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Giorgio Maria Griffa – I Fari degli Stevenson
L’esposizione presenta tutti gli acquarelli realizzati dall’autore al ritorno dal suo viaggio in Scozia alla ricerca dei 90 fari costruiti dagli Stevenson
Comunicato stampa
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Sabato 16 maggio alle 17 si inaugura, alla presenza di Giorgio Maria Griffa, la mostra I Fari degli Stevenson. L’esposizione presenta tutti gli acquarelli realizzati dall’autore al ritorno dal suo viaggio in Scozia alla ricerca dei 90 fari costruiti dagli Stevenson. Tutte le opere sono raccolte nel “Carnet de voyage” (il terzo della collana di Nuages) I Fari degli Stevenson, presentato in occasione della mostra e in libreria alla fine di aprile.
Un viaggio affascinante in Scozia tra scogliere, isole sperdute, promontori selvaggi, alla ricerca dei fari costruiti dal nonno, dal padre, dai cugini e dagli zii del grande Robert L. Stevenson. Gli 82 acquarelli in mostra raccontano luoghi selvaggi e misteriosi, luoghi che certamente avranno influenzato l’immaginario dello scrittore.
Devo l’idea di questo libro a Hugo Pratt, infatti nel maggio 1994, in occasione di una visita in sua compagnia al Festival Des Etonnants Voyageurs di Saint Malo, Pratt mi regalò il romanzo di Alexandra Lapierre Fanny Osborne. La vita della moglie di Robert Louis Stevenson mi appassionò molto e leggendo quel libro scoprii che il grande scrittore discendeva da una famiglia di costruttori di fari.
Robert Louis non seguì le orme del nonno , degli zii e del padre e, considerato quasi la pecora nera della famiglia, si dedicò alla scrittura. Mi affascinò molto l’idea che quel bambino malaticcio fosse cresciuto in un ambiente dove si parlava continuamente di fari, di scogliere, di promontori, di isole, di naufragi…da quel momento ho iniziato a desiderare di vedere quei luoghi e quei fari e di pubblicare un libro sull’argomento, un vero e proprio “carnet de voyage”.
Ne ho parlato a Giorgio Maria Griffa, grande acquarellista, viaggiatore, narratore di luoghi e di storie (Nuages aveva già pubblicato il suo libro Acquarelli di viaggio )…
(Cristina Taverna)
Non sapevo nulla di questa vicenda. Una vera doccia scozzese, come si dice.
E in ogni caso una storia straordinaria.
Una famiglia scozzese, gli Stevenson, progetta fari in Scozia per generazioni, dal '700 al 1900, con paziente pertinacia, attraverso anni di irragionevoli labirinti burocratici, disagi e ostacoli oggi impensabili. La pecora nera della famiglia, Robert Louis poi, uno dei pochi Stevenson a non costruire fari, scrive L'Isola del Tesoro e Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde, diventa più famoso degli altri Stevenson e fugge con i suoi polmoni malati verso il sole di Samoa…
Ricevuta per posta dal Northern Lighthouse Board, responsabile dei fari in Scozia, la carta della Scozia con i loro fari provvedo a riportarli sulle normali carte stradali. Per farlo mi costruisco un minuscolo timbro con il simbolo di un faro.
Si gioca agli esploratori.
Poi si cominciano a collezionare vecchie cartoline di fari scozzesi dai siti d'aste on-line, francobolli di fari, buste con annulli speciali, buste commemoranti il centenario della morte di Robert Louis Stevenson, suoi ritratti, stampe di naufragi, tavole con disegni di sistemi ottici, vignette, incisioni, altre mappe.
Quando ne sai abbastanza ma non troppo, quando mancano solo più gli odori e i colori, allora si va a vedere.
I fari. Dopo l'automazione, i cottages dei guardiani sono ormai chiusi. Alcuni sono divenuti dei piccoli hotel, altri sono irraggiungibili ma tutti, di norma, stanno in posti bellissimi e arditi.
Una tavolozza simile li amalgama.
Mare e cieli color pesce o tempesta. Terre rosse e colza gialla.
Non c'è, già pronto, il color brughiera né il color pioggia. Occorre un po' di alchimia da fattucchiere.
Manca anche la tinta erica o la nuance fumo di torba.
Non ci sono tubetti di colore scozzesi così ho dovuto scegliere una marca di acquarelli inglese...
Il viaggio poi si ricompone in studio e, al riparo dalle intemperie, alle volte un'acquerugiola diventa un fortunale e la signora con due scottish terrier al guinzaglio scompare dallo sfondo.
(Giorgio Maria Griffa)
Il libro:
I Fari degli Stevenson
Pag. 240
40 euro
Edizione rilegata e numerata di 30 esemplari
Con un acquarello originale
450 euro
Un viaggio affascinante in Scozia tra scogliere, isole sperdute, promontori selvaggi, alla ricerca dei fari costruiti dal nonno, dal padre, dai cugini e dagli zii del grande Robert L. Stevenson. Gli 82 acquarelli in mostra raccontano luoghi selvaggi e misteriosi, luoghi che certamente avranno influenzato l’immaginario dello scrittore.
Devo l’idea di questo libro a Hugo Pratt, infatti nel maggio 1994, in occasione di una visita in sua compagnia al Festival Des Etonnants Voyageurs di Saint Malo, Pratt mi regalò il romanzo di Alexandra Lapierre Fanny Osborne. La vita della moglie di Robert Louis Stevenson mi appassionò molto e leggendo quel libro scoprii che il grande scrittore discendeva da una famiglia di costruttori di fari.
Robert Louis non seguì le orme del nonno , degli zii e del padre e, considerato quasi la pecora nera della famiglia, si dedicò alla scrittura. Mi affascinò molto l’idea che quel bambino malaticcio fosse cresciuto in un ambiente dove si parlava continuamente di fari, di scogliere, di promontori, di isole, di naufragi…da quel momento ho iniziato a desiderare di vedere quei luoghi e quei fari e di pubblicare un libro sull’argomento, un vero e proprio “carnet de voyage”.
Ne ho parlato a Giorgio Maria Griffa, grande acquarellista, viaggiatore, narratore di luoghi e di storie (Nuages aveva già pubblicato il suo libro Acquarelli di viaggio )…
(Cristina Taverna)
Non sapevo nulla di questa vicenda. Una vera doccia scozzese, come si dice.
E in ogni caso una storia straordinaria.
Una famiglia scozzese, gli Stevenson, progetta fari in Scozia per generazioni, dal '700 al 1900, con paziente pertinacia, attraverso anni di irragionevoli labirinti burocratici, disagi e ostacoli oggi impensabili. La pecora nera della famiglia, Robert Louis poi, uno dei pochi Stevenson a non costruire fari, scrive L'Isola del Tesoro e Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde, diventa più famoso degli altri Stevenson e fugge con i suoi polmoni malati verso il sole di Samoa…
Ricevuta per posta dal Northern Lighthouse Board, responsabile dei fari in Scozia, la carta della Scozia con i loro fari provvedo a riportarli sulle normali carte stradali. Per farlo mi costruisco un minuscolo timbro con il simbolo di un faro.
Si gioca agli esploratori.
Poi si cominciano a collezionare vecchie cartoline di fari scozzesi dai siti d'aste on-line, francobolli di fari, buste con annulli speciali, buste commemoranti il centenario della morte di Robert Louis Stevenson, suoi ritratti, stampe di naufragi, tavole con disegni di sistemi ottici, vignette, incisioni, altre mappe.
Quando ne sai abbastanza ma non troppo, quando mancano solo più gli odori e i colori, allora si va a vedere.
I fari. Dopo l'automazione, i cottages dei guardiani sono ormai chiusi. Alcuni sono divenuti dei piccoli hotel, altri sono irraggiungibili ma tutti, di norma, stanno in posti bellissimi e arditi.
Una tavolozza simile li amalgama.
Mare e cieli color pesce o tempesta. Terre rosse e colza gialla.
Non c'è, già pronto, il color brughiera né il color pioggia. Occorre un po' di alchimia da fattucchiere.
Manca anche la tinta erica o la nuance fumo di torba.
Non ci sono tubetti di colore scozzesi così ho dovuto scegliere una marca di acquarelli inglese...
Il viaggio poi si ricompone in studio e, al riparo dalle intemperie, alle volte un'acquerugiola diventa un fortunale e la signora con due scottish terrier al guinzaglio scompare dallo sfondo.
(Giorgio Maria Griffa)
Il libro:
I Fari degli Stevenson
Pag. 240
40 euro
Edizione rilegata e numerata di 30 esemplari
Con un acquarello originale
450 euro
16
maggio 2005
Giorgio Maria Griffa – I Fari degli Stevenson
Dal 16 al 22 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA – TORRE AVOGADRO
Lumezzane, Via Torre, (Brescia)
Lumezzane, Via Torre, (Brescia)
Vernissage
16 Maggio 2005, ore 17
Sito web
www.griffa.com
Autore
Curatore