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Giorgio Milani – Babele
Il percorso espositivo, allestito nei suggestivi spazi della Cripta di Santa Liberata (sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano), documenta, attraverso la sensibilità di Milani, un aspetto che sta caratterizzando l’inizio del XXI secolo: la crescente confusione nella comunicazione.
Comunicato stampa
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Il percorso espositivo, allestito nei suggestivi spazi della Cripta di Santa Liberata, sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, presenta 10 opere (sculture realizzate con caratteri tipografici di legno oltre ad alcuni frottage su carta) che indagano il tema del linguaggio.
Dal 25 settembre al 9 ottobre è in programma a Piacenza la mostra BABELE che presenta 10 lavori recenti di Giorgio Milani.
Il percorso espositivo, allestito nei suggestivi spazi della Cripta di Santa Liberata (sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano), documenta, attraverso la sensibilità di Milani, un aspetto che sta caratterizzando l’inizio del XXI secolo: la crescente confusione nella comunicazione.
Lo spazio che accoglie le opere, scelte dal curatore Marco Senaldi, si adatta perfettamente alle dimensioni dei lavori di Milani. La Cripta di Santa Liberata ha infatti una stanza introduttiva dove saranno collocati quelli di piccole dimensioni mentre, nella sala della cripta, troverà posto l’opera simbolo di questo appuntamento: una Babele Torre poetario di 2 metri e mezzo di altezza risultato di un assemblaggio di oltre 1000 caratteri tipografici di legno. “Questa torre in realtà sono due - spiega Milani -, la prima, appoggiata al piedistallo, tende verso l’alto, e narra la storia collettiva della Babele dei conflitti fra i popoli. La seconda è quella riflessa sulla base a specchio del piedistallo. È una torre rovesciata, che sprofonda nelle viscere della coscienza dell’uomo contemporaneo che, guardandosi allo specchio, non si riconosce più. È l’uomo che vive la vertigine di agire in un tempo disintegrato dalla velocità, immerso nel rumore di messaggi ripetuti e contrastanti, che scardinano i confini del senso e del sè ”.
Sottolinea Senaldi nel testo in catalogo: “Da tempo Milani lavora riutilizzando creativamente caratteri tipografici di legno, ormai abbandonati dopo essere stati resi obsoleti dalle nuove tecnologie di stampa. I caratteri tipografici infatti non vengono semplicemente impiegati per rappresentare simbolicamente l’universo della comunicazione, ma mantengono anche il loro aspetto di particolarissimi artefatti artigianali. La Torre di Babele di lettere lignee sembra ribadire il fatto che, oggi, sono le possibilità stesse della comunicazione a impedire una vera comprensione. Anche le torri di Milani sono dunque Torri Gemelle, ma nel senso che l’una è il negativo dell’altra, la galassia Gutenberg alla sua ennesima potenza che si specchia in “nebulosa Gutenberg” – la controprova del drammatico fatto che, in un mondo dove comunicare è diventato facilissimo, ci si capisce sempre meno”.
La proposta espositiva si completa con due video di Roberto Dassoni dal titolo "Vision of Babel: the Genesis" e "Babele".
Giorgio Milani nasce a Piacenza nel 1946. Opera nel settore delle arti visive, della pubblicità e della comunicazione visuale. Ha esposto in Italia e all’estero (in particolare Stati Uniti, Canada, Libano, Spagna, Belgio, Germania). Nel 2002 il Druckkunst Museum di Lipsia gli ha dedicato un’importante mostra personale. Come direttore creativo si occupa dell’immagine di società nazionali e multinazionali per le quali ha ideato e diretto campagne pubblicitarie in Italia e all’estero. Attualmente ricopre le cariche di direttore creativo dell’agenzia VBM Comunicazione e di direttore artistico di Agorarte.
Dal 25 settembre al 9 ottobre è in programma a Piacenza la mostra BABELE che presenta 10 lavori recenti di Giorgio Milani.
Il percorso espositivo, allestito nei suggestivi spazi della Cripta di Santa Liberata (sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano), documenta, attraverso la sensibilità di Milani, un aspetto che sta caratterizzando l’inizio del XXI secolo: la crescente confusione nella comunicazione.
Lo spazio che accoglie le opere, scelte dal curatore Marco Senaldi, si adatta perfettamente alle dimensioni dei lavori di Milani. La Cripta di Santa Liberata ha infatti una stanza introduttiva dove saranno collocati quelli di piccole dimensioni mentre, nella sala della cripta, troverà posto l’opera simbolo di questo appuntamento: una Babele Torre poetario di 2 metri e mezzo di altezza risultato di un assemblaggio di oltre 1000 caratteri tipografici di legno. “Questa torre in realtà sono due - spiega Milani -, la prima, appoggiata al piedistallo, tende verso l’alto, e narra la storia collettiva della Babele dei conflitti fra i popoli. La seconda è quella riflessa sulla base a specchio del piedistallo. È una torre rovesciata, che sprofonda nelle viscere della coscienza dell’uomo contemporaneo che, guardandosi allo specchio, non si riconosce più. È l’uomo che vive la vertigine di agire in un tempo disintegrato dalla velocità, immerso nel rumore di messaggi ripetuti e contrastanti, che scardinano i confini del senso e del sè ”.
Sottolinea Senaldi nel testo in catalogo: “Da tempo Milani lavora riutilizzando creativamente caratteri tipografici di legno, ormai abbandonati dopo essere stati resi obsoleti dalle nuove tecnologie di stampa. I caratteri tipografici infatti non vengono semplicemente impiegati per rappresentare simbolicamente l’universo della comunicazione, ma mantengono anche il loro aspetto di particolarissimi artefatti artigianali. La Torre di Babele di lettere lignee sembra ribadire il fatto che, oggi, sono le possibilità stesse della comunicazione a impedire una vera comprensione. Anche le torri di Milani sono dunque Torri Gemelle, ma nel senso che l’una è il negativo dell’altra, la galassia Gutenberg alla sua ennesima potenza che si specchia in “nebulosa Gutenberg” – la controprova del drammatico fatto che, in un mondo dove comunicare è diventato facilissimo, ci si capisce sempre meno”.
La proposta espositiva si completa con due video di Roberto Dassoni dal titolo "Vision of Babel: the Genesis" e "Babele".
Giorgio Milani nasce a Piacenza nel 1946. Opera nel settore delle arti visive, della pubblicità e della comunicazione visuale. Ha esposto in Italia e all’estero (in particolare Stati Uniti, Canada, Libano, Spagna, Belgio, Germania). Nel 2002 il Druckkunst Museum di Lipsia gli ha dedicato un’importante mostra personale. Come direttore creativo si occupa dell’immagine di società nazionali e multinazionali per le quali ha ideato e diretto campagne pubblicitarie in Italia e all’estero. Attualmente ricopre le cariche di direttore creativo dell’agenzia VBM Comunicazione e di direttore artistico di Agorarte.
25
settembre 2004
Giorgio Milani – Babele
Dal 25 settembre al 09 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO – CRIPTA DI SANTA LIBERATA
Piacenza, Via Sant'eufemia, 12, (Piacenza)
Piacenza, Via Sant'eufemia, 12, (Piacenza)
Orario di apertura
9.00 – 12.00; 15.00 – 18.00. Domenica chiuso