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Giosetta Fioroni – Opere
opere di piccolo e medio formato
Comunicato stampa
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Questa esposizione, coordinata da Giosetta Fioroni, presenta opere di piccolo e medio formato.Il lessico della grande artista romana tiene conto delle più innovative correnti dell’arte contemporanea del ‘900. La tipica sospensione tra segno e astrazione, che caratterizza tanta parte della ricerca artistica, qui viene indirizzata a veicolare immagini di grande densità sentimentale. Sfilano davanti i nostri occhi fatti vissuti, situazioni desunte dalla letteratura, luoghi dell’anima, tutti con uno spessore esistenziale altissimo, che diventa quasi il segno distintivo dell’artista. In effetti dietro queste creazioni si nota una volontà formativa fortissima, che ha utilizzato tutti i materiali dell’arte, non esclusa la ceramica, passando attraverso tutti i mezzi segnici e il computer, con un’abilità singolare.
Ciò che rimane dopo la visione di queste opere non è tanto la disinvoltura dell’unione di questi media così distanti, ma è l’impressione di essersi accostati, quanto mai altre volte, alla vita intera di una donna perfettamente tradotta dall’arte. Siamo di fronte una grande figura di artista che, attraverso la sua femminilità, dunque con una spasmodica attenzione al “minore”, al dettaglio, anche come veicolo della sensibilità, ha saputo realizzare opere uniche per verità e intensità.
La dimensione estetica in cui l’arte presenta i suoi messaggi e attua le sue seduzioni si esercita in infinite proiezioni. Una di queste, tra le più importanti, è senz’altro il dialogo con le altre forme di espressione, come la poesia e la musica. Michelangelo fu anche grande poeta, Raffaello dipingendo si intratteneva con musiche e letture. Secondo questo tipo di rapporti l’opera di Giosetta Fioroni è una delle più alte manifestazioni di un dialogo fecondo e profondo con la letteratura. I modi stessi della sua pittura tengono conto dell’espressività tipica della letteratura, in cui personaggi e ambienti non sono semplicemente descritti, ma sembrano abitare uno spazio che è loro peculiare. Per rendere ancora più pregnante questa ricerca, Giosetta Fioroni giunge a concepire dei veri e propri ambienti (i Teatrini) coordinati alle personalità che vuole rappresentare. La sua è un’arte duttile, che vuole conoscere oltre a rappresentare, come tutta la grande letteratura, e lavora strenuamente per raggiungere questo risultato.
A questo atteggiamento è orientata tutta la sua produzione, anche quella più improntata alle vicende personali o ai ricordi, che sono trattati senza velo di compassione, anzi con il desiderio di conoscere tutti i retroscena affettivi di quell’attimo, di quella scena. Ciò viene raggiunto tramite una pittura violenta di verità, dove i segni obbediscono all’imperio della mano, ma al contempo devono, quasi come obbligo morale, apportare anche informazioni sui fatti dipinti, provenienti dall’intimità familiare o suggeriti addirittura dalla tragedia classica. Siamo dunque di fronte, ancora una volta, all’unione di gusto e conoscenza, tipica dell’arte maiuscola. Ora c’è in più un’attenzione alla capacità che ha il gesto di rappresentare anche l’indicibile, a partire dalla pittura grande dell’incertezza tra segno e figura, ma con una luminosità e una grazia tutta italiana, vivaio per le generazioni successive.
Paolo Aita
Ciò che rimane dopo la visione di queste opere non è tanto la disinvoltura dell’unione di questi media così distanti, ma è l’impressione di essersi accostati, quanto mai altre volte, alla vita intera di una donna perfettamente tradotta dall’arte. Siamo di fronte una grande figura di artista che, attraverso la sua femminilità, dunque con una spasmodica attenzione al “minore”, al dettaglio, anche come veicolo della sensibilità, ha saputo realizzare opere uniche per verità e intensità.
La dimensione estetica in cui l’arte presenta i suoi messaggi e attua le sue seduzioni si esercita in infinite proiezioni. Una di queste, tra le più importanti, è senz’altro il dialogo con le altre forme di espressione, come la poesia e la musica. Michelangelo fu anche grande poeta, Raffaello dipingendo si intratteneva con musiche e letture. Secondo questo tipo di rapporti l’opera di Giosetta Fioroni è una delle più alte manifestazioni di un dialogo fecondo e profondo con la letteratura. I modi stessi della sua pittura tengono conto dell’espressività tipica della letteratura, in cui personaggi e ambienti non sono semplicemente descritti, ma sembrano abitare uno spazio che è loro peculiare. Per rendere ancora più pregnante questa ricerca, Giosetta Fioroni giunge a concepire dei veri e propri ambienti (i Teatrini) coordinati alle personalità che vuole rappresentare. La sua è un’arte duttile, che vuole conoscere oltre a rappresentare, come tutta la grande letteratura, e lavora strenuamente per raggiungere questo risultato.
A questo atteggiamento è orientata tutta la sua produzione, anche quella più improntata alle vicende personali o ai ricordi, che sono trattati senza velo di compassione, anzi con il desiderio di conoscere tutti i retroscena affettivi di quell’attimo, di quella scena. Ciò viene raggiunto tramite una pittura violenta di verità, dove i segni obbediscono all’imperio della mano, ma al contempo devono, quasi come obbligo morale, apportare anche informazioni sui fatti dipinti, provenienti dall’intimità familiare o suggeriti addirittura dalla tragedia classica. Siamo dunque di fronte, ancora una volta, all’unione di gusto e conoscenza, tipica dell’arte maiuscola. Ora c’è in più un’attenzione alla capacità che ha il gesto di rappresentare anche l’indicibile, a partire dalla pittura grande dell’incertezza tra segno e figura, ma con una luminosità e una grazia tutta italiana, vivaio per le generazioni successive.
Paolo Aita
20
maggio 2006
Giosetta Fioroni – Opere
Dal 20 maggio al 09 giugno 2006
arte contemporanea
Location
VERTIGO ARTE
Cosenza, Via Rivocati, 63, (Cosenza)
Cosenza, Via Rivocati, 63, (Cosenza)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16-19.30
Vernissage
20 Maggio 2006, ore 18.30
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