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Giovanni Boldini – La stagione della Falconiera
Il titolo della mostra prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che Giovanni Boldini ha eseguito durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni sessanta dell’Ottocento, presso la Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione di Pistoia Capitale Italiana della Cultura, presso il Museo dell’Antico
Palazzo dei Vescovi gestito da Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, dal 9
settembre 2017 al 6 gennaio 2018 sarà allestita la mostra GIOVANNI BOLDINI. La
Stagione della Falconiera. L’esposizione, voluta dalla banca del Gruppo Intesa
Sanpaolo come evento culturale di spicco tra quelli attivati nel corso del 2017, è stata
curata da Francesca Dini con la collaborazione di Andrea Baldinotti e Vincenzo
Farinella e rappresenta una delle esposizioni più importanti dell’anno programmate dal
Museo ed una delle più interessanti nel cartellone delle iniziative di Pistoia Capitale. Il
titolo della mostra prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che
Giovanni Boldini ha eseguito durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni
sessanta dell’Ottocento, presso la Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla
mecenate inglese Isabella Falconer.
Questo ciclo di pitture murali di cui per diverse vicissitudini dopo l'esecuzione nel 1868
si perse subito la memoria, rappresenta un unicum in Europa, non solo per quanto
riguarda la produzione artistica del grande pittore ferrarese, ma in generale della
corrente macchiaiola, alla quale il Boldini aderì, in modo personalissimo, prima del suo
trasferimento a Parigi (1871), dove era destinato a diventare il più importante ritrattista
internazionale e icona stessa della Belle Époque.
Il ciclo di pitture murali oggi è interamente custodito all’interno dei Musei dell’Antico
Palazzo dei Vescovi. La riscoperta delle pitture si deve a Emilia Cardona Boldini,
giovane vedova nonché prima biografa del maestro. Alla fine degli anni Trenta del
Novecento, la Cardona vagava per la Toscana per ritrovare un ciclo di pitture murali al
quale Giovanni Boldini aveva lavorato in epoca giovanile, in una città di cui il ferrarese
non ricordava il nome, ma che iniziava sicuramente con la lettera “P”. Emilia giunse,
sulla scia di vaghe voci raccolte strada facendo, a Villa La Falconiera e dopo averla
ispezionata, in procinto di andarsene venne attratta da una rimessa di attrezzi agricoli
che altro non era che l’antica, ormai irriconoscibile, sala da pranzo della mecenate
inglese Isabella Falconer, proprietaria della dimora negli anni Sessanta dell’Ottocento e
interamente decorata dal giovane Boldini all’età di 25 anni. La vedova decise di
acquistare la proprietà nel 1938 e a seguire vi trasferì da Parigi tutte le cose appartenute
a Boldini, dalle suppellettili ai dipinti, ivi stabilendo la propria dimora. La conoscenza
di questo importante ciclo pittorico è stata tuttavia graduale, solo dopo il distacco dai
muri della villa (1974), il restauro e la collocazione nel Palazzo dei Vescovi a Pistoia è
divenuto oggetto di studi ma è tuttora poco conosciuto al grande pubblico.
La mostra GIOVANNI BOLDINI. La stagione della Falconiera si propone di riportare
in luce lo straordinario momento creativo vissuto del maestro ferrarese in epoca
giovanile, quando muovendosi tra Pistoia, Firenze e Castiglioncello, si trovò al centro di
una rete di importanti relazioni amicali e professionali che ne segnarono positivamente
l’inarrestabile ascesa artistica. Il ciclo pittorico sarà oggetto di nuove riflessioni alla luce
di documentazione anche inedita che permetterà di sondare il mistero intorno alle
origini della signora Falconer, al suo ruolo di mecenate nei confronti dell’irrequieto ma
geniale Boldini e all’influenza che ella ebbe nella scelta iconografica del ciclo pittorico
che rimane impresa unica, nel suo genere, nell’entourage dei Macchiaioli.
Del periodo macchiaiolo del Boldini saranno in esposizione sedici capolavori realizzati
durante gli anni toscani (1864-1871), provenienti da collezioni private e da pubblici
musei. Tra questi la Marina (1870) custodita a Milano, che ha una trasposizione a
tempera in una scena nel ciclo della Falconiera; i ritratti di Telemaco Signorini (1870) e
di Cristiano Banti (1866), custoditi presso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a
Firenze, artisti, legatissimi al Boldini, tanto da averlo sostenuto e promosso non solo
durante il suo soggiorno toscano; l’innovativo, per posa e colori, Giovane paggio che
gioca con un levriero 1869; il raffinato ritratto di Alaide Banti in abito bianco (1866) e
il superbo ritratto del Generale Spagnolo, eseguito durante l’inverno trascorso in Costa
Azzurra con la signora Falconer, tra novembre 1867 e marzo 1868 e considerato il
capolavoro che ha proiettato il giovane Boldini nell’emisfero dei più grandi ritrattisti di
tutti i tempi.
“La mostra su Boldini consegue due obiettivi essenziali”, spiega Alessio Colomeiciuc,
presidente di Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, promotrice del progetto
espositivo: “non solo arricchisce il ventaglio delle iniziative di valorizzazione del
patrimonio artistico pistoiese proponendo il nome di un pittore di sicuro successo, ma
garantisce anche la migliore celebrazione di un episodio unico nella storia dell’arte
dell’Ottocento italiano, rappresentato dalle suggestive Tempere murarie eseguite da
Boldini all’interno della villa Falconiera. Sono lieto che la nostra banca abbia saputo,
anche in questa occasione, coniugare l’attività creditizia con la promozione culturale
del territorio, rendendo possibile un progetto di grande qualità e bellezza come questa
mostra inedita”.
Il catalogo, a cura di Francesca Dini come la mostra, è edito da Sillabe.
Palazzo dei Vescovi gestito da Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, dal 9
settembre 2017 al 6 gennaio 2018 sarà allestita la mostra GIOVANNI BOLDINI. La
Stagione della Falconiera. L’esposizione, voluta dalla banca del Gruppo Intesa
Sanpaolo come evento culturale di spicco tra quelli attivati nel corso del 2017, è stata
curata da Francesca Dini con la collaborazione di Andrea Baldinotti e Vincenzo
Farinella e rappresenta una delle esposizioni più importanti dell’anno programmate dal
Museo ed una delle più interessanti nel cartellone delle iniziative di Pistoia Capitale. Il
titolo della mostra prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che
Giovanni Boldini ha eseguito durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni
sessanta dell’Ottocento, presso la Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla
mecenate inglese Isabella Falconer.
Questo ciclo di pitture murali di cui per diverse vicissitudini dopo l'esecuzione nel 1868
si perse subito la memoria, rappresenta un unicum in Europa, non solo per quanto
riguarda la produzione artistica del grande pittore ferrarese, ma in generale della
corrente macchiaiola, alla quale il Boldini aderì, in modo personalissimo, prima del suo
trasferimento a Parigi (1871), dove era destinato a diventare il più importante ritrattista
internazionale e icona stessa della Belle Époque.
Il ciclo di pitture murali oggi è interamente custodito all’interno dei Musei dell’Antico
Palazzo dei Vescovi. La riscoperta delle pitture si deve a Emilia Cardona Boldini,
giovane vedova nonché prima biografa del maestro. Alla fine degli anni Trenta del
Novecento, la Cardona vagava per la Toscana per ritrovare un ciclo di pitture murali al
quale Giovanni Boldini aveva lavorato in epoca giovanile, in una città di cui il ferrarese
non ricordava il nome, ma che iniziava sicuramente con la lettera “P”. Emilia giunse,
sulla scia di vaghe voci raccolte strada facendo, a Villa La Falconiera e dopo averla
ispezionata, in procinto di andarsene venne attratta da una rimessa di attrezzi agricoli
che altro non era che l’antica, ormai irriconoscibile, sala da pranzo della mecenate
inglese Isabella Falconer, proprietaria della dimora negli anni Sessanta dell’Ottocento e
interamente decorata dal giovane Boldini all’età di 25 anni. La vedova decise di
acquistare la proprietà nel 1938 e a seguire vi trasferì da Parigi tutte le cose appartenute
a Boldini, dalle suppellettili ai dipinti, ivi stabilendo la propria dimora. La conoscenza
di questo importante ciclo pittorico è stata tuttavia graduale, solo dopo il distacco dai
muri della villa (1974), il restauro e la collocazione nel Palazzo dei Vescovi a Pistoia è
divenuto oggetto di studi ma è tuttora poco conosciuto al grande pubblico.
La mostra GIOVANNI BOLDINI. La stagione della Falconiera si propone di riportare
in luce lo straordinario momento creativo vissuto del maestro ferrarese in epoca
giovanile, quando muovendosi tra Pistoia, Firenze e Castiglioncello, si trovò al centro di
una rete di importanti relazioni amicali e professionali che ne segnarono positivamente
l’inarrestabile ascesa artistica. Il ciclo pittorico sarà oggetto di nuove riflessioni alla luce
di documentazione anche inedita che permetterà di sondare il mistero intorno alle
origini della signora Falconer, al suo ruolo di mecenate nei confronti dell’irrequieto ma
geniale Boldini e all’influenza che ella ebbe nella scelta iconografica del ciclo pittorico
che rimane impresa unica, nel suo genere, nell’entourage dei Macchiaioli.
Del periodo macchiaiolo del Boldini saranno in esposizione sedici capolavori realizzati
durante gli anni toscani (1864-1871), provenienti da collezioni private e da pubblici
musei. Tra questi la Marina (1870) custodita a Milano, che ha una trasposizione a
tempera in una scena nel ciclo della Falconiera; i ritratti di Telemaco Signorini (1870) e
di Cristiano Banti (1866), custoditi presso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a
Firenze, artisti, legatissimi al Boldini, tanto da averlo sostenuto e promosso non solo
durante il suo soggiorno toscano; l’innovativo, per posa e colori, Giovane paggio che
gioca con un levriero 1869; il raffinato ritratto di Alaide Banti in abito bianco (1866) e
il superbo ritratto del Generale Spagnolo, eseguito durante l’inverno trascorso in Costa
Azzurra con la signora Falconer, tra novembre 1867 e marzo 1868 e considerato il
capolavoro che ha proiettato il giovane Boldini nell’emisfero dei più grandi ritrattisti di
tutti i tempi.
“La mostra su Boldini consegue due obiettivi essenziali”, spiega Alessio Colomeiciuc,
presidente di Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, promotrice del progetto
espositivo: “non solo arricchisce il ventaglio delle iniziative di valorizzazione del
patrimonio artistico pistoiese proponendo il nome di un pittore di sicuro successo, ma
garantisce anche la migliore celebrazione di un episodio unico nella storia dell’arte
dell’Ottocento italiano, rappresentato dalle suggestive Tempere murarie eseguite da
Boldini all’interno della villa Falconiera. Sono lieto che la nostra banca abbia saputo,
anche in questa occasione, coniugare l’attività creditizia con la promozione culturale
del territorio, rendendo possibile un progetto di grande qualità e bellezza come questa
mostra inedita”.
Il catalogo, a cura di Francesca Dini come la mostra, è edito da Sillabe.
09
settembre 2017
Giovanni Boldini – La stagione della Falconiera
Dal 09 settembre 2017 al 06 gennaio 2018
arte moderna
Location
COMPLESSO MUSEALE DELL’ANTICO PALAZZO DE’ VESCOVI – MUSEO TATTILE
Pistoia, Piazza Del Duomo, (Pistoia)
Pistoia, Piazza Del Duomo, (Pistoia)
Orario di apertura
martedì, giovedì, venerdì: 10.00-16.00
sabato, domenica: 10.00-19.30
Vernissage
9 Settembre 2017, h 17
Ufficio stampa
CIVITA GROUP
Autore
Curatore