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Giovan Battista Piranesi – Carceri d’invenzione
la più nota serie di incisioni realizzate da Giovan Battista Piranesi
Comunicato stampa
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La mostra, organizzata dal Comune di Ponteranica, presenta al pubblico la più nota serie di incisioni realizzate da Giovan Battista Piranesi (Mojano di Mestre 1720 – Roma 1778): “Carceri d’invenzione”.
Giovan Battista Piranesi è considerato l’ultimo grande esponente dell’incisione veneta del Settecento. In gioventù si definì “architetto veneziano” ma una volta trasferitosi a Roma diventò famoso per le incisioni rappresentanti ruderi classici e monumenti antichi. Ispirato inizialmente dalle intuizioni rovinistiche di Marco Ricci e assimilata la lezione di Tiepolo e Canaletto, Piranesi trasformò progressivamente il suo stile. Antichi anfiteatri romani disgregati dal tempo, obelischi inghiottiti dal verde, mascheroni fantastici e grotteschi, palazzi aristocratici inondati dalla luce, visioni allucinate di carceri buie e terribili, rovine di terme, ponti e rive del Tevere, costituiscono gli inesauribili temi della sua straordinaria produzione acquafortistica. Dopo la sua morte, l’attività editoriale fu ereditata dai figli che, in Francia, nel 1792 pubblicarono il fondamentale catalogo sull’opera completa del padre. Le lastre di Piranesi, utilizzate fino al 1835, si trovano custodite attualmente a Roma presso la Calcografia Nazionale.
Nella mostra ospitata al Bocciodromo di Ponteranica saranno presentate 16 vedute fantastiche di Piranesi pubblicate, nella sua edizione finale nel 1761, col titolo “Carceri d’invenzione”. Sono immagini di architetture irreali con scale che salgono verso l’infinito, strumenti di tortura, ruote dentate, ponti levatoi, catene, corde e verricelli. Immagini in cui si materializzano gli incubi dell’artista attraverso un linguaggio grafico inconfondibile, denso di luci e ombre e ben distante dalla solarità e dai temi della sua prima produzione di acqueforti in cui l’attenzione era focalizzata su ruderi classici e monumenti antichi di Roma.
Giovan Battista Piranesi è considerato l’ultimo grande esponente dell’incisione veneta del Settecento. In gioventù si definì “architetto veneziano” ma una volta trasferitosi a Roma diventò famoso per le incisioni rappresentanti ruderi classici e monumenti antichi. Ispirato inizialmente dalle intuizioni rovinistiche di Marco Ricci e assimilata la lezione di Tiepolo e Canaletto, Piranesi trasformò progressivamente il suo stile. Antichi anfiteatri romani disgregati dal tempo, obelischi inghiottiti dal verde, mascheroni fantastici e grotteschi, palazzi aristocratici inondati dalla luce, visioni allucinate di carceri buie e terribili, rovine di terme, ponti e rive del Tevere, costituiscono gli inesauribili temi della sua straordinaria produzione acquafortistica. Dopo la sua morte, l’attività editoriale fu ereditata dai figli che, in Francia, nel 1792 pubblicarono il fondamentale catalogo sull’opera completa del padre. Le lastre di Piranesi, utilizzate fino al 1835, si trovano custodite attualmente a Roma presso la Calcografia Nazionale.
Nella mostra ospitata al Bocciodromo di Ponteranica saranno presentate 16 vedute fantastiche di Piranesi pubblicate, nella sua edizione finale nel 1761, col titolo “Carceri d’invenzione”. Sono immagini di architetture irreali con scale che salgono verso l’infinito, strumenti di tortura, ruote dentate, ponti levatoi, catene, corde e verricelli. Immagini in cui si materializzano gli incubi dell’artista attraverso un linguaggio grafico inconfondibile, denso di luci e ombre e ben distante dalla solarità e dai temi della sua prima produzione di acqueforti in cui l’attenzione era focalizzata su ruderi classici e monumenti antichi di Roma.
15
aprile 2007
Giovan Battista Piranesi – Carceri d’invenzione
Dal 15 aprile al 20 maggio 2007
disegno e grafica
Location
BOPO BOCCIODROMO
Ponteranica, Via Concordia, 6A, (Bergamo)
Ponteranica, Via Concordia, 6A, (Bergamo)
Vernissage
15 Aprile 2007, ore 11
Editore
LUBRINA
Autore