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Giovanni Crescimanni – Dinamismo quieto
Come nella cultura cinese, i segni sulle tele procedono per successive purificazioni, con vibrazioni cromatiche che attraggono e respingono, dando a ogni colore un’emozione, una sensazione o uno stato d’animo.
Comunicato stampa
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Buona parte del lavoro dell’artista è presentato in un’esposizione che già dal titolo, “Dinamismo quieto”, si propone di conciliare opposte visioni pittoriche, passando da opere dal profondo equilibrio ad altre di grande drammaticità. Come nella cultura cinese, i segni sulle tele procedono per successive purificazioni, con vibrazioni cromatiche che attraggono e respingono, dando a ogni colore un’emozione, una sensazione o uno stato d’animo. Rappresentano momenti apparentemente simili, ma sempre diversi, come spiega lo stesso artista: “Nel succedersi dei giorni vi è qualcosa di ossessivo rappresentato dal segno ripetuto. Ripetuto ma sempre diverso il contesto in cui si colloca il nostro monotono giorno, diversi siamo noi e gli avvenimenti intorno a noi”.
Una tematica, quella della continua mutazione, che Crescimanni trae dalla filosofia del Taj Chi, da lui studiata con passione da quando, ormai dieci anni fa, ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla pittura, e nel contempo si è accostato alla cultura confuciana e taoista del classico libro Yi Ching, fonte di una sapienza antica di 3000 anni. Non a caso la sua prima mostra personale, del 1995, si intitolava proprio “Mutazioni”, così come una serie di quadri esposti nell’attuale mostra. Sono olii, acquerelli, tempere su carta e su tela, su cui sono impressi, come da un sismografo, i segni della tensione creativa e spirituale dell’autore, lievi tracce spesso monocrome dei giorni che si susseguono, tra colori, vibrazioni, movimenti d’acqua e bagliori improvvisi.
Sono poi esposti diversi olii che rievocano fondali marini, l’altra passione di Crescimanni, in una reinterpretazione molto personale e ricca di suggestioni soprattutto dei suoi viaggi nel mar Rosso. Qui, i rossi e i gialli aprono dei varchi, catturano luce e attenzione in un mondo subacqueo dalle morbide, lente volute.
Una tematica, quella della continua mutazione, che Crescimanni trae dalla filosofia del Taj Chi, da lui studiata con passione da quando, ormai dieci anni fa, ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla pittura, e nel contempo si è accostato alla cultura confuciana e taoista del classico libro Yi Ching, fonte di una sapienza antica di 3000 anni. Non a caso la sua prima mostra personale, del 1995, si intitolava proprio “Mutazioni”, così come una serie di quadri esposti nell’attuale mostra. Sono olii, acquerelli, tempere su carta e su tela, su cui sono impressi, come da un sismografo, i segni della tensione creativa e spirituale dell’autore, lievi tracce spesso monocrome dei giorni che si susseguono, tra colori, vibrazioni, movimenti d’acqua e bagliori improvvisi.
Sono poi esposti diversi olii che rievocano fondali marini, l’altra passione di Crescimanni, in una reinterpretazione molto personale e ricca di suggestioni soprattutto dei suoi viaggi nel mar Rosso. Qui, i rossi e i gialli aprono dei varchi, catturano luce e attenzione in un mondo subacqueo dalle morbide, lente volute.
09
marzo 2005
Giovanni Crescimanni – Dinamismo quieto
Dal 09 al 29 marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA ACQUARIO
Roma, Via Giulia, 178, (Roma)
Roma, Via Giulia, 178, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni tranne la domenica e il lunedì mattina 11-13 e 16.30-20
Vernissage
9 Marzo 2005, ore 18,30
Sito web
www.crescimanni.it
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