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Giorgio Melzi D’Eril – Appunti di viaggio
Una mostra in cui il paese verde oro si fa bianco e nero senza perdere la sua unicità espressiva. L’autore cattura immagini come appunti indelebili sul taccuino di un grande viaggio e il risultato è una forte percezione del reale capace di avvolgere i visitatori
Comunicato stampa
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“Brasil 420"
Dimenticate le immagini cangianti delle cartoline provenienti dal Brasile e soffermatevi a cercare l’anima profonda di un paese: starete seguendo il percorso che l’autore di “…….. “ ha provato ad effettuare nel suo viaggio attraverso la costa atlantica del Brasile.
La tempesta di colori, con cui siamo soliti identificare la festosa spensieratezza carioca, lascia spazio ad un introspettivo effetto bicromatico. Il bianco e nero delle istantanee ha la capacità di evidenziare le sfumature ma, al tempo stesso, attraverso i contrasti evoca allegoricamente l’altalenante spettro sociale del “colosso dai piedi d’argilla”.
Una venere bruna si lascia cullare dolcemente da un intimo alito di vento e l’orizzonte sembra trasformarsi nello spazio in cui danzano i suoi pensieri.
Il mitico Maracanà, ritratto nella sua immortalità, pare sussurrare con la saggezza di un anziano le indimenticabili gesta dei tanto acclamati campeones d’oltre oceano. Poco più in là, i campioni del domani inseguono festanti un pallone che rotola irregolarmente tra la sabbia rovente.
Il sorriso dei bambini abbaglia e brilla di luce propria, l’innocenza che traspare dai loro volti per un istante è come se ti rapisse e lasciasse spazio al divenire di nuove consapevolezze.
D’un tratto cala la malinconia, tra il silenzio irreale che si affaccia su uno sconfinato orizzonte di nuvole, l’attenzione si focalizza sulle umili carcasse delle barche adagiate sulla battigia.
Poi d’improvviso, davanti a quella capanna immobile, le oniriche sensazioni che trasmettono i paesaggi svaniscono bruscamente e gli scorci da fiaba della natura circostante s’intrecciano con la dura realtà della quotidiana lotta per la sopravvivenza.
Un percorso di ricerca intenso ma mai affannoso, guidato dal richiamo misterioso di un’anima fuggente che, pur nascondendosi, lascia percepire la sua presenza.
Una mostra in cui il paese verde oro si fa bianco e nero senza perdere la sua unicità espressiva. L’autore cattura immagini come appunti indelebili sul taccuino di un grande viaggio e il risultato è una forte percezione del reale capace di avvolgere i visitatori.
L . T .
Dimenticate le immagini cangianti delle cartoline provenienti dal Brasile e soffermatevi a cercare l’anima profonda di un paese: starete seguendo il percorso che l’autore di “…….. “ ha provato ad effettuare nel suo viaggio attraverso la costa atlantica del Brasile.
La tempesta di colori, con cui siamo soliti identificare la festosa spensieratezza carioca, lascia spazio ad un introspettivo effetto bicromatico. Il bianco e nero delle istantanee ha la capacità di evidenziare le sfumature ma, al tempo stesso, attraverso i contrasti evoca allegoricamente l’altalenante spettro sociale del “colosso dai piedi d’argilla”.
Una venere bruna si lascia cullare dolcemente da un intimo alito di vento e l’orizzonte sembra trasformarsi nello spazio in cui danzano i suoi pensieri.
Il mitico Maracanà, ritratto nella sua immortalità, pare sussurrare con la saggezza di un anziano le indimenticabili gesta dei tanto acclamati campeones d’oltre oceano. Poco più in là, i campioni del domani inseguono festanti un pallone che rotola irregolarmente tra la sabbia rovente.
Il sorriso dei bambini abbaglia e brilla di luce propria, l’innocenza che traspare dai loro volti per un istante è come se ti rapisse e lasciasse spazio al divenire di nuove consapevolezze.
D’un tratto cala la malinconia, tra il silenzio irreale che si affaccia su uno sconfinato orizzonte di nuvole, l’attenzione si focalizza sulle umili carcasse delle barche adagiate sulla battigia.
Poi d’improvviso, davanti a quella capanna immobile, le oniriche sensazioni che trasmettono i paesaggi svaniscono bruscamente e gli scorci da fiaba della natura circostante s’intrecciano con la dura realtà della quotidiana lotta per la sopravvivenza.
Un percorso di ricerca intenso ma mai affannoso, guidato dal richiamo misterioso di un’anima fuggente che, pur nascondendosi, lascia percepire la sua presenza.
Una mostra in cui il paese verde oro si fa bianco e nero senza perdere la sua unicità espressiva. L’autore cattura immagini come appunti indelebili sul taccuino di un grande viaggio e il risultato è una forte percezione del reale capace di avvolgere i visitatori.
L . T .
06
aprile 2006
Giorgio Melzi D’Eril – Appunti di viaggio
Dal 06 aprile al 06 maggio 2006
fotografia
Location
MAG CAFE’
Milano, Ripa Di Porta Ticinese, 43, (Milano)
Milano, Ripa Di Porta Ticinese, 43, (Milano)
Orario di apertura
8-02
Autore