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Giovanni Casellato / Mirandolina di Pietrantonio / Veronica Gaido – White Soul
Con la mostra ” White Soul” la Galleria Edieuropa è lieta di presentare tre artisti che hanno trasformato l’incontro intimo e del tutto personale con la propria Anima in Arte. Giovanni Casellato, Mirandolina Di Pietrantonio e Veronica Gaido.
Comunicato stampa
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Esiste uno spazio divino in cui ognuno di noi può ritirarsi per immaginare e sperimentare l’Assoluto, è lì che incontra l’Anima.
Con la mostra " White Soul” la Galleria Edieuropa è lieta di presentare tre artisti che hanno trasformato l’incontro intimo e del tutto personale con la propria Anima in Arte. Giovanni Casellato, Mirandolina Di Pietrantonio e Veronica Gaido declinano, con tre diverse modalità di espressione, i propri “Paesaggi dell’Anima”, in un dialogo-confronto ideale tra tre linguaggi del medium artistico: la scultura, la pittura e la fotografia.
Giovanni Casellato espone le sue “Anime”, sculture in ferro smaltato bianco, che si presentano come forme perfette nella loro purezza del colore assoluto, nella loro esile forma. Forgiando la materia, Casellato crea delle famiglie, gruppi di “Anime” accorpate da un legame intimo e stretto. Come scrive l’artista ”sono figure verticali, sole, a coppie […] che sottili si allungano verso l'alto. Sono sicuro che ci sentono, ci ascoltano e sorridono di noi”.
Mirandolina Di Pietrantonio elabora il suo “Cosmo” in forme di luce e materia: le sue bianche tele producono movimento e trasformazione e ci trasportano in mondi lontani, verso la dimensione del silenzio interiore. L’artista, che ricerca “la leggerezza nella quale la nostra anima si ritrova”, libera lo spazio pittorico e rendendolo fluido, emergono linee pure ed avvolgenti, da cui trapela uno spazio verso l’infinito. “Oltre che di materia noi siamo fatti anche di cielo! In ogni momento presente possiamo ritrovare in noi stessi l'Infinito”.
Veronica Gaido ci porta con la fotografia nel suo “Viaggio” di luce, in cui immortala e coglie l’individualità del singolo individuo in un ambiente esterno, di cui però coglie la profondità del mondo interiore. Le opere esposte in mostra appartengono al più vasto progetto “Atman”, che si sviluppa dall’unione di due elementi fondamentali: l’acqua e l’anima. Secondo l’artista “le immagini intendono mettere a fuoco la realtà perduta”, pulire la propria anima dalle circostanze negative del vivere quotidiano per cominciare un nuovo viaggio che porti alla salvezza dell’anima, lasciandosi alle spalle il peso delle delusioni vissute”.
La mostra, nata dalla collaborazione tra Roberta Calò, Ilaria de Grenet e la Galleria Edieuropa di Raffaella Bozzini, presenta un testo in catalogo di Brigida Mascitti, edito da Il Cigno GG Edizioni e sarà fruibile al pubblico fino al 14 maggio 2016.
Giovanni Casellato
Laureato in Architettura presso lo IUAV di Venezia, da diversi anni si occupa di design e scultura, utilizzando il ferro come materiale da cui partire per i suoi lavori. Nel suo studio laboratorio a Maser nel trevigiano, con l’aiuto fondamentale di appassionati collaboratori le idee prendono forma. Questa sinergia lo ha portato ad esporre in alcune delle maggiori città Italiane ed Europee - partecipa anche alla Biennale di Venezia nel 2008 su invito del Ministero dell'Ambiente - a cimentarsi in esposizioni, all’esperienza di studio e realizzazione di scenografie teatrali, alla collaborazione con multinazionali per progetti di design prodotti in scala industriale. Casellato ricerca in ogni pezzo il fascino del “pezzo unico”, lavorando meticolosamente sulla linea e sulla finitura come elemento da valorizzare nel suo aspetto naturale, associandolo a volte ad altri materiali o attraverso vari processi di ossidazione ed interventi di smerigliatura o associandolo ad altri materiali.
Mirandolina Di Pietrantonio
Si laurea in Architettura a Roma. Dopo il trasferimento a Londra, compie, nel corso degli anni, diversi viaggi in Oriente, accogliendo nella sua poetica l'essenzialità e la semplicità dello zen e della meditazione. Nel 1999, fonda lo studio di architettura “Mirandolina di Pietrantonio Architects” ed inizia a realizzare una serie di opere d’arte per gli spazi da lei progettati su commissione. Vanta pubblicazioni sulle maggiori riviste e testate nazionali ed internazionali (dal New York Times all’ Identity Magazine Dubai) e partecipa ai più importanti concorsi di design: del 2015 è il riconoscimento dell’International Design Awards per la categoria “Intelligent Design”. Tutte le sue opere, così come la sua architettura, riportano la dimensione del ‘vuoto/pieno", in uno spazio esteticamente fluido ed armonioso.
Veronica Gaido
Muove i primi passi nel mondo fotografico ancora adolescente, trasferendosi prima a Milano, dove studia all’Istituto Italiano di Fotografia e poi nelle grandi metropoli per ampliare le sue esperienze frequentando workshop cosmopoliti. Fotografa di moda, collabora, dai primi anni Novanta, con i più importanti brand e case editrici nazionali che la portano a New York e Miami per le prime campagne pubblicitarie anche se il suo occhio va oltre, ritraendo personaggi, artisti e cantanti internazionali, per realizzare le copertine dei loro album. Nel 2001 collabora con la Biennale di Venezia di Harald Szeemann per il Bunker poetico di Marco Nereo Rotelli. Nell’Agosto del 2002 tiene la sua prima mostra “Sabbie Mobili” presso Massimo Rebecchi a Forte dei Marmi, curata da Maurizio Vanni.
Dopo l’esperienza fotografica la Gaido ha sentito l’esigenza di cambiare, di esplorare nuove prospettive utilizzando un “drone” per riprese aeree dedicandosi alla creazione di un video per la Fondazione Henraux, presentato alla Triennale di Milano nel 2012. Nello stesso anno fa parte della giuria “Premio Fondazione Henraux”, presieduta da Philippe Daverio, creando il progetto “Consapevolezza della Materia”. Collabora con il progetto della fondazione Florens.
Nel 2013 inizia un tour tra India, Bangladesh e Africa che ha dato luce al progetto “Atman” curata da Enrico Mattei e Roberto Mutti per iniziare una mostra itinerante che toccherà Pietrasanta, Milano, Londra, Parigi e New Delhi.
Con la mostra " White Soul” la Galleria Edieuropa è lieta di presentare tre artisti che hanno trasformato l’incontro intimo e del tutto personale con la propria Anima in Arte. Giovanni Casellato, Mirandolina Di Pietrantonio e Veronica Gaido declinano, con tre diverse modalità di espressione, i propri “Paesaggi dell’Anima”, in un dialogo-confronto ideale tra tre linguaggi del medium artistico: la scultura, la pittura e la fotografia.
Giovanni Casellato espone le sue “Anime”, sculture in ferro smaltato bianco, che si presentano come forme perfette nella loro purezza del colore assoluto, nella loro esile forma. Forgiando la materia, Casellato crea delle famiglie, gruppi di “Anime” accorpate da un legame intimo e stretto. Come scrive l’artista ”sono figure verticali, sole, a coppie […] che sottili si allungano verso l'alto. Sono sicuro che ci sentono, ci ascoltano e sorridono di noi”.
Mirandolina Di Pietrantonio elabora il suo “Cosmo” in forme di luce e materia: le sue bianche tele producono movimento e trasformazione e ci trasportano in mondi lontani, verso la dimensione del silenzio interiore. L’artista, che ricerca “la leggerezza nella quale la nostra anima si ritrova”, libera lo spazio pittorico e rendendolo fluido, emergono linee pure ed avvolgenti, da cui trapela uno spazio verso l’infinito. “Oltre che di materia noi siamo fatti anche di cielo! In ogni momento presente possiamo ritrovare in noi stessi l'Infinito”.
Veronica Gaido ci porta con la fotografia nel suo “Viaggio” di luce, in cui immortala e coglie l’individualità del singolo individuo in un ambiente esterno, di cui però coglie la profondità del mondo interiore. Le opere esposte in mostra appartengono al più vasto progetto “Atman”, che si sviluppa dall’unione di due elementi fondamentali: l’acqua e l’anima. Secondo l’artista “le immagini intendono mettere a fuoco la realtà perduta”, pulire la propria anima dalle circostanze negative del vivere quotidiano per cominciare un nuovo viaggio che porti alla salvezza dell’anima, lasciandosi alle spalle il peso delle delusioni vissute”.
La mostra, nata dalla collaborazione tra Roberta Calò, Ilaria de Grenet e la Galleria Edieuropa di Raffaella Bozzini, presenta un testo in catalogo di Brigida Mascitti, edito da Il Cigno GG Edizioni e sarà fruibile al pubblico fino al 14 maggio 2016.
Giovanni Casellato
Laureato in Architettura presso lo IUAV di Venezia, da diversi anni si occupa di design e scultura, utilizzando il ferro come materiale da cui partire per i suoi lavori. Nel suo studio laboratorio a Maser nel trevigiano, con l’aiuto fondamentale di appassionati collaboratori le idee prendono forma. Questa sinergia lo ha portato ad esporre in alcune delle maggiori città Italiane ed Europee - partecipa anche alla Biennale di Venezia nel 2008 su invito del Ministero dell'Ambiente - a cimentarsi in esposizioni, all’esperienza di studio e realizzazione di scenografie teatrali, alla collaborazione con multinazionali per progetti di design prodotti in scala industriale. Casellato ricerca in ogni pezzo il fascino del “pezzo unico”, lavorando meticolosamente sulla linea e sulla finitura come elemento da valorizzare nel suo aspetto naturale, associandolo a volte ad altri materiali o attraverso vari processi di ossidazione ed interventi di smerigliatura o associandolo ad altri materiali.
Mirandolina Di Pietrantonio
Si laurea in Architettura a Roma. Dopo il trasferimento a Londra, compie, nel corso degli anni, diversi viaggi in Oriente, accogliendo nella sua poetica l'essenzialità e la semplicità dello zen e della meditazione. Nel 1999, fonda lo studio di architettura “Mirandolina di Pietrantonio Architects” ed inizia a realizzare una serie di opere d’arte per gli spazi da lei progettati su commissione. Vanta pubblicazioni sulle maggiori riviste e testate nazionali ed internazionali (dal New York Times all’ Identity Magazine Dubai) e partecipa ai più importanti concorsi di design: del 2015 è il riconoscimento dell’International Design Awards per la categoria “Intelligent Design”. Tutte le sue opere, così come la sua architettura, riportano la dimensione del ‘vuoto/pieno", in uno spazio esteticamente fluido ed armonioso.
Veronica Gaido
Muove i primi passi nel mondo fotografico ancora adolescente, trasferendosi prima a Milano, dove studia all’Istituto Italiano di Fotografia e poi nelle grandi metropoli per ampliare le sue esperienze frequentando workshop cosmopoliti. Fotografa di moda, collabora, dai primi anni Novanta, con i più importanti brand e case editrici nazionali che la portano a New York e Miami per le prime campagne pubblicitarie anche se il suo occhio va oltre, ritraendo personaggi, artisti e cantanti internazionali, per realizzare le copertine dei loro album. Nel 2001 collabora con la Biennale di Venezia di Harald Szeemann per il Bunker poetico di Marco Nereo Rotelli. Nell’Agosto del 2002 tiene la sua prima mostra “Sabbie Mobili” presso Massimo Rebecchi a Forte dei Marmi, curata da Maurizio Vanni.
Dopo l’esperienza fotografica la Gaido ha sentito l’esigenza di cambiare, di esplorare nuove prospettive utilizzando un “drone” per riprese aeree dedicandosi alla creazione di un video per la Fondazione Henraux, presentato alla Triennale di Milano nel 2012. Nello stesso anno fa parte della giuria “Premio Fondazione Henraux”, presieduta da Philippe Daverio, creando il progetto “Consapevolezza della Materia”. Collabora con il progetto della fondazione Florens.
Nel 2013 inizia un tour tra India, Bangladesh e Africa che ha dato luce al progetto “Atman” curata da Enrico Mattei e Roberto Mutti per iniziare una mostra itinerante che toccherà Pietrasanta, Milano, Londra, Parigi e New Delhi.
18
aprile 2016
Giovanni Casellato / Mirandolina di Pietrantonio / Veronica Gaido – White Soul
Dal 18 aprile al 14 maggio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA EDIEUROPA
Roma, Piazza Cenci, 56, (Roma)
Roma, Piazza Cenci, 56, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11.30-19
Vernissage
18 Aprile 2016, ore 19
Autore
Curatore