Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giovanni Campus – Arte e pratica dell’arte oggi. L’opera, il luogo, l’ambiente.
Il Museo di Aggius presenta: “Arte e pratica dell’arte oggi. L’opera, il luogo, l’ambiente” del maestro Giovanni Campus pittore e scultore, considerato uno dei personaggi più rappresentativi dell’arte contemporanea italiana. Allestimento performatico tra le vie del paese ed locali del Meoc.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovanni Campus ad Aggius
Arte e pratica dell'arte oggi. L'opera, il luogo, l'ambiente.
Aggius paese gallurese a 6 km da Tempio e a 28 dalla costa, ha una felice collocazione ai piedi di una frastagliata catena di monti. Gli abitanti sono gelosi custodi delle proprie tradizioni e del loro territorio ed è per questo che che c'è un centro storico ben conservato ed un importante museo etnografico ed il museo del banditismo ed un importante bagaglio di testimonianze.
In questo contesto Giovanni Campus prepara una mostra espositiva di opere pittoriche e tridimensionali a parate e nello spazio negli ambienti del MEOC, proprio per per il suo specifico portato storico, sociale e simbolico, in stretta relazione con l'ambiente naturale che lo include (in una integrazione felicissima con le misure della natura appunto e con il suo aspetto urbano). Nel concreto, non soltanto le opere, gli inserimenti nello spazio all'interno e all'esterno delle stanze, ma l'intera rappresentazione (l'allestimento) deve costruire una lettura visiva relazionata di rimandi non solo figurali con le immagini ed i reperti in mostra nel museo. Si tratterebbe di una sfida non visiva ma concettuale, un colloquio tra epoche e sensibilità, non a confronto bensì come continuum dell'esperienza umana nel suo vissuto.
Un evento che stimoli i sensi e le intelligenze dei visitatori e sia per i ragazzi stimolo alle proiezioni progettuali ed alle curiosità culturali e per gli adulti riflessione ed amore al proprio ambiente, alla propria storia.
L'evento così si articola:
- Il giorno 3 maggio alle ore 10.30 al Centro Polifunzionale Marugnò di Aggius:
incontro-conversazione aperto con la partecipazione degli insegnanti e dei ragazzi della Scuola Media di Aggius e del Liceo Artistico di Tempio proprio sul tema: Arte e pratica dell'arte oggi. L'opera, il luogo, l'ambiente.
- I giorni 29, 30 maggio:
allestimento delle installazioni non solo nelle stanze del museo ma anche nel centro del paese con il coinvolgimento urbano. L'operazione, che vedrà protagonisti Giovanni Campus, i ragazzi e il pubblico verrà documentata con foto e video.
- Il giorno sabato 31 maggio ore 17.30:
innaugurazione al Museo MEOC.
Info e Orari:
www.museodiaggius.it
Sede via Monti di Lizu, 6 - Aggius (OT)
Ufficio stampa del MEOC
Luigi Gana 349 45 33 208 - 079 62 10 29
*
Giovanni Campus pittore e scultore, è considerato uno dei personaggi più rappresentativi dell’arte contemporanea italiana.
La sua ricerca è progettuale, sistematica e progressiva; è caratterizzata dal rigore formale, dall'interesse per i materiali e dai rapporti con l'ambiente.
I suoi lavori infatti, testimoniano un continuo e incessante processo di ricerca, in un'arte che non vuole dare un'immagine definita della realtà, ma coglierne il divenire e i nessi di forze, attraverso l'utilizzo di materiali diversi al fine di investigare la materia stessa e la potenza che in essa.
Spesso l’opera di Giovanni Campus non è finita, perché l’oggetto non è costante né compiuto, ma in correlazione con ciò che lo circonda.
Il principio è di relazionalità dell’opera con lo spazio, con lo spettatore, con l’ambiente naturale e persino con se stessa e con il suo creatore.
L’artista ha sempre dedicato la sua ricerca e le sue energie, mutando forme, materie, ma restando coerente con le sue convinzioni; per lui non vi è alcuna separazione tra pittura e scultura che risultano entrambe presenti, in modo sostanziale e costante in tutto il suo lavoro cinquantennale.
Anziché generi separati, affronta la pittura e la scultura come mezzi espressivi in continua possibilità di dialogo e di confronto.
Tutto il suo lavoro è improntato a questo concetto, a questo senso dello spazio, sin da quando, negli anni Settanta, in piazza Duomo a Milano tendeva un lunghissima molla d'acciaio tra lo stupore dei passanti, o quando, qualche anno dopo, sulle scogliere sarde, faceva aderire delle robuste cime agli anfratti, alle sporgenze degli scogli, con l'intento, ancora una volta di dare forma, misurandolo, a uno spazio umano.
Nel corso degli anni la sua arte è mutata non tanto nell'azione artistica, quanto nella definizione e nella considerazione dello spazio e della sua metaforica misura. La storia fa corrispondere idee anche diversissime tra loro e l'opera dell'artista, coerente con il proprio linguaggio ma non con lo spirito del tempo, assume significati persino contrastanti tra loro e se si pensa al prima e al dopo, non è importante, perché la coerenza nel caso dell'arte è infinitamente meno interessante della capacità di essere flessibili, di trasformarsi, di assorbire e di essere testimoni, pur restando fedeli a se stessi.
Giovanni Campus è un “misuratore” di spazio e come scrive Marco Meneguzzo: “lo faceva negli anni Settanta e lo fa ora, ma ai nostri occhi la sua opera ha un significato profondamente diverso, segno che quel lavoro è capace di attraversare le trasformazioni e di trasformarsi a sua volta, di non essere perciò archeologia della Modernità”. occhi la sua opera ha un significato profondamente diverso, segno che quel lavoro è capace di attraversare le trasformazioni e di trasformarsi a sua volta, di non essere perciò archeologia della Modernità”.
Cenni Biografici
Nato a Olbia nel 1929, Giovanni Campus segue gli studi classici a Genova e dal 1961 frequenta la Libera Accademia di Belle Arti a Livorno, dove inizia un rapporto con la Galleria Giraldi: collabora anche con la Galleria Numero di Firenze, con il Centro Technè di Firenze (di cui è cofondatore) e con il Centro Sincron di Brescia. Lasciato il lavoro per dedicarsi esclusivamente alla pittura, nel 1969 si trasferisce definitivamente a Milano; l’intensa attività artistica lo porta, con esposizioni e incontri culturali, a numerosi soggiorni negli Anni Settanta a Parigi e negli Anni Ottanta e Novanta a New York.
Tra le mostre, spesso collegate a incontri-dibattito e seminari, si ricordano le personali a indicazione antologica tenute al Palazzo dei Diamanti, sale Tisi, Ferrara 1987, al Museo di Milano nel 1990, alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari nel 1991 e al Museo d’Arte MAN di Nuoro nel 2000. Tra le installazioni e ambienti, realizzati individualmente, si citano quello nella piazzetta di Palazzo Reale a Milano nel 1977, della Galleria Comunale d’Arte di Bologna nel 1978, del Museo Civico in Progress di Livorno nel 1979, gli interventi-percorso sille coste della Gallura nel 1983 e l’installazione permanente nel “su logu de s’iscultura”, Museo sculture nel territorio, Tortolì 1999.
Numerose infine anche le rassegne, indicative dello sviluppo della ricerca pittorica di Giovanni Campus, cui ha partecipato in Italia (citiamo quelle tenute alla Galleria Civica di Torino, alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, al Centro Industria di Milano, alla Galleria Comunale d’Arte di Bologna, al Castello Visconteo di Pavia, al Palazzo dell’Arte di Milano, al Museo Civico Bargellini di Pieve di Cento, al Museo Civico Riva del Garda-Arco) e all’estero (citiamo quelle tenute a New Delhi, a Parigi, a Caracas, a Graz, a Bradford, a Vienna, a Madrid, a Barcellona, a Kofù, a Londra, a San Pietroburgo).
Mostre personali antologiche e collettive
2014 - Roma, Complesso del Vittoriano Novanta artisti per una bandiera
2013 - Livorno, Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni
2012 - La Spezia, Centro Arte Moderna e Contemporanea
2009 - Olbia, Tempo in processo
2007 - Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
2007 - Milano, Accademia di Belle Arti di Brera
2006 - Suzzara, "Il futuro della tradizione. Maestri della pittura italiana"
2006 - Suzzara, "Il futuro della tradizione. Maestri della pittura italiana"
2002 - Gallarate, Civica Galleria d'Arte Moderna
2002 - Erice, "Arte in Italia negli anni '70. Arte e Ambiente 1974-1977"
2000 - Nuoro, MAN
1999 - Riva del Garda-Arco, "Le Vie della Costruzione. Pratiche della Scultura in Italia"
1994 - Vasto, "L'Arte Italiana nell'ultimo mezzo secolo"
1991 - Cagliari, Galleria Comunale d'Arte
1990 - Milano, Museo di Milano
1986 - Kofù, Yamanashi Museum, "Experimenthal Art, VI International"
1985 - Parigi, Exibition 89, "L'insaisissable ou L'Art de 1995"
1979 - Bradford, "Sixth British Print biennale, sezione italiana"
1977 - Ferrara, Palazzo dei Diamanti, sale Tisi
1976 - Graz, "XI Marlerwochen Neue Galerie am Landesmuseum"
1975 - Milano, Centro Industria, "Luce e Materia"
1971 - New Delhi, "II Triennale Internazionale, Padiglione Italiano"
Arte e pratica dell'arte oggi. L'opera, il luogo, l'ambiente.
Aggius paese gallurese a 6 km da Tempio e a 28 dalla costa, ha una felice collocazione ai piedi di una frastagliata catena di monti. Gli abitanti sono gelosi custodi delle proprie tradizioni e del loro territorio ed è per questo che che c'è un centro storico ben conservato ed un importante museo etnografico ed il museo del banditismo ed un importante bagaglio di testimonianze.
In questo contesto Giovanni Campus prepara una mostra espositiva di opere pittoriche e tridimensionali a parate e nello spazio negli ambienti del MEOC, proprio per per il suo specifico portato storico, sociale e simbolico, in stretta relazione con l'ambiente naturale che lo include (in una integrazione felicissima con le misure della natura appunto e con il suo aspetto urbano). Nel concreto, non soltanto le opere, gli inserimenti nello spazio all'interno e all'esterno delle stanze, ma l'intera rappresentazione (l'allestimento) deve costruire una lettura visiva relazionata di rimandi non solo figurali con le immagini ed i reperti in mostra nel museo. Si tratterebbe di una sfida non visiva ma concettuale, un colloquio tra epoche e sensibilità, non a confronto bensì come continuum dell'esperienza umana nel suo vissuto.
Un evento che stimoli i sensi e le intelligenze dei visitatori e sia per i ragazzi stimolo alle proiezioni progettuali ed alle curiosità culturali e per gli adulti riflessione ed amore al proprio ambiente, alla propria storia.
L'evento così si articola:
- Il giorno 3 maggio alle ore 10.30 al Centro Polifunzionale Marugnò di Aggius:
incontro-conversazione aperto con la partecipazione degli insegnanti e dei ragazzi della Scuola Media di Aggius e del Liceo Artistico di Tempio proprio sul tema: Arte e pratica dell'arte oggi. L'opera, il luogo, l'ambiente.
- I giorni 29, 30 maggio:
allestimento delle installazioni non solo nelle stanze del museo ma anche nel centro del paese con il coinvolgimento urbano. L'operazione, che vedrà protagonisti Giovanni Campus, i ragazzi e il pubblico verrà documentata con foto e video.
- Il giorno sabato 31 maggio ore 17.30:
innaugurazione al Museo MEOC.
Info e Orari:
www.museodiaggius.it
Sede via Monti di Lizu, 6 - Aggius (OT)
Ufficio stampa del MEOC
Luigi Gana 349 45 33 208 - 079 62 10 29
*
Giovanni Campus pittore e scultore, è considerato uno dei personaggi più rappresentativi dell’arte contemporanea italiana.
La sua ricerca è progettuale, sistematica e progressiva; è caratterizzata dal rigore formale, dall'interesse per i materiali e dai rapporti con l'ambiente.
I suoi lavori infatti, testimoniano un continuo e incessante processo di ricerca, in un'arte che non vuole dare un'immagine definita della realtà, ma coglierne il divenire e i nessi di forze, attraverso l'utilizzo di materiali diversi al fine di investigare la materia stessa e la potenza che in essa.
Spesso l’opera di Giovanni Campus non è finita, perché l’oggetto non è costante né compiuto, ma in correlazione con ciò che lo circonda.
Il principio è di relazionalità dell’opera con lo spazio, con lo spettatore, con l’ambiente naturale e persino con se stessa e con il suo creatore.
L’artista ha sempre dedicato la sua ricerca e le sue energie, mutando forme, materie, ma restando coerente con le sue convinzioni; per lui non vi è alcuna separazione tra pittura e scultura che risultano entrambe presenti, in modo sostanziale e costante in tutto il suo lavoro cinquantennale.
Anziché generi separati, affronta la pittura e la scultura come mezzi espressivi in continua possibilità di dialogo e di confronto.
Tutto il suo lavoro è improntato a questo concetto, a questo senso dello spazio, sin da quando, negli anni Settanta, in piazza Duomo a Milano tendeva un lunghissima molla d'acciaio tra lo stupore dei passanti, o quando, qualche anno dopo, sulle scogliere sarde, faceva aderire delle robuste cime agli anfratti, alle sporgenze degli scogli, con l'intento, ancora una volta di dare forma, misurandolo, a uno spazio umano.
Nel corso degli anni la sua arte è mutata non tanto nell'azione artistica, quanto nella definizione e nella considerazione dello spazio e della sua metaforica misura. La storia fa corrispondere idee anche diversissime tra loro e l'opera dell'artista, coerente con il proprio linguaggio ma non con lo spirito del tempo, assume significati persino contrastanti tra loro e se si pensa al prima e al dopo, non è importante, perché la coerenza nel caso dell'arte è infinitamente meno interessante della capacità di essere flessibili, di trasformarsi, di assorbire e di essere testimoni, pur restando fedeli a se stessi.
Giovanni Campus è un “misuratore” di spazio e come scrive Marco Meneguzzo: “lo faceva negli anni Settanta e lo fa ora, ma ai nostri occhi la sua opera ha un significato profondamente diverso, segno che quel lavoro è capace di attraversare le trasformazioni e di trasformarsi a sua volta, di non essere perciò archeologia della Modernità”. occhi la sua opera ha un significato profondamente diverso, segno che quel lavoro è capace di attraversare le trasformazioni e di trasformarsi a sua volta, di non essere perciò archeologia della Modernità”.
Cenni Biografici
Nato a Olbia nel 1929, Giovanni Campus segue gli studi classici a Genova e dal 1961 frequenta la Libera Accademia di Belle Arti a Livorno, dove inizia un rapporto con la Galleria Giraldi: collabora anche con la Galleria Numero di Firenze, con il Centro Technè di Firenze (di cui è cofondatore) e con il Centro Sincron di Brescia. Lasciato il lavoro per dedicarsi esclusivamente alla pittura, nel 1969 si trasferisce definitivamente a Milano; l’intensa attività artistica lo porta, con esposizioni e incontri culturali, a numerosi soggiorni negli Anni Settanta a Parigi e negli Anni Ottanta e Novanta a New York.
Tra le mostre, spesso collegate a incontri-dibattito e seminari, si ricordano le personali a indicazione antologica tenute al Palazzo dei Diamanti, sale Tisi, Ferrara 1987, al Museo di Milano nel 1990, alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari nel 1991 e al Museo d’Arte MAN di Nuoro nel 2000. Tra le installazioni e ambienti, realizzati individualmente, si citano quello nella piazzetta di Palazzo Reale a Milano nel 1977, della Galleria Comunale d’Arte di Bologna nel 1978, del Museo Civico in Progress di Livorno nel 1979, gli interventi-percorso sille coste della Gallura nel 1983 e l’installazione permanente nel “su logu de s’iscultura”, Museo sculture nel territorio, Tortolì 1999.
Numerose infine anche le rassegne, indicative dello sviluppo della ricerca pittorica di Giovanni Campus, cui ha partecipato in Italia (citiamo quelle tenute alla Galleria Civica di Torino, alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, al Centro Industria di Milano, alla Galleria Comunale d’Arte di Bologna, al Castello Visconteo di Pavia, al Palazzo dell’Arte di Milano, al Museo Civico Bargellini di Pieve di Cento, al Museo Civico Riva del Garda-Arco) e all’estero (citiamo quelle tenute a New Delhi, a Parigi, a Caracas, a Graz, a Bradford, a Vienna, a Madrid, a Barcellona, a Kofù, a Londra, a San Pietroburgo).
Mostre personali antologiche e collettive
2014 - Roma, Complesso del Vittoriano Novanta artisti per una bandiera
2013 - Livorno, Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni
2012 - La Spezia, Centro Arte Moderna e Contemporanea
2009 - Olbia, Tempo in processo
2007 - Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
2007 - Milano, Accademia di Belle Arti di Brera
2006 - Suzzara, "Il futuro della tradizione. Maestri della pittura italiana"
2006 - Suzzara, "Il futuro della tradizione. Maestri della pittura italiana"
2002 - Gallarate, Civica Galleria d'Arte Moderna
2002 - Erice, "Arte in Italia negli anni '70. Arte e Ambiente 1974-1977"
2000 - Nuoro, MAN
1999 - Riva del Garda-Arco, "Le Vie della Costruzione. Pratiche della Scultura in Italia"
1994 - Vasto, "L'Arte Italiana nell'ultimo mezzo secolo"
1991 - Cagliari, Galleria Comunale d'Arte
1990 - Milano, Museo di Milano
1986 - Kofù, Yamanashi Museum, "Experimenthal Art, VI International"
1985 - Parigi, Exibition 89, "L'insaisissable ou L'Art de 1995"
1979 - Bradford, "Sixth British Print biennale, sezione italiana"
1977 - Ferrara, Palazzo dei Diamanti, sale Tisi
1976 - Graz, "XI Marlerwochen Neue Galerie am Landesmuseum"
1975 - Milano, Centro Industria, "Luce e Materia"
1971 - New Delhi, "II Triennale Internazionale, Padiglione Italiano"
03
maggio 2014
Giovanni Campus – Arte e pratica dell’arte oggi. L’opera, il luogo, l’ambiente.
Dal 03 maggio al 31 agosto 2014
arte contemporanea
performance - happening
incontro - conferenza
performance - happening
incontro - conferenza
Location
MEOC – MUSEO ETNOGRAFICO OLIVA CARTA CANNAS
Aggius, Via Monti Di Lizzu, 6, (Olbia-tempio)
Aggius, Via Monti Di Lizzu, 6, (Olbia-tempio)
Orario di apertura
Mattino: 10.00/13.00
Pomeriggio: 15.00/19.00
Vernissage
3 Maggio 2014, 17.30
Autore