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Giovanni Buzi – Interrogando i visi
Al Centro Di Sarro una retrospettiva dell’artista e scrittore Giovanni Buzi, a poco più di un anno dalla sua scomparsa avvenuta a Bruxelles, città dove risiedeva da molti anni.In mostra 34 dipinti ed opere letterarie.
Comunicato stampa
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Al Centro Di Sarro una retrospettiva dell’artista e scrittore Giovanni Buzi, a poco più di un anno dalla sua scomparsa avvenuta a Bruxelles, città dove risiedeva da molti anni.
Nato a Vignanello (Viterbo) nel 1961, Giovanni Buzi aveva studiato a Roma, dapprima all’Accademia di Belle Arti, dove nell’84 si era diplomato in Pittura, e poi alla facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, dove nel ’91 si era laureato in Storia dell’Arte con una tesi su “Il Gruppo Cobra”. Altre sue ricerche sul Gruppo Cobra nel saggio del 2002 Le Mystere de Logogrammes de Christian Dotremont.
In mostra 34 dipinti ed opere letterarie.
“Nell’essenza della sua sfericità, la testa è un tema che accompagna tutto il percorso artistico di Giovanni Buzi. Fantasma privato del corpo, cerca uno spazio per vivere, una domanda a cui rispondere. Gli anni romani hanno portato questa ricerca alla composizioni di grandi teste in cui il rosso di un romantico ma cupo barocco si congiunge all’espressione sensibile e pura della linea etrusca. Le due profonde radici del pittore: Roma e l’Etruria.
Nei successivi anni trascorsi a Bruxelles, le immagini dell’universo buziano, portate ad un’estrema compiutezza formale, conquistano il colore. Sono anni di riflessioni e di analisi sul proprio cammino. Grandi tele appieno compiute, eseguite con miscellanea di tecniche e colori, vengono impietosamente tagliate, sminuzzate e ridotte in piccoli pezzi, di cui ognuno nasconde dentro di sé la memoria del tutto ma, impotente nel suo tentativo di ritorno all’unità dell’origine, lamenta la sua solitudine restando unico superstite o si compone con altri in un insieme nuovo e diverso. La pura bellezza dell’immagine non riesce più a soddisfare le profondità dello spirito: è necessario che venga distrutta, perché possa rinascere, da una miriade del caos, lo spessore più intenso di una nuova realtà.
Ancora teste, ma ora piccole e colorate. Sono gli ultimi anni, gli ultimi mesi perfino: questo tema a lui sempre caro torna in modo costante, rilucendo adesso con tocchi di colore e con l’intensa luminosità del bianco. Volti che parlano dell’amore per l’arte, della verità di una ricerca, dell’intensità della vita. Di tutto questo permane il ricordo nella memoria… l’opera continua a raccontare se stessa ed altro ancora”. (Paolo Raffaelli)
Nato a Vignanello (Viterbo) nel 1961, Giovanni Buzi aveva studiato a Roma, dapprima all’Accademia di Belle Arti, dove nell’84 si era diplomato in Pittura, e poi alla facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, dove nel ’91 si era laureato in Storia dell’Arte con una tesi su “Il Gruppo Cobra”. Altre sue ricerche sul Gruppo Cobra nel saggio del 2002 Le Mystere de Logogrammes de Christian Dotremont.
In mostra 34 dipinti ed opere letterarie.
“Nell’essenza della sua sfericità, la testa è un tema che accompagna tutto il percorso artistico di Giovanni Buzi. Fantasma privato del corpo, cerca uno spazio per vivere, una domanda a cui rispondere. Gli anni romani hanno portato questa ricerca alla composizioni di grandi teste in cui il rosso di un romantico ma cupo barocco si congiunge all’espressione sensibile e pura della linea etrusca. Le due profonde radici del pittore: Roma e l’Etruria.
Nei successivi anni trascorsi a Bruxelles, le immagini dell’universo buziano, portate ad un’estrema compiutezza formale, conquistano il colore. Sono anni di riflessioni e di analisi sul proprio cammino. Grandi tele appieno compiute, eseguite con miscellanea di tecniche e colori, vengono impietosamente tagliate, sminuzzate e ridotte in piccoli pezzi, di cui ognuno nasconde dentro di sé la memoria del tutto ma, impotente nel suo tentativo di ritorno all’unità dell’origine, lamenta la sua solitudine restando unico superstite o si compone con altri in un insieme nuovo e diverso. La pura bellezza dell’immagine non riesce più a soddisfare le profondità dello spirito: è necessario che venga distrutta, perché possa rinascere, da una miriade del caos, lo spessore più intenso di una nuova realtà.
Ancora teste, ma ora piccole e colorate. Sono gli ultimi anni, gli ultimi mesi perfino: questo tema a lui sempre caro torna in modo costante, rilucendo adesso con tocchi di colore e con l’intensa luminosità del bianco. Volti che parlano dell’amore per l’arte, della verità di una ricerca, dell’intensità della vita. Di tutto questo permane il ricordo nella memoria… l’opera continua a raccontare se stessa ed altro ancora”. (Paolo Raffaelli)
03
giugno 2011
Giovanni Buzi – Interrogando i visi
Dal 03 al 15 giugno 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO LUIGI DI SARRO
Roma, Via Paolo Emilio, 28, (Roma)
Roma, Via Paolo Emilio, 28, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 17,00 – 20,00
Vernissage
3 Giugno 2011, ore 18.00
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