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Giovanni Bosco – Atlante del cuore
Una mostra che raccoglie una ventina circa di opere, (dipinti su tavola, cartone o carta di pane), tra cui le dieci che in questa occasione entreranno ufficialmente a far parte della collezione della Fondazione Orestiadi.
Comunicato stampa
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In occasione del trigesimo della scomparsa dell’artista outsider Giovanni Bosco (Castellammare - Tp, 1948-2009),
l’ 8 maggio alle ore 18.30 il Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, rende omaggio alla sua memoria presentando una mostra, negli spazi degli Atelier del Baglio di Stefano, che raccoglie una ventina circa di opere, (dipinti su tavola, cartone o carta di pane), tra cui le dieci che in questa occasione entreranno ufficialmente a far parte della collezione della Fondazione Orestiadi.
Dal 2008 l’irregolare stravaganza di Bosco, adombrata da una vita di stenti, isolata in un proprio universo colorato, era uscita fuori dai confini di Castellammare, da quando il fotografo Boris Piot e il collettivo francese “Animula Vagula” lo hanno scoperto sui muri della cittadina del trapanese. La spontaneità genuina e indipendente della sua arte, la lontananza da qualsiasi forma di sistema culturale ufficiale, il disagio emarginante di un vissuto sofferto, fanno di Bosco un esempio calzante di quella porzione di arte che Jean Dubuffet ha definito nel 1945 “Art Brut”.
Per Giovanni Bosco: «Gibellina è un cuore scuro dove il rosso trapela o risale dal margine, come linfa solare in lotta con la notte. Gibellina è anche un piede rosso e nero, che afferma una linea di terra e una stabilità orizzontale, sulla quale si attesta una gamba che porta il nome di Tunisi (…) Nei suoi disegni Bosco condensa i sogni e la vita inventando da sé, senza modelli precostituiti né influenze del folklore locale, un vocabolario espressivo di forme essenziali e intense, che comunicano il nodo delle cose senza raccontarle», così scrive Eva di Stefano, (storica dell’arte contemporanea e direttrice dell’Osservatorio Outsider Art della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo), nel quaderno di accompagnamento della mostra.
Accanto alle opere sarà presentato il video “Giovanni Bosco. Dottore di tutto”, realizzato dal gruppo Z.e.p. di Castellammare.
Proprio nel momento in cui numerose mostre gli sono state dedicate in Sicilia (lo scorso 31 gennaio a Castellammare si è tenuto Outsider Art, un convegno internazionale sull’art brut nato attorno al caso di Bosco e affiancato da una mostra sulla sua produzione), come a Parigi, mentre il museo svizzero “Collection de l'Art Brut” di Losanna ha già predisposto una sezione a sé stante costituita dall’acquisizione di cento sue opere, Giovanni Bosco, in seguito ad una grave malattia, ci lascia.
Questa mostra ha lo scopo di conservarne la memoria attraverso la testimonianza tangibile della sua vasta e irregolare produzione pittorica.
Valentina Di Miceli.
l’ 8 maggio alle ore 18.30 il Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, rende omaggio alla sua memoria presentando una mostra, negli spazi degli Atelier del Baglio di Stefano, che raccoglie una ventina circa di opere, (dipinti su tavola, cartone o carta di pane), tra cui le dieci che in questa occasione entreranno ufficialmente a far parte della collezione della Fondazione Orestiadi.
Dal 2008 l’irregolare stravaganza di Bosco, adombrata da una vita di stenti, isolata in un proprio universo colorato, era uscita fuori dai confini di Castellammare, da quando il fotografo Boris Piot e il collettivo francese “Animula Vagula” lo hanno scoperto sui muri della cittadina del trapanese. La spontaneità genuina e indipendente della sua arte, la lontananza da qualsiasi forma di sistema culturale ufficiale, il disagio emarginante di un vissuto sofferto, fanno di Bosco un esempio calzante di quella porzione di arte che Jean Dubuffet ha definito nel 1945 “Art Brut”.
Per Giovanni Bosco: «Gibellina è un cuore scuro dove il rosso trapela o risale dal margine, come linfa solare in lotta con la notte. Gibellina è anche un piede rosso e nero, che afferma una linea di terra e una stabilità orizzontale, sulla quale si attesta una gamba che porta il nome di Tunisi (…) Nei suoi disegni Bosco condensa i sogni e la vita inventando da sé, senza modelli precostituiti né influenze del folklore locale, un vocabolario espressivo di forme essenziali e intense, che comunicano il nodo delle cose senza raccontarle», così scrive Eva di Stefano, (storica dell’arte contemporanea e direttrice dell’Osservatorio Outsider Art della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo), nel quaderno di accompagnamento della mostra.
Accanto alle opere sarà presentato il video “Giovanni Bosco. Dottore di tutto”, realizzato dal gruppo Z.e.p. di Castellammare.
Proprio nel momento in cui numerose mostre gli sono state dedicate in Sicilia (lo scorso 31 gennaio a Castellammare si è tenuto Outsider Art, un convegno internazionale sull’art brut nato attorno al caso di Bosco e affiancato da una mostra sulla sua produzione), come a Parigi, mentre il museo svizzero “Collection de l'Art Brut” di Losanna ha già predisposto una sezione a sé stante costituita dall’acquisizione di cento sue opere, Giovanni Bosco, in seguito ad una grave malattia, ci lascia.
Questa mostra ha lo scopo di conservarne la memoria attraverso la testimonianza tangibile della sua vasta e irregolare produzione pittorica.
Valentina Di Miceli.
08
maggio 2009
Giovanni Bosco – Atlante del cuore
Dall'otto al 18 maggio 2009
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ORESTIADI
Gibellina, Baglio Di Stefano, (Trapani)
Gibellina, Baglio Di Stefano, (Trapani)
Orario di apertura
tutti i giorni tranne il lunedì, alle ore 9,00-13,00/15,00-18,00.
Vernissage
8 Maggio 2009, ore 18.30
Sito web
www.orestiadi.it
Autore
Curatore