elementi della sua vita, del suo sentire, del suo operare artistico e ci rende partecipi di racconti talvolta nostalgici e sentimentali, talvolta comici e
autoironici, senza il timore di mettersi in gioco con il proprio corpo e la propria personalità.
Gabriella Sacchi
21
novembre 2017
Giorgio di Palma – Tenga il resto. Ceramiche di cui non c’era bisogno
Dal 21 novembre al 22 dicembre 2017
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
SPAZIO NIBE
Milano, Via Camillo Hajech, 4, (Milano)
Milano, Via Camillo Hajech, 4, (Milano)
Orario di apertura
lun-sab 15.00-19.00
Vernissage
21 Novembre 2017, h 18.00
Autore
Curatore