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Giovanni Augusto Pettinà – Figure umane
Una ventina di opere tra pitture e sculture di Giovanni Augusto Pettinà,
Comunicato stampa
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Sono figure umane quelle che Giovanni Augusto Pettinà ci propone, rigorose stilizzazioni di corpi che vengono ritratti in una postura dalla quale traspare una forte simbologia di dignità. La ricerca di Augusto Pettinà si è evoluta dai primi anni novanta ad oggi, alternando varie fasi della pittura e della scultura. Le forme umane delle opere di Pettinà, portano nella loro ideale stilizzazione tutto il peso di una condizione di solitudine: sono presenze pensierose, pacate e silenziose, visibilmente rassegnate ad un dolore immaginario, drammaticamente immobilizzate da un’apparente prigionia simboleggiata dai “legacci” attorcigliati sui polsi o sulle caviglie, legacci che comunque lasciano all’esclusiva volontà umana la possibilità di svincolarsi. L’atmosfera è privata da ogni riferimento di tempo e di spazio. I gruppi di figure si delineano in uno spazio mentale, a volte contornate da una linea che le separa dallo sfondo; altre volte i contorni vengono eliminati aumentando l’interazione tra i corpi stilizzati e l’esterno.
I colori stesi ad olio, levigatissimi, senza segni alcuni di pennellate, sono di tonalità monocrome. In alcune opere le tonalità sono attenuate arrivando a tinte neutre color latte, una sorta di nebbia in cui i gruppi di personaggi sembrano svanire in una dematerializzazione dei corpi.
Così anche per le sculture, si passa attraverso le gradazioni di tinte date dalle differenti terrecotte o dai diversi metodi di cottura. Nelle opere a tuttotondo si riprende la stilizzazione delle figure dipinte, sempre forti di significati simbolici: la plasticità denota con maggior vigore la dignità, la solitudine, la complicità, la dedizione e la gratitudine che comunque queste forme umane trasmettono.
La ricerca artistica di Augusto Pettinà si evolve attraverso la simbologia del segno, per una traduzione del sentimento e delle condizioni umane mediante un impatto visivo basato sulle tonalità di colori a volte più cupi, altre volte più contrastati, fino a quasi una completa omogeneità di estrema sintesi tonale. L’aspetto compositivo varia dai gruppi di figure ben centrate, in cui non c’è contatto umano (dovuto all’esclusione da ogni possibilità di sguardo), ma solo una vicinanza fisica, fino a composizioni in cui l’aspetto visivo punta al particolare. Le posture ripetitive hanno il sapore della ripetitività dei nostri gesti quotidiani a cui siamo “legati”: una quotidianità da cui vorremmo alle volte fuggire, ma allo stesso tempo dalla quale ci sentiamo rassicurati e per questo la viviamo con dignitosa volontà di spirito.
[Graziella Zardo, 6 ottobre 2007]
BIOGRAFIA
Giovanni Augusto Pettinà è nato a Valdastico (VI) il 26 luglio 1955; risiede e lavora a Isola Vicentina. Nel 1990 consegue il diploma al Liceo Artistico “Umberto Boccioni” di Valdagno (VI) ed inizia a comporre i suoi primi lavori. In realtà il suo primo approccio con l’arte risale alla giovinezza; un desiderio coltivato quasi segretamente per tanti anni che le circostanze della vita gli avevano sempre impedito di realizzare. L’espressione artistica di Pettinà si manifesta allo stesso modo con la pittura (olio su tela) e con la plastica (legno, materiali vari, ma in particolare terracotta).
Nel 1991 la sua prima personale di pittura e scultura, nella quale lo stile figurativo deformato e sofferto mette in risalto l’essenzialità del disegno e la ricerca di espressività. C’è spesso intorno alle figure un’ombra, un contorno scuro che, come una catena, priva l’uomo della libertà. Anche il mondo della natura partecipa a questa sofferenza.
Dal 1992 al 1995 prende il sopravvento una maggiore esigenza di libertà espressiva, che si manifesta con la stilizzazione della forma, la spregiudicatezza del colore, il significato simbolico del segno, quasi che l’artista si rifiuti di infierire ulteriormente sull’uomo “soggetto artistico”, a manifestare i suoi disagi, l’emarginazione, le speranze, ma voglia agire piuttosto sul supporto pittorico e sul materiale plastico (che vengono scalfiti, lacerati, sezionati e ricostruiti).
Negli anni che si susseguono fino al 2000, c’è un graduale ritorno ad uno stile figurativo semplice, essenziale e naturalistico che approderà al ritratto del reale (eseguito ad olio su tela, con tecnica antica, ed in terracotta a tutto tondo).
Più recentemente la sua ricerca si concentra sulla tonalità del colore, sulla sintesi della forma, sull’espressività del materiale usato e della tecnica artistica.
Nascono così le attuali figure dignitose e pacate che si stagliano in un’atmosfera senza tempo, contornate a volte da “legacci”, che avvinghiano ma lasciano comunque integra la possibilità di divincolarsi.
ESPOSIZIONI
2002 – Esposizione di sculture con “lavorazione manuale dell’argilla” a Palazzo Corielli, Malo (VI);
2002 – Collettiva di Pittura e Scultura a S. Maria di Monte Berico (VI);
2000 – Personale di Pittura e Scultura a Isola Vicentina (VI);
1994 – Personale di Pittura e Scultura alla Galleria Bacchiglione di Vicenza;
1993 – Collettiva di Pittura e Scultura a Piovene Rocchette (VI);
1993 – Personale di Pittura e Scultura a San Pietro Valdastico (VI);
1993 e 1994 – Collettiva di Pittura e Scultura a Palazzo Toaldi - Capra di Schio (VI);
1993 – Personale di Pittura e Scultura in Villa Brandizii - Cita a Montecchio Precalcino (VI);
1992 e 2000 – 1° e 5° Concorso Regionale di Pittura “Antonio Zavagnin” a Zugliano (VI);
1992 e 1994 – 31° e 32° Concorso Nazionale di Pittura Città di Arsero;
1991 - Personale di Pittura e Scultura all’Oratorio S. Gaetano di Malo (VI);
1991 – Personale di Pittura e Scultura al Convento di S. Maria del Cengio di Isola Vicentina (VI);
1991 – 18° Mostra Nazionale di Pittura Città di Tiene;
I colori stesi ad olio, levigatissimi, senza segni alcuni di pennellate, sono di tonalità monocrome. In alcune opere le tonalità sono attenuate arrivando a tinte neutre color latte, una sorta di nebbia in cui i gruppi di personaggi sembrano svanire in una dematerializzazione dei corpi.
Così anche per le sculture, si passa attraverso le gradazioni di tinte date dalle differenti terrecotte o dai diversi metodi di cottura. Nelle opere a tuttotondo si riprende la stilizzazione delle figure dipinte, sempre forti di significati simbolici: la plasticità denota con maggior vigore la dignità, la solitudine, la complicità, la dedizione e la gratitudine che comunque queste forme umane trasmettono.
La ricerca artistica di Augusto Pettinà si evolve attraverso la simbologia del segno, per una traduzione del sentimento e delle condizioni umane mediante un impatto visivo basato sulle tonalità di colori a volte più cupi, altre volte più contrastati, fino a quasi una completa omogeneità di estrema sintesi tonale. L’aspetto compositivo varia dai gruppi di figure ben centrate, in cui non c’è contatto umano (dovuto all’esclusione da ogni possibilità di sguardo), ma solo una vicinanza fisica, fino a composizioni in cui l’aspetto visivo punta al particolare. Le posture ripetitive hanno il sapore della ripetitività dei nostri gesti quotidiani a cui siamo “legati”: una quotidianità da cui vorremmo alle volte fuggire, ma allo stesso tempo dalla quale ci sentiamo rassicurati e per questo la viviamo con dignitosa volontà di spirito.
[Graziella Zardo, 6 ottobre 2007]
BIOGRAFIA
Giovanni Augusto Pettinà è nato a Valdastico (VI) il 26 luglio 1955; risiede e lavora a Isola Vicentina. Nel 1990 consegue il diploma al Liceo Artistico “Umberto Boccioni” di Valdagno (VI) ed inizia a comporre i suoi primi lavori. In realtà il suo primo approccio con l’arte risale alla giovinezza; un desiderio coltivato quasi segretamente per tanti anni che le circostanze della vita gli avevano sempre impedito di realizzare. L’espressione artistica di Pettinà si manifesta allo stesso modo con la pittura (olio su tela) e con la plastica (legno, materiali vari, ma in particolare terracotta).
Nel 1991 la sua prima personale di pittura e scultura, nella quale lo stile figurativo deformato e sofferto mette in risalto l’essenzialità del disegno e la ricerca di espressività. C’è spesso intorno alle figure un’ombra, un contorno scuro che, come una catena, priva l’uomo della libertà. Anche il mondo della natura partecipa a questa sofferenza.
Dal 1992 al 1995 prende il sopravvento una maggiore esigenza di libertà espressiva, che si manifesta con la stilizzazione della forma, la spregiudicatezza del colore, il significato simbolico del segno, quasi che l’artista si rifiuti di infierire ulteriormente sull’uomo “soggetto artistico”, a manifestare i suoi disagi, l’emarginazione, le speranze, ma voglia agire piuttosto sul supporto pittorico e sul materiale plastico (che vengono scalfiti, lacerati, sezionati e ricostruiti).
Negli anni che si susseguono fino al 2000, c’è un graduale ritorno ad uno stile figurativo semplice, essenziale e naturalistico che approderà al ritratto del reale (eseguito ad olio su tela, con tecnica antica, ed in terracotta a tutto tondo).
Più recentemente la sua ricerca si concentra sulla tonalità del colore, sulla sintesi della forma, sull’espressività del materiale usato e della tecnica artistica.
Nascono così le attuali figure dignitose e pacate che si stagliano in un’atmosfera senza tempo, contornate a volte da “legacci”, che avvinghiano ma lasciano comunque integra la possibilità di divincolarsi.
ESPOSIZIONI
2002 – Esposizione di sculture con “lavorazione manuale dell’argilla” a Palazzo Corielli, Malo (VI);
2002 – Collettiva di Pittura e Scultura a S. Maria di Monte Berico (VI);
2000 – Personale di Pittura e Scultura a Isola Vicentina (VI);
1994 – Personale di Pittura e Scultura alla Galleria Bacchiglione di Vicenza;
1993 – Collettiva di Pittura e Scultura a Piovene Rocchette (VI);
1993 – Personale di Pittura e Scultura a San Pietro Valdastico (VI);
1993 e 1994 – Collettiva di Pittura e Scultura a Palazzo Toaldi - Capra di Schio (VI);
1993 – Personale di Pittura e Scultura in Villa Brandizii - Cita a Montecchio Precalcino (VI);
1992 e 2000 – 1° e 5° Concorso Regionale di Pittura “Antonio Zavagnin” a Zugliano (VI);
1992 e 1994 – 31° e 32° Concorso Nazionale di Pittura Città di Arsero;
1991 - Personale di Pittura e Scultura all’Oratorio S. Gaetano di Malo (VI);
1991 – Personale di Pittura e Scultura al Convento di S. Maria del Cengio di Isola Vicentina (VI);
1991 – 18° Mostra Nazionale di Pittura Città di Tiene;
10
novembre 2007
Giovanni Augusto Pettinà – Figure umane
Dal 10 novembre al 02 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
PRIMO PIANO ARTE STUDIO
Bolzano Vicentino, Via Marosticana, 24, (Vicenza)
Bolzano Vicentino, Via Marosticana, 24, (Vicenza)
Orario di apertura
dal mercoledì al venerdì 15:00 - 19.00; sabato e domenica 16:00 - 20:00; mattino di giovedì e sabato 10:00 - 13:00;
fuori orario su appuntamento
Vernissage
10 Novembre 2007, ore 18:30
Autore
Curatore