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Giovanni Campus / Paolo Minoli
La mostra è l’occasione per testimoniare il percorso artistico, le assonanze e i rapporti dei due maestri, attraverso una ventina di opere, che nell’intento degli organizzatori, si auspica rendano il progetto singolare sia per la critica che per il pubblico interessato a questa particolare ricerca aniconica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Negli spazi espositivi di Annotazioni d’Arte in collaborazione con CASAPERLARTE Fondazione Paolo Minoli, viene presentata al pubblico una nuova mostra che propone una selezione di lavori dei due maestri Giovanni Campus e Paolo Minoli.
L'esposizione, aperta fino al 10 aprile, sarà l'occasione per testimoniarne il percorso artistico, le assonanze e i rapporti, attraverso una ventina di opere, che nell’intento degli organizzatori, si auspica rendano il progetto singolare sia per la critica che per il pubblico interessato a questa particolare ricerca aniconica.
Ben oltre le motivazioni costanti di una consuetudine amicale che col tempo doveva diventare vera e propria empatia, profonda, complice e solidale nonostante l’indubbia ruvidezza dei caratteri, la rivisitazione simmetrica dell’opera di Minoli e di Campus, sul diagramma lungo della loro attività matura, evidenzia tangenze significative che travalicano decisamente le risultanze figurali pure e semplici.
Le quali - è di immediata percezione – prescindono rigorosamente da ogni riporto mimetico, da ogni eco naturalistica o materica; ma nello stesso tempo vogliono operare la definizione dell’immagine come fenomeno, concretamente compiuto nello spazio e concluso nel tempo.
Pur sviluppando stimoli immaginativi diversamente motivati già all’origine e via via modulati verso esiti notevolmente diversificati, le poetiche dei due artisti hanno in comune tratti fondanti inequivocabili, a partire anzitutto da un lucido substrato concettuale quale humus immaginativo su cui si basano le metafore visuali in cui si configurano le sollecitazioni esistenziali, registrate non in modi deterministici e necessitanti, bensì secondo disponibilità dinamica corrispondente alla complessità dell’esperienza sensibile; in indefettibili processi analitici sigillati poi, in misure ed armonie che avvalorano le intuizioni poetiche.
Questa verifica insieme teorica ed empirica della sperimentazione figurale, proprio nel suo farsi temporale tangibile in termini sensoriali, è tratto qualificante del linguaggio espressivo tanto in Minoli quanto in Campus, al punto che proprio il processo specifico del definirsi dell’immagine nella sua scansione dinamica attiva e nella oggettivazione segnica è l’essenza stessa dell’invenzione poetica, non mera approssimazione propedeutica, strumentale; in Campus ciò si esplicita come diramata evidenziazione e precisazione di strutture in movimento, in Minoli come tracciato vibrante delle potenzialità intrinseche del colore in sequenze che originano da postulati scientifici per modularsi in variazioni musicali.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione in edizione limitata che ripropone le opere esposte con introduzione critica di Carlo Pirovano.
L'esposizione, aperta fino al 10 aprile, sarà l'occasione per testimoniarne il percorso artistico, le assonanze e i rapporti, attraverso una ventina di opere, che nell’intento degli organizzatori, si auspica rendano il progetto singolare sia per la critica che per il pubblico interessato a questa particolare ricerca aniconica.
Ben oltre le motivazioni costanti di una consuetudine amicale che col tempo doveva diventare vera e propria empatia, profonda, complice e solidale nonostante l’indubbia ruvidezza dei caratteri, la rivisitazione simmetrica dell’opera di Minoli e di Campus, sul diagramma lungo della loro attività matura, evidenzia tangenze significative che travalicano decisamente le risultanze figurali pure e semplici.
Le quali - è di immediata percezione – prescindono rigorosamente da ogni riporto mimetico, da ogni eco naturalistica o materica; ma nello stesso tempo vogliono operare la definizione dell’immagine come fenomeno, concretamente compiuto nello spazio e concluso nel tempo.
Pur sviluppando stimoli immaginativi diversamente motivati già all’origine e via via modulati verso esiti notevolmente diversificati, le poetiche dei due artisti hanno in comune tratti fondanti inequivocabili, a partire anzitutto da un lucido substrato concettuale quale humus immaginativo su cui si basano le metafore visuali in cui si configurano le sollecitazioni esistenziali, registrate non in modi deterministici e necessitanti, bensì secondo disponibilità dinamica corrispondente alla complessità dell’esperienza sensibile; in indefettibili processi analitici sigillati poi, in misure ed armonie che avvalorano le intuizioni poetiche.
Questa verifica insieme teorica ed empirica della sperimentazione figurale, proprio nel suo farsi temporale tangibile in termini sensoriali, è tratto qualificante del linguaggio espressivo tanto in Minoli quanto in Campus, al punto che proprio il processo specifico del definirsi dell’immagine nella sua scansione dinamica attiva e nella oggettivazione segnica è l’essenza stessa dell’invenzione poetica, non mera approssimazione propedeutica, strumentale; in Campus ciò si esplicita come diramata evidenziazione e precisazione di strutture in movimento, in Minoli come tracciato vibrante delle potenzialità intrinseche del colore in sequenze che originano da postulati scientifici per modularsi in variazioni musicali.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione in edizione limitata che ripropone le opere esposte con introduzione critica di Carlo Pirovano.
25
febbraio 2009
Giovanni Campus / Paolo Minoli
Dal 25 febbraio al 10 aprile 2009
Location
CENTRO CULTURALE ANNOTAZIONI D’ARTE
Milano, Via Degli Elemosinieri, 5, (Milano)
Milano, Via Degli Elemosinieri, 5, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni, lunedi, sabato e festivi esclusi 16:00-19:30
Vernissage
25 Febbraio 2009, ore 18.00
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