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Giovanni Agosta – Ambulatory
mostra personale
Comunicato stampa
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La ricerca artistica di Giovanni Agosta (Messina 1961) è caratterizzata dall’utilizzo di diverse tecniche e materiali; dagli oli di grande formato ai disegni in acrilico, dalle composizioni al neon alle installazioni pittoriche.
Presso le sale dello Shenker Culture Club di Torino l’artista presenta un corpus di opere realizzate con colori acrilici su tela e materiali plastici lavorati con plotter. ‘Geroglifici’ da decifrare, segni da comprendere: le suggestive architetture dei disegni di Agosta prendono vita dallo sfondo monocromo della tela.
Attraverso l’uso della linea, l’artista traccia un percorso visivo; tra i fili di una trama da ricostruire si compongono sotto gli occhi dell’osservatore i contorni di figure tratte dal mondo animale, immagini stilizzate che riflettono il mutare rapido della visione.
L’aspetto autobiografico è in queste tele predominante; Agosta infatti - che di professione è medico veterinario – è mosso da una profonda passione per il mondo non parlante, ma più espressivo degli animali. L’immediatezza è la caratteristica fondante del suo linguaggio e il concetto su cui si costruisce la composizione dei suoi lavori: flash non conclusi, suggestioni che riemergono dal vissuto quotidiano. La sagoma di un gatto, il corpo di un cavallo, il riaffiorare dei tratti distintivi di una Sicilia che ricorda le origini dell’artista, e ancora la critica alla contemporaneità della ‘Sanremo casinò’, città in cui Agosta vive e lavora.
Con la stessa tecnica l’artista traspone sulla tela una vera e propria ricetta medica in cui ad essere prescritti non sono farmaci per curare il fisico, ma parole per guarire l’animo. Il desiderio di scoprire nell’altro una rinnovata umanità si traduce in speranza e disillusione in un dualismo ben rappresentato dalla contrapposizione cromatica.
Le opere di Agosta sono il frutto di una profonda attrazione per i misteri che avvolgono la vita e sono costituite da una commistione tra il mondo animale, terreno, e quello artistico, metafisico. Non vi è nell’artista l’intento di narrare né di descrivere dettagliatamente la realtà, egli infatti sceglie di suggerire più che di rappresentare, invitando l’osservatore a lasciarsi guidare dal tratto per penetrare il suo mondo e interpretarne i simboli.
Presso le sale dello Shenker Culture Club di Torino l’artista presenta un corpus di opere realizzate con colori acrilici su tela e materiali plastici lavorati con plotter. ‘Geroglifici’ da decifrare, segni da comprendere: le suggestive architetture dei disegni di Agosta prendono vita dallo sfondo monocromo della tela.
Attraverso l’uso della linea, l’artista traccia un percorso visivo; tra i fili di una trama da ricostruire si compongono sotto gli occhi dell’osservatore i contorni di figure tratte dal mondo animale, immagini stilizzate che riflettono il mutare rapido della visione.
L’aspetto autobiografico è in queste tele predominante; Agosta infatti - che di professione è medico veterinario – è mosso da una profonda passione per il mondo non parlante, ma più espressivo degli animali. L’immediatezza è la caratteristica fondante del suo linguaggio e il concetto su cui si costruisce la composizione dei suoi lavori: flash non conclusi, suggestioni che riemergono dal vissuto quotidiano. La sagoma di un gatto, il corpo di un cavallo, il riaffiorare dei tratti distintivi di una Sicilia che ricorda le origini dell’artista, e ancora la critica alla contemporaneità della ‘Sanremo casinò’, città in cui Agosta vive e lavora.
Con la stessa tecnica l’artista traspone sulla tela una vera e propria ricetta medica in cui ad essere prescritti non sono farmaci per curare il fisico, ma parole per guarire l’animo. Il desiderio di scoprire nell’altro una rinnovata umanità si traduce in speranza e disillusione in un dualismo ben rappresentato dalla contrapposizione cromatica.
Le opere di Agosta sono il frutto di una profonda attrazione per i misteri che avvolgono la vita e sono costituite da una commistione tra il mondo animale, terreno, e quello artistico, metafisico. Non vi è nell’artista l’intento di narrare né di descrivere dettagliatamente la realtà, egli infatti sceglie di suggerire più che di rappresentare, invitando l’osservatore a lasciarsi guidare dal tratto per penetrare il suo mondo e interpretarne i simboli.
27
gennaio 2011
Giovanni Agosta – Ambulatory
Dal 27 gennaio al 28 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
SHENKER CULTURE CLUB
Torino, Piazza Solferino, 9, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, 9, (Torino)
Biglietti
Ingresso libero
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 20.00.
Vernissage
27 Gennaio 2011, ore 18,00 - 22,00
Sito web
www.giovanniagosta.com
Autore
Curatore