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Giovanni Blandino – LA POESIA SI FA SCULTURA
Il nucleo fondamentale della scultura di Blandino è certamente l’espressione del punto di massima
intensità di un dinamismo interiore che si libera in un dinamismo spaziale, in cui i piani del
modellato ora si compenetrano liricamente ora si contrappongono in un accorato sentimento del
mondo dove natura e umanità tendono ad espandersi, ad uscire dall’involucro della materia, a
sostanziarsi in un desiderio di comunione con la realtà storica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MOSTRA GIOVANNI BLANDINO
DOVE
Da martedì 23 ottobre a venerdì 16 novembre
presso l’Associazione Antroposofica Milanese,
in via Vasto, 4 a Milano.
INAUGURAZIONE
Martedì 23 ottobre 2012 ore 18.30:
Inaugurazione della mostra di Giovanni Blandino “LA POESIA SI FA SCULTURA”
Martedì 13 novembre ore 20.30:
Serata con l’artista, introducono Alfredo Mazzotta E Stefano Andi
APERTURA
Da lunedì a venerdì (eccetto il 1° venerdì del mese)
Orario: 15.00 – 19.00
telefono: 02 6595558
Per ulteriori informazioni: www.rudolfsteiner.it/calendario.php?id=827
IL LINGUAGGIO DELL’ARTISTA: “MITO E STORIA”
Il nucleo fondamentale della scultura di Blandino è certamente l’espressione del punto di massima
intensità di un dinamismo interiore che si libera in un dinamismo spaziale, in cui i piani del
modellato ora si compenetrano liricamente ora si contrappongono in un accorato sentimento del
mondo dove natura e umanità tendono ad espandersi, ad uscire dall’involucro della materia, a
sostanziarsi in un desiderio di comunione con la realtà storica
Le sue opere non rappresentano mai oggetti, individualità circoscritte concettualmente; egli si
esprime in una dimensione metafisica, in cui mito e storia diventano l’idea originaria della sua
forma plastica, il nucleo semantico da cui scaturiscono le felici improvvisazioni della sua fantasia.
Mito e storia, dicevo, perché l’innocenza della natura si sposa, in un’armonia di spazi luminosi
e di figurazioni volumetriche aperte, al mistero della vita, mistero di dolore, di sopraffazioni,
di tenebre, là dove tutto, per un moto interno, dovrebbe aprirsi alla luce, alla speranza, alla
liberazione. Ed è ciò che rende viva e vitale la scultura di Blandino, proprio perché nasce da
un’intuizione quasi sacrale dell’esistenza nei suoi movimenti più spontanei e primigeni.
Qui si evidenzia la matrice culturale cristiana di questo artista, in cui il sentimento della storia
nasce dalla constatazione del perenne dramma del mondo di uscire dai limiti contingenti della
natura, per liberarsi nella purezza della spiritualità eterna: si assiste ad un continuo passaggio
dell’involucro spaziale pregno di luce, di netta qualità plastica, ad un modellato figurato, ritmato
in una compostezza di linee e di volumi quasi classica, e, nello stesso tempo, come trattenuto sul
filo di una tensione esistenziale di chiara marca Kierkegaardiana, forse l’angoscia di un uomo in
cui, al desiderio di scoprire in sé e nella propria arte il significato e il valore della vita, corrisponde
anche lo slancio generoso di una sensibilità partecipe delle mutilazioni culturali e morali dell’uomo
moderno.
L’ARTISTA
L’esordio espositivo di Giovanni Blandino, ventenne, è proprio nel disegno, 1958 a Modica
in Sicilia, dove è nato nel 1938. L’anno seguente, 1959, decide di trasferirsi a Milano, per
perfezionare, all’Accademia di Brera, allievo di Francesco Messina, gli studi d’arte già compiuti
a Siracusa, Comiso e Palermo. A Milano trova il suo ambiente e diviene attivo partecipe del
vivace contesto culturale, tant’è che, fino ’60, dopo un breve soggiorno romano, vi si stabilisce
definitivamente e tutt’ora opera, nell’ormai storico studio di via Rancati, pur se da trent’anni abita
a Cuggiono con la famiglia.
Nel 1975,con la prima significativa mostra di Pavia, inizia l’ininterrotto itinerario di rassegne
personali. A Pavia seguono Trieste, Trento, Bologna, Genova, Torino, Ferrara –per citare solo
alcune tappe – e ripetutamente Milano, sino alla recente antologica del 2008 al Museo della
Permanente. Altrettanto importanti le presenze in prestigiose esposizioni collettive e a tema,
dalla Biennale di Milano del 1970, alla Biennale di Venezia e al Simposio Internazionale di Scultura
Lignea di Prilep in Jugoslavia, entrambe del 1976, alle milanesi rassegne d’Arte Sacrain San
Simpliciano degli anni ’80 e ’90, ad Arte senza Frontiere al giapponese Niigata City Art Museum...
Dal 1975 una sua scultura, donata dall’AVIS, è in una piazza di Cento di Ferrara e dal maggio 1989
imponente monumento in bronzo Per non dimenticare commemora nella natia Modica l’eccidio
squadrista del 1921.
Alla scultura, Blandino affianca la grafica e l’incisione, oltre all’insegnamento prima al Liceo
Artistico di Busto Arsizio, poi al Liceo Artistico 1° di via Hayech a Milano, che, nel proprio Spazio
Labiratorio, ha voluto dedicargli un omaggio nel 2002.
Per Cuggiono collabora alla realizzazione di due eventi espositivi con famosi artisti contemporanei:
la mostra di scultura del 2000, Arte in Basilica, nella Chiesa di San Giorgio e, nel 2002, quella di
disegni nelle sale di Villa Annoni.
Nell’attuale mondo milanese Blandino è uno dei personaggi meno frettolosi, studia, legge, viaggia,
insegna ma con quel suo inconfondibile ritmo, slegato dalle spietate leggi del mercato della società
attuale. La sua scultura non vuole meravigliare , va avanti seguendo una ricerca precisa mai slegata
dalla verità. La materia e la forma trovano sempre un equilibrio, un racconto. (Raffaele De Grada)
DOVE
Da martedì 23 ottobre a venerdì 16 novembre
presso l’Associazione Antroposofica Milanese,
in via Vasto, 4 a Milano.
INAUGURAZIONE
Martedì 23 ottobre 2012 ore 18.30:
Inaugurazione della mostra di Giovanni Blandino “LA POESIA SI FA SCULTURA”
Martedì 13 novembre ore 20.30:
Serata con l’artista, introducono Alfredo Mazzotta E Stefano Andi
APERTURA
Da lunedì a venerdì (eccetto il 1° venerdì del mese)
Orario: 15.00 – 19.00
telefono: 02 6595558
Per ulteriori informazioni: www.rudolfsteiner.it/calendario.php?id=827
IL LINGUAGGIO DELL’ARTISTA: “MITO E STORIA”
Il nucleo fondamentale della scultura di Blandino è certamente l’espressione del punto di massima
intensità di un dinamismo interiore che si libera in un dinamismo spaziale, in cui i piani del
modellato ora si compenetrano liricamente ora si contrappongono in un accorato sentimento del
mondo dove natura e umanità tendono ad espandersi, ad uscire dall’involucro della materia, a
sostanziarsi in un desiderio di comunione con la realtà storica
Le sue opere non rappresentano mai oggetti, individualità circoscritte concettualmente; egli si
esprime in una dimensione metafisica, in cui mito e storia diventano l’idea originaria della sua
forma plastica, il nucleo semantico da cui scaturiscono le felici improvvisazioni della sua fantasia.
Mito e storia, dicevo, perché l’innocenza della natura si sposa, in un’armonia di spazi luminosi
e di figurazioni volumetriche aperte, al mistero della vita, mistero di dolore, di sopraffazioni,
di tenebre, là dove tutto, per un moto interno, dovrebbe aprirsi alla luce, alla speranza, alla
liberazione. Ed è ciò che rende viva e vitale la scultura di Blandino, proprio perché nasce da
un’intuizione quasi sacrale dell’esistenza nei suoi movimenti più spontanei e primigeni.
Qui si evidenzia la matrice culturale cristiana di questo artista, in cui il sentimento della storia
nasce dalla constatazione del perenne dramma del mondo di uscire dai limiti contingenti della
natura, per liberarsi nella purezza della spiritualità eterna: si assiste ad un continuo passaggio
dell’involucro spaziale pregno di luce, di netta qualità plastica, ad un modellato figurato, ritmato
in una compostezza di linee e di volumi quasi classica, e, nello stesso tempo, come trattenuto sul
filo di una tensione esistenziale di chiara marca Kierkegaardiana, forse l’angoscia di un uomo in
cui, al desiderio di scoprire in sé e nella propria arte il significato e il valore della vita, corrisponde
anche lo slancio generoso di una sensibilità partecipe delle mutilazioni culturali e morali dell’uomo
moderno.
L’ARTISTA
L’esordio espositivo di Giovanni Blandino, ventenne, è proprio nel disegno, 1958 a Modica
in Sicilia, dove è nato nel 1938. L’anno seguente, 1959, decide di trasferirsi a Milano, per
perfezionare, all’Accademia di Brera, allievo di Francesco Messina, gli studi d’arte già compiuti
a Siracusa, Comiso e Palermo. A Milano trova il suo ambiente e diviene attivo partecipe del
vivace contesto culturale, tant’è che, fino ’60, dopo un breve soggiorno romano, vi si stabilisce
definitivamente e tutt’ora opera, nell’ormai storico studio di via Rancati, pur se da trent’anni abita
a Cuggiono con la famiglia.
Nel 1975,con la prima significativa mostra di Pavia, inizia l’ininterrotto itinerario di rassegne
personali. A Pavia seguono Trieste, Trento, Bologna, Genova, Torino, Ferrara –per citare solo
alcune tappe – e ripetutamente Milano, sino alla recente antologica del 2008 al Museo della
Permanente. Altrettanto importanti le presenze in prestigiose esposizioni collettive e a tema,
dalla Biennale di Milano del 1970, alla Biennale di Venezia e al Simposio Internazionale di Scultura
Lignea di Prilep in Jugoslavia, entrambe del 1976, alle milanesi rassegne d’Arte Sacrain San
Simpliciano degli anni ’80 e ’90, ad Arte senza Frontiere al giapponese Niigata City Art Museum...
Dal 1975 una sua scultura, donata dall’AVIS, è in una piazza di Cento di Ferrara e dal maggio 1989
imponente monumento in bronzo Per non dimenticare commemora nella natia Modica l’eccidio
squadrista del 1921.
Alla scultura, Blandino affianca la grafica e l’incisione, oltre all’insegnamento prima al Liceo
Artistico di Busto Arsizio, poi al Liceo Artistico 1° di via Hayech a Milano, che, nel proprio Spazio
Labiratorio, ha voluto dedicargli un omaggio nel 2002.
Per Cuggiono collabora alla realizzazione di due eventi espositivi con famosi artisti contemporanei:
la mostra di scultura del 2000, Arte in Basilica, nella Chiesa di San Giorgio e, nel 2002, quella di
disegni nelle sale di Villa Annoni.
Nell’attuale mondo milanese Blandino è uno dei personaggi meno frettolosi, studia, legge, viaggia,
insegna ma con quel suo inconfondibile ritmo, slegato dalle spietate leggi del mercato della società
attuale. La sua scultura non vuole meravigliare , va avanti seguendo una ricerca precisa mai slegata
dalla verità. La materia e la forma trovano sempre un equilibrio, un racconto. (Raffaele De Grada)
23
ottobre 2012
Giovanni Blandino – LA POESIA SI FA SCULTURA
Dal 23 ottobre al 16 novembre 2012
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE ANTROPOSOFICA MILANESE
Milano, Via Vasto, 4, (Milano)
Milano, Via Vasto, 4, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì (eccetto il 1° venerdì del mese) 15.00 – 19.00
Vernissage
23 Ottobre 2012, ore 18.30
Autore