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Giorgio Oprandi – Lo sguardo del viaggiatore
Il percorso di Giorgio Oprandi (1883-1962) dalla formazione tra Bergamo, Roma e Milano, tra echi talloniani e suggestioni simboliste, fino all’attività pittorica degli anni Cinquanta e Sessanta. Al centro, la stagione dei viaggi in Africa e Albania, ripercorsa attraverso 70 opere inedite.
Comunicato stampa
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Sembra di vederlo: un viaggiatore solitario tra deserti, città e colonie d’Africa con la sua Fiat 503 modificata dotata di cucina, camera, e all’occorrenza in grado di trasformarsi anche in una barca, contenente tutti gli strumenti del mestiere come colori, pennelli e tele. Giorgio Oprandi, pittore ed esploratore bergamasco nato a Lovere, è stato tra il capofila degli artisti che agli inizi del ‘900 hanno dipinto paesaggi e abitanti dei possedimenti italiani Oltremare.
A lui, l’Accademia Tadini di Lovere dedica una mostra dal titolo “Lo sguardo del viaggiatore” dal 30 giugno al 9 settembre. Un progetto a 360 gradi dedicato alle opere e ai viaggi dell’artista: dai lavori giovanili tra Roma e Milano al ruolo di “pittore delle colonie”, dalla visita in Albania fino all’ultimo periodo dedicato ai paesaggi lacustri e vedute di Bergamo. Ma non solo all’Accademia per i più curiosi la possibilità di vedere dal vivo la vettura costruita dallo stesso Oprandi nel 1927 e con la quale il pittore di Lovere ha viaggiato fino agli anni 50’. In programma poi diversi eventi serali collaterali (dalle visite guidate ai reading) dedicati a “Lo sguardo del viaggiatore” all’interno della rassegna estiva “Un’estate di sere incantate”.
La mostra, promossa e organizzata dall’Accademia Tadini e da Comune di Lovere in collaborazione con lo Studio d’Arte San Tomaso a Bergamo e della Quadreria dell’800 di Milano è stata curata da Silvia Capponi e Marco Albertario.
“E’ una proposta culturale che trova forti radici nel territorio per legarsi al centenario della fine della Prima Guerra Mondiale - spiega Roberto Forcella, Presidente Fondazione Accademia di Belle Arti Tadini ONLUS - Il lavoro di Oprandi è più che attuale, legato alle esperienza di vita locali ed a quelle del viaggiatore che va alla scoperta di un mondo diverso da comporre sulla tela: uno sguardo che spazia dalle vette dell’Adamello per allargarsi verso i deserti africani e nello specifico al di là di quel Mediterraneo oggi in cima alle cronache per il flusso dei migranti che provengono dal Sud del mondo. In mostra c’è un’esperienza autentica unita alla ricerca del bello che dona un senso pieno alle cose rappresentate e offre una particolare occasione d’incontro durante l’estate di cultura del lago d’Iseo.”
“Una mostra antologica su Giorgio Oprandi non poteva che svolgersi a Lovere, presso l’Accademia Tadini - aggiunge Angelo Loda della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia - Un plauso a chi quest’esposizione ha ideato e fortemente voluto: un museo rimane vivo se il suo dialogo con il territorio è fatto dalla realizzazione di progetti e proposte, frutto di una volontà di ricerca capillare ed approfondita, in una adeguata valorizzazione del proprio vissuto storico.”
“In ogni opera di Giorgio Oprandi, anche in quelle che così mirabilmente descrivono paesaggi o volti di Paesi lontani migliaia di chilometri dal nostro lago, si può riscontrare la sua “loveresità”- racconta Giovanni Guizzetti, Sindaco di Lovere - i lavori di Oprandi non potevano trovare migliore réunion se non quella messa a disposizione dall’Accademia Tadini che lo avviò, giovane talento, ad una carriera di notorietà; notorietà che più cresceva e varcava i nostri ristretti confini, più portava con sé, lontano, il nome della sua e nostra incantevole Lovere.”
La mostra nel dettaglio unisce al nucleo di opere risalenti agli anni 20’ e 30’ l’aggiunta di prestiti importanti: dall’Accademia Carrara, al Seminario Vescovile Giovanni XXIII di Bergamo passando per l’Ateneo di Scienze e Arti di Bergamo. Tutti integrati da significative presenze di prestiti privati per un totale di 70 opere.
“Se nelle vedute africane di Giorgio Oprandi - nella solitudine dei deserti e negli sconfinati altipiani - c’è il suo racconto più personale e intimo di viaggiatore, nelle sue rappresentazioni delle cittadine arabe, dei mercati e degli uomini che le abitano, il suo sguardo ha un taglio etnografico, in cui il governo italiano vede uno strumento efficace di promozione delle colonie - spiega Silvia Capponi - “Tanto che nel 1931, il pittore di Lovere, è stato insignito del titolo di Commendatore della Corona d’Italia su proposta del Ministro delle Colonie “per attività artistiche svolte nelle Colonie Italiane di Tripolitania, Cirenaica, Eritrea, Somalia, e nelle regioni di Algeria, Tunisia, Egitto, Palestina”.
“Una mostra in cui però c’è anche molto di più - aggiunge Marco Albertario - c’è la sorprendente costante capacità di Oprandi di rinnovare il proprio linguaggio pittorico fatto di una tecnica assolutamente personale caratterizzata da una notevole libertà nella stesura pittorica sia pur nel taglio a volte “fotografico” della rappresentazione.”
A lui, l’Accademia Tadini di Lovere dedica una mostra dal titolo “Lo sguardo del viaggiatore” dal 30 giugno al 9 settembre. Un progetto a 360 gradi dedicato alle opere e ai viaggi dell’artista: dai lavori giovanili tra Roma e Milano al ruolo di “pittore delle colonie”, dalla visita in Albania fino all’ultimo periodo dedicato ai paesaggi lacustri e vedute di Bergamo. Ma non solo all’Accademia per i più curiosi la possibilità di vedere dal vivo la vettura costruita dallo stesso Oprandi nel 1927 e con la quale il pittore di Lovere ha viaggiato fino agli anni 50’. In programma poi diversi eventi serali collaterali (dalle visite guidate ai reading) dedicati a “Lo sguardo del viaggiatore” all’interno della rassegna estiva “Un’estate di sere incantate”.
La mostra, promossa e organizzata dall’Accademia Tadini e da Comune di Lovere in collaborazione con lo Studio d’Arte San Tomaso a Bergamo e della Quadreria dell’800 di Milano è stata curata da Silvia Capponi e Marco Albertario.
“E’ una proposta culturale che trova forti radici nel territorio per legarsi al centenario della fine della Prima Guerra Mondiale - spiega Roberto Forcella, Presidente Fondazione Accademia di Belle Arti Tadini ONLUS - Il lavoro di Oprandi è più che attuale, legato alle esperienza di vita locali ed a quelle del viaggiatore che va alla scoperta di un mondo diverso da comporre sulla tela: uno sguardo che spazia dalle vette dell’Adamello per allargarsi verso i deserti africani e nello specifico al di là di quel Mediterraneo oggi in cima alle cronache per il flusso dei migranti che provengono dal Sud del mondo. In mostra c’è un’esperienza autentica unita alla ricerca del bello che dona un senso pieno alle cose rappresentate e offre una particolare occasione d’incontro durante l’estate di cultura del lago d’Iseo.”
“Una mostra antologica su Giorgio Oprandi non poteva che svolgersi a Lovere, presso l’Accademia Tadini - aggiunge Angelo Loda della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia - Un plauso a chi quest’esposizione ha ideato e fortemente voluto: un museo rimane vivo se il suo dialogo con il territorio è fatto dalla realizzazione di progetti e proposte, frutto di una volontà di ricerca capillare ed approfondita, in una adeguata valorizzazione del proprio vissuto storico.”
“In ogni opera di Giorgio Oprandi, anche in quelle che così mirabilmente descrivono paesaggi o volti di Paesi lontani migliaia di chilometri dal nostro lago, si può riscontrare la sua “loveresità”- racconta Giovanni Guizzetti, Sindaco di Lovere - i lavori di Oprandi non potevano trovare migliore réunion se non quella messa a disposizione dall’Accademia Tadini che lo avviò, giovane talento, ad una carriera di notorietà; notorietà che più cresceva e varcava i nostri ristretti confini, più portava con sé, lontano, il nome della sua e nostra incantevole Lovere.”
La mostra nel dettaglio unisce al nucleo di opere risalenti agli anni 20’ e 30’ l’aggiunta di prestiti importanti: dall’Accademia Carrara, al Seminario Vescovile Giovanni XXIII di Bergamo passando per l’Ateneo di Scienze e Arti di Bergamo. Tutti integrati da significative presenze di prestiti privati per un totale di 70 opere.
“Se nelle vedute africane di Giorgio Oprandi - nella solitudine dei deserti e negli sconfinati altipiani - c’è il suo racconto più personale e intimo di viaggiatore, nelle sue rappresentazioni delle cittadine arabe, dei mercati e degli uomini che le abitano, il suo sguardo ha un taglio etnografico, in cui il governo italiano vede uno strumento efficace di promozione delle colonie - spiega Silvia Capponi - “Tanto che nel 1931, il pittore di Lovere, è stato insignito del titolo di Commendatore della Corona d’Italia su proposta del Ministro delle Colonie “per attività artistiche svolte nelle Colonie Italiane di Tripolitania, Cirenaica, Eritrea, Somalia, e nelle regioni di Algeria, Tunisia, Egitto, Palestina”.
“Una mostra in cui però c’è anche molto di più - aggiunge Marco Albertario - c’è la sorprendente costante capacità di Oprandi di rinnovare il proprio linguaggio pittorico fatto di una tecnica assolutamente personale caratterizzata da una notevole libertà nella stesura pittorica sia pur nel taglio a volte “fotografico” della rappresentazione.”
29
giugno 2018
Giorgio Oprandi – Lo sguardo del viaggiatore
Dal 29 giugno al 23 settembre 2018
arte moderna e contemporanea
Location
ACCADEMIA TADINI – PINACOTECA
Lovere, Via Tadini, 40, (Bergamo)
Lovere, Via Tadini, 40, (Bergamo)
Biglietti
Intero euro 7; ridotto euro 5.
Il biglietto è valido anche per la visita della Galleria Storica
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 15.00-19.00;
Domenica e festivi, ore 10.00-12.00; 15.00-19.00
Nel mese di agosto, venerdì sera ore 21.00-24.00
Vernissage
29 Giugno 2018, ore 18.00. Su invito.
Autore
Curatore