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Giovanna Beneduce – T-essere
T-essere, come la mostra che Giovanna Beneduce dedica a 9 famosi personaggi stranieri che hanno scelto di vivere, lavorare, esprimersi nella grande Milano, una città in continuo movimento, in continua trasformazione. Una città che accoglie i contrasti, li trasforma e li integra.
Comunicato stampa
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T-essere, come essere – T, essere un incrocio: due piccole linee perpendicolare che si intersecano e che cambiano il corso della vita.
T-essere, come le tessere di un Mosaico che compongono il grande puzzle di una città cosmopolita come Milano.
T-essere, come tessere, allacciare, creare un tessuto, una tela di relazioni, di esperienze, che arricchiscono se stessi e, soprattutto, le altre persone con cui entriamo in contatto.
T-essere, come la mostra che Giovanna Beneduce dedica a 9 famosi personaggi stranieri che hanno scelto di vivere, lavorare, esprimersi nella grande Milano, una città in continuo movimento, in continua trasformazione. Una città che accoglie i contrasti, li trasforma e li integra.
Magdi Cristiano Allam, Fleur Jaeggy, Afef Jnifen, Terry Haiwood, Sananda Maitreya, Moni Ovadia, Kay Rush, Vicki Satlow, Javier Zanetti, sono i visi, i volti, le vite che Giovanna Beneduce ha fermato nelle sue tele, riproponendole in un caleidoscopio di colori che sottolineano la personalità di ogni singolo soggetto.
“Il mio intento è di restituire ciò che vedo io di un’altra persona, senza intenti realistici ma puramente estetici” afferma Giovanna Beneduce. “Parto da una fotografia e man mano che procedo con lo studio, e, successivamente, con la stesura del colore, la persona da ritrarre mi diventa sempre più affine, in una sorta di innamoramento. Ne comprendo la morfologia e le tensioni, mediando tutto ciò con la mia idea di estetica, di proporzione (di cose che stanno bene insieme), e pian piano vorrei restituire il bello che ne ho trovato al mondo.”
Artista:
Giovanna Beneduce nasce a Milano lunedì 18 ottobre 1965. Dopo gli studi, fa pratica nel campo della grafica in Italia e all’estero, sperimentando, da autodidatta , varie forme di espressività artistica, da quella scritta a quella visiva.
Il suo percorso artistico alterna slanci verso la ricerca di nuove realtà e potenzialità, e momenti di raccoglimento ed elaborazione.
Fondamentali le esperienze maturate durante i molti viaggi effettuati da Giovanna. I viaggi, infatti, oltre ad essere un momento di umile scoperta di fronte all’ignoto, sono spunto prezioso per una contaminazione artistica. Medio Oriente, India, Cina e Mongolia, Centro e Sud America, Africa centro-settentrionale, e la navigazione attraverso gli oceani: sono viaggi che si accompagnano ad un ritorno, come il periodo di introspezione che segue ogni slancio creativo.
Dal 1997 al 1999 produce una collezione di acquarelli dedicati al mare: il richiamo primordiale di un’energia senza limiti ed espressione di quel flusso continuo e incessante che racchiude il movimento degli opposti, la quiete come la furia, la compattezza come la vacuità: il ritmo del respiro.
Successivamente compone una serie di tavole decorate su carta di riso nepalese, con sabbie e formazioni rocciose provenienti dai deserti sahariani e con terre delle isole Mauritius. La sabbia nera è di Fogo, l’isola vulcanica di Capo Verde, mentre le perle fanno parte di collane provenienti dalla Mauritania.
I cavalli e i dromedari sono ripresi da pitture rupestri risalenti al 6000 a.C. e presenti sui massicci montuosi ciadiani del Tibesti e dell’Ennedi.
Dal 2000 la sua versatilità la conduce ad approfondire lo studio sul ritratto che da allora esegue, soprattutto su commissione, ad acrilico su tavola e poi su tela.
T-essere, come le tessere di un Mosaico che compongono il grande puzzle di una città cosmopolita come Milano.
T-essere, come tessere, allacciare, creare un tessuto, una tela di relazioni, di esperienze, che arricchiscono se stessi e, soprattutto, le altre persone con cui entriamo in contatto.
T-essere, come la mostra che Giovanna Beneduce dedica a 9 famosi personaggi stranieri che hanno scelto di vivere, lavorare, esprimersi nella grande Milano, una città in continuo movimento, in continua trasformazione. Una città che accoglie i contrasti, li trasforma e li integra.
Magdi Cristiano Allam, Fleur Jaeggy, Afef Jnifen, Terry Haiwood, Sananda Maitreya, Moni Ovadia, Kay Rush, Vicki Satlow, Javier Zanetti, sono i visi, i volti, le vite che Giovanna Beneduce ha fermato nelle sue tele, riproponendole in un caleidoscopio di colori che sottolineano la personalità di ogni singolo soggetto.
“Il mio intento è di restituire ciò che vedo io di un’altra persona, senza intenti realistici ma puramente estetici” afferma Giovanna Beneduce. “Parto da una fotografia e man mano che procedo con lo studio, e, successivamente, con la stesura del colore, la persona da ritrarre mi diventa sempre più affine, in una sorta di innamoramento. Ne comprendo la morfologia e le tensioni, mediando tutto ciò con la mia idea di estetica, di proporzione (di cose che stanno bene insieme), e pian piano vorrei restituire il bello che ne ho trovato al mondo.”
Artista:
Giovanna Beneduce nasce a Milano lunedì 18 ottobre 1965. Dopo gli studi, fa pratica nel campo della grafica in Italia e all’estero, sperimentando, da autodidatta , varie forme di espressività artistica, da quella scritta a quella visiva.
Il suo percorso artistico alterna slanci verso la ricerca di nuove realtà e potenzialità, e momenti di raccoglimento ed elaborazione.
Fondamentali le esperienze maturate durante i molti viaggi effettuati da Giovanna. I viaggi, infatti, oltre ad essere un momento di umile scoperta di fronte all’ignoto, sono spunto prezioso per una contaminazione artistica. Medio Oriente, India, Cina e Mongolia, Centro e Sud America, Africa centro-settentrionale, e la navigazione attraverso gli oceani: sono viaggi che si accompagnano ad un ritorno, come il periodo di introspezione che segue ogni slancio creativo.
Dal 1997 al 1999 produce una collezione di acquarelli dedicati al mare: il richiamo primordiale di un’energia senza limiti ed espressione di quel flusso continuo e incessante che racchiude il movimento degli opposti, la quiete come la furia, la compattezza come la vacuità: il ritmo del respiro.
Successivamente compone una serie di tavole decorate su carta di riso nepalese, con sabbie e formazioni rocciose provenienti dai deserti sahariani e con terre delle isole Mauritius. La sabbia nera è di Fogo, l’isola vulcanica di Capo Verde, mentre le perle fanno parte di collane provenienti dalla Mauritania.
I cavalli e i dromedari sono ripresi da pitture rupestri risalenti al 6000 a.C. e presenti sui massicci montuosi ciadiani del Tibesti e dell’Ennedi.
Dal 2000 la sua versatilità la conduce ad approfondire lo studio sul ritratto che da allora esegue, soprattutto su commissione, ad acrilico su tavola e poi su tela.
03
giugno 2009
Giovanna Beneduce – T-essere
Dal 03 al 09 giugno 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO SYMPOSIUM XXI
Milano, Via Stampa, 8, (Milano)
Milano, Via Stampa, 8, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 16 alle 19. Chiuso la domenica.
Vernissage
3 Giugno 2009, ore 18.30
Sito web
www.giovannabeneduce.it
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