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Giorgio Griffa – Leggerezza di un segno
Mostra personale del maestro Giorgio Griffa, con opere che analizzano il suo percorso dal 1969 al 2004.
Comunicato stampa
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Gian Marco Casini presenta la sua seconda mostra, nel suo spazio in Via F. Crispi 52 a Livorno, con una personale del maestro Giorgio Griffa dal titolo “Leggerezza di un segno”.
La mostra, in contemporanea con la presenza di Giorgio Griffa alla 57° edizione della Biennale di Venezia dal titolo VIVA ARTE VIVA curata da Christine Marcel, indagherà il percorso dell’artista con opere dal 1969 al 2004 su i due supporti utilizzati, tela libera e carta, supporti che rivestono la stessa importanza per il maestro.
“Leggerezza di un segno: questo è ciò che ho pensato quando vidi per la prima volta un’opera del 1968 di Giorgio Griffa. In uno dei suoi scritti l’artista dice di “appoggiare il colore dentro la tela”, ecco dice “appoggiare” che rimanda subito ad una tenuità del gesto, differente da quello degli Espressionisti astratti, lasciando un segno anonimo sulla tela libera.
Segno anonimo, perché Griffa non vuole sovrapporre la sua memoria a quella della pittura, che dura da decine di migliaia di anni, un segno che appartiene a tutti, lasciandolo incompiuto.
Segno incompiuto, per non fissare l’opera d’arte nel passato, che continua a vivere, come la pittura, data per morta, ma che poi continua e continuerà nella storia delle arti.
Leggerezza, memoria e incompiuto sono, per me, i tre temi principali dell’opera di Giorgio Griffa”.
Memoria di un segno incompiuto, Gian Marco Casini
La mostra è accompagnata da un catalogo che raccoglie pensieri dell’artista e scritti di alcuni critici.
La mostra, in contemporanea con la presenza di Giorgio Griffa alla 57° edizione della Biennale di Venezia dal titolo VIVA ARTE VIVA curata da Christine Marcel, indagherà il percorso dell’artista con opere dal 1969 al 2004 su i due supporti utilizzati, tela libera e carta, supporti che rivestono la stessa importanza per il maestro.
“Leggerezza di un segno: questo è ciò che ho pensato quando vidi per la prima volta un’opera del 1968 di Giorgio Griffa. In uno dei suoi scritti l’artista dice di “appoggiare il colore dentro la tela”, ecco dice “appoggiare” che rimanda subito ad una tenuità del gesto, differente da quello degli Espressionisti astratti, lasciando un segno anonimo sulla tela libera.
Segno anonimo, perché Griffa non vuole sovrapporre la sua memoria a quella della pittura, che dura da decine di migliaia di anni, un segno che appartiene a tutti, lasciandolo incompiuto.
Segno incompiuto, per non fissare l’opera d’arte nel passato, che continua a vivere, come la pittura, data per morta, ma che poi continua e continuerà nella storia delle arti.
Leggerezza, memoria e incompiuto sono, per me, i tre temi principali dell’opera di Giorgio Griffa”.
Memoria di un segno incompiuto, Gian Marco Casini
La mostra è accompagnata da un catalogo che raccoglie pensieri dell’artista e scritti di alcuni critici.
20
maggio 2017
Giorgio Griffa – Leggerezza di un segno
Dal 20 maggio al primo luglio 2017
arte moderna e contemporanea
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GIAN MARCO CASINI GALLERY
Livorno, Via Francesco Crispi, 52, (Livorno)
Livorno, Via Francesco Crispi, 52, (Livorno)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 e 16-20
Vernissage
20 Maggio 2017, ore 18
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