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Giovanni Boldini / Federico Zandomeneghi – Una collezione in mostra
una rassegna scelta di 20 dipinti dei pittori che in questi anni, in più riprese, sono stati esposti nelle sale della storica galleria: Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini
Comunicato stampa
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La Galleria Sacerdoti, seguendo una consuetudine che si ripete da anni, in vista della fine dell’anno, mette in mostra una rassegna scelta di 20 dipinti dei pittori che in questi anni, in più riprese, sono stati esposti nelle sale della storica galleria: Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini. Entrambi italiani, ma francesi d’adozione, i due maestri dell’Ottocento italiano risultano essere oggi tra i protagonisti del mercato pittorico, non solo per le quotazioni costantemente in salita, ma per l’interesse dedicatovi da critici e studiosi.
La galleria vuole dunque regalare agli appassionati uno scorcio privilegiato sulla loro produzione, offrendo ai collezionisti la possibilità di vedere anche opere lontano dal mercato da anni, conosciute alla maggior parte degli addetti ai lavori, in quanto presenti in numerose pubblicazioni dedicate ai pittori.
Le opere che verranno esposte sono olii e pastelli, alcune delle quali fra le più celebri dell’intera produzione dei due artisti. Per Zandomeneghi compariranno Le thè (pastello di grande qualità col quale il Venitien racconta la quotidianità della vita parigina e lo fa volgendo la sua attenzione ai gesti più semplici e alle abitudini di ogni giorno. In questo caso si tratta del rito del tè ,occasione di incontro per le dames della Parigi benestante. E’ il momento delle confidenze, dei discorsi al femminile, degli incontri nei palazzi signorili della Ville Lumiere per parlare degli ultimi avvenimenti, di pettegolezzi e di moda. La figure, vestite elegantemente con abiti scollati, ma mai provocanti, sono sedute intorno a un tavolino per gustare una buona tazza di tè. La ricercatezza dei articolari è evidente: i lunghi guanti della figura di destra che tiene in mano un ventaglio chiuso, i capelli raccolti in morbidi chignon trattenuti da preziosi fermagli e coloratissimi nastri, gli orecchini di perle.) e Bavardage (certamente uno degli olii più famosi del pittore, è considerato il manifesto delle atmosfere intimistiche e borghesi della Parigi del tempo. Le tre figure centrali, delicatamente accostate tra loro, sono impegnate in una conversazione dal tono pacato, immerse in un’atmosfera di profonda confidenza. La quarta donna ,in primo piano, partecipa alla scena in veste di ascoltatrice, incuriosita, pur senza dare l’impressione di essere un’intrusa. Il dipinto vanta tutta la naturalezza dell’attimo rubato e impresso sulla tela. Zandò mette in luce il suo estro di silenzioso e discreto osservatore cogliendo i tratti salienti di questo incontro al femminile, la morbidezza con la quale le donne si stringono le une introno alle altre, la sensazione di segretezza e di innocente pettegolezzo che ammanta il dialogo)
Queste due opere, insieme agli altri olii e pastelli raffiguranti principalmente ritratti di giovani donne, si sono viste l’ultima volta durante la retrospettiva dedicata all’impressionista veneziano tenutasi presso il Chiostro del Bramante di Roma nel 2005.
Saranno presenti anche “La Fioraia di Montmartre” (Olio che s’impone per la forza vigorosa e al contempo per la poetica della figura femminile, che in questo caso non appartiene al mondo piccolo borghese tanto caro al pittore. L’estrema semplicità del vestiario –sottolineata dalla contrapposizione dei due complementari blu e rosso- evidenzia l’umile condizione sociale della donna: si tratta di una giovane popolana senza piume e belletti, dalla carnagione arrossata dal freddo), Fanciulla in azzurro di spalle (pastello elegante e composto in cui l’artista ribadisce l’interesse per la figura femminile colta nei diversi momenti della giornata. Il fascino dell’opera risiede nella declinazione delle diverse tonalità sfumate dell’azzurro, dall’abito vaporoso e leggero ai guanti vezzosamente portati al mento sino all’indeterminatezza dello sfondo, cui si contrappone il candore delle carni femminili. L’originalità risiede altresì nell’audace impianto compositivo con la figura della giovane donna di spalle e tagliata sul lato destro. La posa anticonvenzionale della signorina colta di schiena si ritrova spesso nella produzione di Zandò).
Giovanni Boldini è invece protagonista della mostra con il famoso ritratto della pittrice “Ruth Sterling nel suo atelier”(opera particolarissima, di modeste dimensioni, ma nella quale Boldini riesce a imprimere tutta la fuggevolezza dell’attimo in cui la pittrice è impegnata a ritrarre una modella nuda. Dunque un
quadro nel quadro, tema che sembra divertire il pittore stesso), con un affascinante “Nudo di donna sdraiato sui cuscini rosa”(opera dalla forte valenza erotica e sensuale che rientra in quella serie di nudi frutto di un Boldini non solo ritrattista, ma appassionato pittore attratto dalla bellezza femminile immortalata in modo informale, lontano dalla semplice opera su commissione), con uno sciabolatissimo “Donne a Venezia”(movimentato scorcio di figure femminili di passaggio su un ponte fra due calli, caratterizzato da pennellate sciabolate che danno un profondo senso del divenire dell’azione e del movimento quasi di stampo futurista) e con olii e pastelli di eleganti signore dell’epoca ritratte con il suo stile inconfondibile. “Boldini-come dice lo storico Raffaele De grada- è un maestro che ha lasciato un’impronta stilistica inconfondibile, di inquietante potenza; si è molto, e giustamente, sottolineato il suo far tesoro dei grandi modelli olandesi e fiamminghi che rappresentano il sottostrato naturalistico della sua maniera, ma anche, come si dirà poco oltre, il sottostrato drammatico; dall’altra parte egli tocca, nel segno sferzante e sinuoso, l’atmosfera Art Noveau: quanta grafica di fine secolo sembra attingere al suo repertorio di figure, o a quanta grafica egli stesso si ispira potenziandone il significato!”.
La galleria vuole dunque regalare agli appassionati uno scorcio privilegiato sulla loro produzione, offrendo ai collezionisti la possibilità di vedere anche opere lontano dal mercato da anni, conosciute alla maggior parte degli addetti ai lavori, in quanto presenti in numerose pubblicazioni dedicate ai pittori.
Le opere che verranno esposte sono olii e pastelli, alcune delle quali fra le più celebri dell’intera produzione dei due artisti. Per Zandomeneghi compariranno Le thè (pastello di grande qualità col quale il Venitien racconta la quotidianità della vita parigina e lo fa volgendo la sua attenzione ai gesti più semplici e alle abitudini di ogni giorno. In questo caso si tratta del rito del tè ,occasione di incontro per le dames della Parigi benestante. E’ il momento delle confidenze, dei discorsi al femminile, degli incontri nei palazzi signorili della Ville Lumiere per parlare degli ultimi avvenimenti, di pettegolezzi e di moda. La figure, vestite elegantemente con abiti scollati, ma mai provocanti, sono sedute intorno a un tavolino per gustare una buona tazza di tè. La ricercatezza dei articolari è evidente: i lunghi guanti della figura di destra che tiene in mano un ventaglio chiuso, i capelli raccolti in morbidi chignon trattenuti da preziosi fermagli e coloratissimi nastri, gli orecchini di perle.) e Bavardage (certamente uno degli olii più famosi del pittore, è considerato il manifesto delle atmosfere intimistiche e borghesi della Parigi del tempo. Le tre figure centrali, delicatamente accostate tra loro, sono impegnate in una conversazione dal tono pacato, immerse in un’atmosfera di profonda confidenza. La quarta donna ,in primo piano, partecipa alla scena in veste di ascoltatrice, incuriosita, pur senza dare l’impressione di essere un’intrusa. Il dipinto vanta tutta la naturalezza dell’attimo rubato e impresso sulla tela. Zandò mette in luce il suo estro di silenzioso e discreto osservatore cogliendo i tratti salienti di questo incontro al femminile, la morbidezza con la quale le donne si stringono le une introno alle altre, la sensazione di segretezza e di innocente pettegolezzo che ammanta il dialogo)
Queste due opere, insieme agli altri olii e pastelli raffiguranti principalmente ritratti di giovani donne, si sono viste l’ultima volta durante la retrospettiva dedicata all’impressionista veneziano tenutasi presso il Chiostro del Bramante di Roma nel 2005.
Saranno presenti anche “La Fioraia di Montmartre” (Olio che s’impone per la forza vigorosa e al contempo per la poetica della figura femminile, che in questo caso non appartiene al mondo piccolo borghese tanto caro al pittore. L’estrema semplicità del vestiario –sottolineata dalla contrapposizione dei due complementari blu e rosso- evidenzia l’umile condizione sociale della donna: si tratta di una giovane popolana senza piume e belletti, dalla carnagione arrossata dal freddo), Fanciulla in azzurro di spalle (pastello elegante e composto in cui l’artista ribadisce l’interesse per la figura femminile colta nei diversi momenti della giornata. Il fascino dell’opera risiede nella declinazione delle diverse tonalità sfumate dell’azzurro, dall’abito vaporoso e leggero ai guanti vezzosamente portati al mento sino all’indeterminatezza dello sfondo, cui si contrappone il candore delle carni femminili. L’originalità risiede altresì nell’audace impianto compositivo con la figura della giovane donna di spalle e tagliata sul lato destro. La posa anticonvenzionale della signorina colta di schiena si ritrova spesso nella produzione di Zandò).
Giovanni Boldini è invece protagonista della mostra con il famoso ritratto della pittrice “Ruth Sterling nel suo atelier”(opera particolarissima, di modeste dimensioni, ma nella quale Boldini riesce a imprimere tutta la fuggevolezza dell’attimo in cui la pittrice è impegnata a ritrarre una modella nuda. Dunque un
quadro nel quadro, tema che sembra divertire il pittore stesso), con un affascinante “Nudo di donna sdraiato sui cuscini rosa”(opera dalla forte valenza erotica e sensuale che rientra in quella serie di nudi frutto di un Boldini non solo ritrattista, ma appassionato pittore attratto dalla bellezza femminile immortalata in modo informale, lontano dalla semplice opera su commissione), con uno sciabolatissimo “Donne a Venezia”(movimentato scorcio di figure femminili di passaggio su un ponte fra due calli, caratterizzato da pennellate sciabolate che danno un profondo senso del divenire dell’azione e del movimento quasi di stampo futurista) e con olii e pastelli di eleganti signore dell’epoca ritratte con il suo stile inconfondibile. “Boldini-come dice lo storico Raffaele De grada- è un maestro che ha lasciato un’impronta stilistica inconfondibile, di inquietante potenza; si è molto, e giustamente, sottolineato il suo far tesoro dei grandi modelli olandesi e fiamminghi che rappresentano il sottostrato naturalistico della sua maniera, ma anche, come si dirà poco oltre, il sottostrato drammatico; dall’altra parte egli tocca, nel segno sferzante e sinuoso, l’atmosfera Art Noveau: quanta grafica di fine secolo sembra attingere al suo repertorio di figure, o a quanta grafica egli stesso si ispira potenziandone il significato!”.
18
novembre 2006
Giovanni Boldini / Federico Zandomeneghi – Una collezione in mostra
Dal 18 novembre al 22 dicembre 2006
arte moderna
Location
GALLERIA D’ARTE SACERDOTI
Milano, Via Sant'Andrea, 17, (Milano)
Milano, Via Sant'Andrea, 17, (Milano)
Autore