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Giorgio Podda – Per Sentito dire
22 opere di medio formato, olio su tavola
Comunicato stampa
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Ho capito, non so perché, fin da ragazzetto, che la Filosofia racchiudeva un tesoro dello spirito. Eppure, in occasione di decisioni importanti, ho perso, senza troppe rèmore, il treno per il fatale incontro; ad esempio, non iscrivendomi, a suo tempo, al Liceo Classico.Per parlare “solamente” della Filosofia Greca, non ho mai letto neppure la "Storia della filosofia occidentale" di Bertrand Russel e, appena appena, ho letto per intero il Critone, il Fedone e il Simposio di Platone. Nulla, per esempio, di Aristotele, ne' alcun compendio esaustivo della filosofia greca.
Se si tien conto di questo (ho solo frequentato il liceo artistico), nessuna meraviglia che io abbia dipinto teste, nobili, di filosofi, solo per sentito dire.
Mi avvince, non poco, quando, amici e conoscenti, insegnanti o esperti del ramo, mi raccontano qualcosa intorno a cinici, sofisti o stoici, ad Antìstene, Parmenìde, Gòrgia, Socrate, Zenone oppure Cràtilo; ma infine, sedotto dalla filosofia greca, anche sulla parola, vengo mosso dall'aneddotica e, perché no, addirittura dal gossip di pensatrici e pensatori antichi, trascurando di porre mano ai libri (che pure mi sono occupato di possedere via via con il tempo. Ho acquistato, da poco, persino "vite dei filosofi" di Diogene Laèrzio! Senza leggerlo!!) per colmare la lacuna madornale.
Non so come spiegarlo, ma è come se sospettassi che la filosofia, ancorché conoscerla a fondo e starle dietro, per l’attrazione imperiosa che esercita su di me, sia preferibile rimandarla, per un futuro abbraccio, indefinitamente, a poi; giacché (così mi immagino) sarà sempre lei, la filosofia, a starmi alle calcagna; o forse è meglio dire a pararmisi davanti.
Che stia in questa ignoranza, gelosamente coltivata, lo zoccolo duro della mia curiosità per le cose seminascoste e, in definitiva, per la sorpresa che può cogliermi, quando il tradimento dell’idea iniziale s’è trasformato in un dipinto compiuto? Mah…
Ho come l’intuìzione che la Patafìsica (da Jarry a Cortàzar) abbia più che un fondamento; e, in questo caso, mi faccio patafìsico senza esitazione.
Come pittore soggiàcio, come tanti più illustri prima di me, all’attrattiva della scultura greca e della pittura greco-romana; per questo ho voluto che la filosofia da ritrarre fosse quella greca. Le teste sono infatti impastate degli stilemi e degli stereotipi della scultura classica, con quelle diversioni, ad esuberàre, che tanto mi divertono.
Il paradosso, o forse la mia personale patafisica, vuole che la quasi totale disconoscenza della Filosofia Greca, dia luogo a reportages dei grandi pensatori di pensieri, così, per sentito dire, più plausibili che a saperne di più.
Senza mai dimenticare che si tratta di tavole con colori ad olio spalmati sopra, mi piacerebbe che, foss’anche per la suggestione del Nome scritto sopra, si possa acchiappare, magari per sbaglio, l’idea di quel baratro di nostalgia che ci separa da loro: filosofi, filosofe, educatrici sentimentali, mogli, amanti e ragazzine plebee.
giorgio podda
Giorgio Podda, Serramanna 1953. Abita e fa il mestiere del pittore a Cagliari.
via San Giacomo 20, Cagliari
Se si tien conto di questo (ho solo frequentato il liceo artistico), nessuna meraviglia che io abbia dipinto teste, nobili, di filosofi, solo per sentito dire.
Mi avvince, non poco, quando, amici e conoscenti, insegnanti o esperti del ramo, mi raccontano qualcosa intorno a cinici, sofisti o stoici, ad Antìstene, Parmenìde, Gòrgia, Socrate, Zenone oppure Cràtilo; ma infine, sedotto dalla filosofia greca, anche sulla parola, vengo mosso dall'aneddotica e, perché no, addirittura dal gossip di pensatrici e pensatori antichi, trascurando di porre mano ai libri (che pure mi sono occupato di possedere via via con il tempo. Ho acquistato, da poco, persino "vite dei filosofi" di Diogene Laèrzio! Senza leggerlo!!) per colmare la lacuna madornale.
Non so come spiegarlo, ma è come se sospettassi che la filosofia, ancorché conoscerla a fondo e starle dietro, per l’attrazione imperiosa che esercita su di me, sia preferibile rimandarla, per un futuro abbraccio, indefinitamente, a poi; giacché (così mi immagino) sarà sempre lei, la filosofia, a starmi alle calcagna; o forse è meglio dire a pararmisi davanti.
Che stia in questa ignoranza, gelosamente coltivata, lo zoccolo duro della mia curiosità per le cose seminascoste e, in definitiva, per la sorpresa che può cogliermi, quando il tradimento dell’idea iniziale s’è trasformato in un dipinto compiuto? Mah…
Ho come l’intuìzione che la Patafìsica (da Jarry a Cortàzar) abbia più che un fondamento; e, in questo caso, mi faccio patafìsico senza esitazione.
Come pittore soggiàcio, come tanti più illustri prima di me, all’attrattiva della scultura greca e della pittura greco-romana; per questo ho voluto che la filosofia da ritrarre fosse quella greca. Le teste sono infatti impastate degli stilemi e degli stereotipi della scultura classica, con quelle diversioni, ad esuberàre, che tanto mi divertono.
Il paradosso, o forse la mia personale patafisica, vuole che la quasi totale disconoscenza della Filosofia Greca, dia luogo a reportages dei grandi pensatori di pensieri, così, per sentito dire, più plausibili che a saperne di più.
Senza mai dimenticare che si tratta di tavole con colori ad olio spalmati sopra, mi piacerebbe che, foss’anche per la suggestione del Nome scritto sopra, si possa acchiappare, magari per sbaglio, l’idea di quel baratro di nostalgia che ci separa da loro: filosofi, filosofe, educatrici sentimentali, mogli, amanti e ragazzine plebee.
giorgio podda
Giorgio Podda, Serramanna 1953. Abita e fa il mestiere del pittore a Cagliari.
via San Giacomo 20, Cagliari
18
novembre 2005
Giorgio Podda – Per Sentito dire
Dal 18 novembre al 07 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
MAY MASK CAFE’
Cagliari, Via Vincenzo Sulis, 63, (Cagliari)
Cagliari, Via Vincenzo Sulis, 63, (Cagliari)
Orario di apertura
ore 11-16 e 18-23
Vernissage
18 Novembre 2005, ore 19.30
Autore