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Giorgio Podda – Plusvalore
Piccolo compendio pitturato del Capitale di Karl Marx
Comunicato stampa
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P. sostiene d’aver letto il Libro di Marx, per caso e senza precisi scopi. Dice d’essersi talmente sorpreso della vivacità letteraria di Marx da considerare Il Capitale anche un’Opera di grande Narrativa. Il motivo? La gran sequenza investigativa, a partire dall’esemplare enunciato matematico: 20 braccia di tela = un abito, che ci mette all’inseguimento dell’inquietante elemento misterioso che sta all’origine dell’inarrestabile moltiplicazione capitalistica.
L’Incognito Mehrwert, braccato in una avvincente successione di incalzante detection scientifica, come in un giallo, si cela abilmente tra le innumerevoli sfaccettature di Merci circolanti, Valori di Scambio, Denaro e Produzione. E, soprattutto, sembra fuggiasco, pur stando immobile, nell’immane stazione trafficatissima della Compera e Vendita della Forza Lavoro. Quantunque il gelido Plusvalore, smascherato da Marx-Marlowe, impunito, non cessa a tuttoggi di riprodurre il suo trucco all’infinito.
Personalmente, aldilà della fascinazione che l’Opera marxiana possa esercitare sul nostro pittore, proverei ad osservare con disincanto materialistico la fattuale trasmissione – a mezzo quadro – che ha messo in piedi.
28 dipinti hanno una presenza fisica che nessuno può ignorare; occupano il loro spazio (e neppure poco). Mi sento però di escludere, così, ad occhio, che siano state impiegate le famose 20 braccia (circa 37 metri) di tela. Non vi è quindi una cotal chiave di lettura concettuale.
Tessuto però sì, di questo ne troviamo in ogni opera. Son tutti quadri dipinti su stoffa incollata in supporti lignei. Scampoli d’occasione di ogni genere: pezzi di ricca tappezzeria, ritagli di cruda juta, rimasugli di lenzuola variopinte, esemplari pomposi di vecchi campionari per sofà, testimonianze di vissute federe, povere tele stampate a quadretti di grembiulini mai cuciti, ricuperi, in cotone e d’ogni sorta.
L’artista P. riduce all’osso i suoi stilemi e, facendo spesso ricorso ad un archetipo femminile a clessidra, preme sui registri più sentiti per meglio sostenere la Fiction che i motivi dei materiali suggeriscono. La poca pasta di pittura ad olio dispensata ha, qui, mera funzione di ritaglio, utile a legittimare le virtù delle varie pezzature.
Torna a galla in questa mostra la passione del pittore per l’Arte Popolaresca dell’illustrazione. Ci sembra che P. – più risoluto che in altre occasioni – voglia collocarla sul piano più Alto. Egli parrebbe forzare più del solito, per porlo alla ribalta, certo figurinismo pupazzettistico d’antan mediante l’invettiva satirica plebea, reinventando per l’occasione una sorta di vignettismo ottocentesco.
Aggiungo che queste immagini, così pervase dei loro titoli marxisti, vergati (quasi incisi) sulle campiture di colore, sembrano, lì, quasi costrette a persuaderci di significare realmente il gran Libro.
Per non annoiare oltre concluderei che, se è incontestabile che P. ha omaggiato Karl Marx e il suo Das Kapital in 28 pitture su tessuto, è altrettanto vero che l’artista ha veramente portato il suo capitale-merce in galleria. Si potrebbe per l’occasione ricordare Egon Schiele quando dice che “l’opera d’arte, benché impagabile, può essere comprata”.
Concetta Derugadis Taylor
16
aprile 2010
Giorgio Podda – Plusvalore
Dal 16 al 26 aprile 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE LA BACHECA
Cagliari, Via Dei Pisani, 1, (Cagliari)
Cagliari, Via Dei Pisani, 1, (Cagliari)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato ore 17.00 - 20.30
Vernissage
16 Aprile 2010, ore 19.00
Sito web
www.giorgiopodda.com
Autore
Curatore