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Giovanni Carlo Rocca – Strage degli innocenti
L’opera dell’artista e quella realizzata con i ragazzi saranno esposte insieme nelle sale del palazzo comunale
Comunicato stampa
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Il dipinto è una personale interpretazione di un’opera dello stesso autore dal titolo ‘’Guernica’’.
Questo dipinto lega non solo due culture vicine, come quella di Italia e Spagna, ma il passato e il presente nel segno del Re-impressionismo puro, corrente artistica alla quale l’artista ha dato origine. E’ un tunnel meta-temporale che tocca il clima culturale dell'Umanesimo e del Rinascimento dove l'individuo era considerato artefice del proprio destino. E’ un percorso che passa dalla prima ''strage degli innocenti” del nostro tempo, Guernica - figurazione drammatica di un massacro contro la libertà e dipinto simbolo del pacifismo militante mondiale - per arrivare all'uomo del nostro tempo, quello del mio dipinto. E’ questo l'uomo che ti passa a fianco quando cammini per strada, l'uomo che spero diventi consapevole che ognuno di noi fa la differenza e che può essere artefice non solo del proprio destino ma di quello del mondo intero!
Ecco che il dipinto di Picasso diventa un mantello, che protegge dal gelo delle stragi degli innocenti che oggi non possiamo far finta di non vedere: unico indumento che ripara e difende il vero senso di civiltà trasfigurandosi, ad un tempo, in ali potenti della LIBERTA' DELL'UOMO.
..perciocché, ove l’uomo si ponga supino, colle mani e co’ piedi stesi, e, fatto centro colle seste nell’umbilico, si descriva un cerchio, toccherà esso colla sua circonferenza gli estremi delle dita delle mani e de’ piedi. Nella stessa maniera che in cerchio, si può anche ritrarre in quadrato la figura del corpo umano. Imperocchè se si prenda la misura dalle piante de’ piedi si troverà eguale l’altezza alla larghezza, per l’appunto come è un quadrato rettangolo.”1
Il disegno leonardesco dell’Homo ad quadratum et ad circulum, illustra le parole del Libro III del De Architectura in cui Vitruvio spiega i concetti di euritmia e simmetria stabilendo un paragone tra il corpo umano e l’edificio. L’uomo Vitruviano diventa, nel disegno di Leonardo, emblema del pensiero rinascimentale antimetafisico che elegge l’uomo, il microcosmo, a misura del macrocosmo, attraverso lo sforzo della conoscenza, intesa – classicamente - come atto di mimesi. Tramite la citazione, Rocca coglie il significato etico del disegno leonardesco e della cultura dell’Umanesimo: egli pone l’accento sui valori della centralità dell’uomo e della dignità, che deriva dal suo essere individuo libero, dunque etico.
Cerchio e quadrato (per Leonardo, simboli della giustezza geometrica che regola micro e macrocosmo e luoghi essenziali di reciproca mimesi) segnano, nella trasposizione di Rocca, il confine d’azione del giudizio razionale e morale dell’uomo sulla realtà; Rocca registra la coscienza “debole” contemporanea del limite umano e figura il toro, simbolo di brutale ferocia, solo parzialmente incluso nella sfera di controllo.
La visione scomposta della tragedia voluta dall’uomo ed evocata nella sua più emblematica figurazione moderna - la Guernica di Picasso - è proiettata sul pesante mantello della memoria storica. Il mantello è grave, ma protegge l’uomo artefice del proprio destino, divenendo strumento fondamentale di affrancamento consapevole, ed ali per levare in alto la propria dignità.
L’opera dell’artista e quella realizzata con i ragazzi saranno esposte insieme nelle sale del palazzo comunale, inoltre essendo l’opera parte del progetto ‘’La strage degli innocenti’’che l’artista sta realizzando in collaborazione con artisti di diverse discipline e già patrocinato da numerosi Enti, verranno esposte nelle altre sale alcune delle tele già prodotte.
Questo dipinto lega non solo due culture vicine, come quella di Italia e Spagna, ma il passato e il presente nel segno del Re-impressionismo puro, corrente artistica alla quale l’artista ha dato origine. E’ un tunnel meta-temporale che tocca il clima culturale dell'Umanesimo e del Rinascimento dove l'individuo era considerato artefice del proprio destino. E’ un percorso che passa dalla prima ''strage degli innocenti” del nostro tempo, Guernica - figurazione drammatica di un massacro contro la libertà e dipinto simbolo del pacifismo militante mondiale - per arrivare all'uomo del nostro tempo, quello del mio dipinto. E’ questo l'uomo che ti passa a fianco quando cammini per strada, l'uomo che spero diventi consapevole che ognuno di noi fa la differenza e che può essere artefice non solo del proprio destino ma di quello del mondo intero!
Ecco che il dipinto di Picasso diventa un mantello, che protegge dal gelo delle stragi degli innocenti che oggi non possiamo far finta di non vedere: unico indumento che ripara e difende il vero senso di civiltà trasfigurandosi, ad un tempo, in ali potenti della LIBERTA' DELL'UOMO.
..perciocché, ove l’uomo si ponga supino, colle mani e co’ piedi stesi, e, fatto centro colle seste nell’umbilico, si descriva un cerchio, toccherà esso colla sua circonferenza gli estremi delle dita delle mani e de’ piedi. Nella stessa maniera che in cerchio, si può anche ritrarre in quadrato la figura del corpo umano. Imperocchè se si prenda la misura dalle piante de’ piedi si troverà eguale l’altezza alla larghezza, per l’appunto come è un quadrato rettangolo.”1
Il disegno leonardesco dell’Homo ad quadratum et ad circulum, illustra le parole del Libro III del De Architectura in cui Vitruvio spiega i concetti di euritmia e simmetria stabilendo un paragone tra il corpo umano e l’edificio. L’uomo Vitruviano diventa, nel disegno di Leonardo, emblema del pensiero rinascimentale antimetafisico che elegge l’uomo, il microcosmo, a misura del macrocosmo, attraverso lo sforzo della conoscenza, intesa – classicamente - come atto di mimesi. Tramite la citazione, Rocca coglie il significato etico del disegno leonardesco e della cultura dell’Umanesimo: egli pone l’accento sui valori della centralità dell’uomo e della dignità, che deriva dal suo essere individuo libero, dunque etico.
Cerchio e quadrato (per Leonardo, simboli della giustezza geometrica che regola micro e macrocosmo e luoghi essenziali di reciproca mimesi) segnano, nella trasposizione di Rocca, il confine d’azione del giudizio razionale e morale dell’uomo sulla realtà; Rocca registra la coscienza “debole” contemporanea del limite umano e figura il toro, simbolo di brutale ferocia, solo parzialmente incluso nella sfera di controllo.
La visione scomposta della tragedia voluta dall’uomo ed evocata nella sua più emblematica figurazione moderna - la Guernica di Picasso - è proiettata sul pesante mantello della memoria storica. Il mantello è grave, ma protegge l’uomo artefice del proprio destino, divenendo strumento fondamentale di affrancamento consapevole, ed ali per levare in alto la propria dignità.
L’opera dell’artista e quella realizzata con i ragazzi saranno esposte insieme nelle sale del palazzo comunale, inoltre essendo l’opera parte del progetto ‘’La strage degli innocenti’’che l’artista sta realizzando in collaborazione con artisti di diverse discipline e già patrocinato da numerosi Enti, verranno esposte nelle altre sale alcune delle tele già prodotte.
23
febbraio 2007
Giovanni Carlo Rocca – Strage degli innocenti
Dal 23 al 25 febbraio 2007
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
PALAZZO D’ORIA – MUNICIPALE
Ciriè, Corso Martiri Della Libertà, 33, (Torino)
Ciriè, Corso Martiri Della Libertà, 33, (Torino)
Vernissage
23 Febbraio 2007, ore 19.30 al Centro Cecchi Point di Torino – via Antonio Cecchi 17
Sito web
www.lastragedegliinnocenti.com
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