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Giovanni Crescimanni – I paesaggi dell’anima
Paesaggi come combusti, alberi scheletrici e colline che si inseguono in rapide successioni come le quinte di un paesaggio lunare
Comunicato stampa
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Paesaggi come combusti, alberi scheletrici e colline che si inseguono in rapide successioni come le quinte di un paesaggio lunare: Crescimanni interpreta così le crete senesi, quello sconfinato scenario che si estende tra Pienza, Montepulciano e Buonconvento, rappresentando in modo attuale le scaglie rocciose che popolano i dipinti di Duccio, di Simone Martini, di Ambrogio Lorenzetti e dei loro seguaci senesi che fino ai primi decenni del Quattrocento dipinsero le scoscese colline del loro territorio senza tentare di mitigarne l’asprezza.
Avvalendosi di un’originale tecnica pittorica che presuppone una sperimentazione non sempre scontata, Crescimanni incardina la sua tavolozza sui toni spenti dell’ocra, della terra bruciata, del verde scuro, evidenziando una vena malinconica, incline alla riflessione: la tessitura delle pennellate procede ordinata sulla tela, lasciando con regolarità tracce di colore denso e come aggrumato intervallate con altre zone in cui il pennello corre libero, appena velando di colore liquido la tela preparata.
Egli pratica una pittura materia che sembra la più adatta per riprodurre l’effetto della natura selvaggia tanto amata dai paesaggisti inglesi dell’ottocento, ma nel contempo ricreata dall’artista che in essa identifica il proprio percorso interiore, trasformando così il paesaggio reale in un paesaggio dell’anima.
Prof. Stefano Papetti
“Un confronto fra le diverse tensioni culturali, stilistiche e generazionali è tra gli obiettivi che la Pinacoteca Comunale Marco Moretti si pone al fine di approfondire i linguaggi pittorici che si sono affermati lungo il secolo appena concluso e vengono ad affermarsi oggi.
Un impegno che vuole coniugare la realtà artistica del presente con le radici figurative del nostro passato, su questo filone si inserisce anche la mostra di Giovanni Crescimanni che, negli spazi della monumentale chiesa di Sant’Agostino, nel cuore della Città Alta, trova un luogo d’incontro accattivante e si presenta al pubblico con saggi di percorso invitando ad entrare nella magia di un linguaggio, ora sognante ora sospeso, ma sempre di grande libertà espressiva, e che approfondendo i problemi evolutivi del colore e della materia, sviluppa una dialettica originale di grande vivacità cromatica.
Si realizza così, complice la connessione dell’arte, un confronto, un gioco grafico e tonale tra le opere e le architetture presenti nella chiesa, le tele di Crescimanni e le opere esposte nella Pinacoteca Comunale Marco Moretti.
Una relazione fra correnti pittoriche, linguaggi, colori, epoche e artisti che vuole il coinvolgimento attivo della Città, vuole aprire uno spazio di dialogo, chiamare il pubblico ad avvicinarsi all’arte moderna e contemporanea, vuole coinvolgerlo e aiutarlo a capire e quindi apprezzare e custodire il nostro patrimonio artistico..”
Dott’ssa Enrica Bruni
Direttrice Pinacoteca Comunale Marco Moretti
Avvalendosi di un’originale tecnica pittorica che presuppone una sperimentazione non sempre scontata, Crescimanni incardina la sua tavolozza sui toni spenti dell’ocra, della terra bruciata, del verde scuro, evidenziando una vena malinconica, incline alla riflessione: la tessitura delle pennellate procede ordinata sulla tela, lasciando con regolarità tracce di colore denso e come aggrumato intervallate con altre zone in cui il pennello corre libero, appena velando di colore liquido la tela preparata.
Egli pratica una pittura materia che sembra la più adatta per riprodurre l’effetto della natura selvaggia tanto amata dai paesaggisti inglesi dell’ottocento, ma nel contempo ricreata dall’artista che in essa identifica il proprio percorso interiore, trasformando così il paesaggio reale in un paesaggio dell’anima.
Prof. Stefano Papetti
“Un confronto fra le diverse tensioni culturali, stilistiche e generazionali è tra gli obiettivi che la Pinacoteca Comunale Marco Moretti si pone al fine di approfondire i linguaggi pittorici che si sono affermati lungo il secolo appena concluso e vengono ad affermarsi oggi.
Un impegno che vuole coniugare la realtà artistica del presente con le radici figurative del nostro passato, su questo filone si inserisce anche la mostra di Giovanni Crescimanni che, negli spazi della monumentale chiesa di Sant’Agostino, nel cuore della Città Alta, trova un luogo d’incontro accattivante e si presenta al pubblico con saggi di percorso invitando ad entrare nella magia di un linguaggio, ora sognante ora sospeso, ma sempre di grande libertà espressiva, e che approfondendo i problemi evolutivi del colore e della materia, sviluppa una dialettica originale di grande vivacità cromatica.
Si realizza così, complice la connessione dell’arte, un confronto, un gioco grafico e tonale tra le opere e le architetture presenti nella chiesa, le tele di Crescimanni e le opere esposte nella Pinacoteca Comunale Marco Moretti.
Una relazione fra correnti pittoriche, linguaggi, colori, epoche e artisti che vuole il coinvolgimento attivo della Città, vuole aprire uno spazio di dialogo, chiamare il pubblico ad avvicinarsi all’arte moderna e contemporanea, vuole coinvolgerlo e aiutarlo a capire e quindi apprezzare e custodire il nostro patrimonio artistico..”
Dott’ssa Enrica Bruni
Direttrice Pinacoteca Comunale Marco Moretti
10
aprile 2005
Giovanni Crescimanni – I paesaggi dell’anima
Dal 10 al 25 aprile 2005
arte contemporanea
Location
EX CHIESA DI SANT’AGOSTINO – PINACOTECA MARCO MORETTI
Civitanova Marche, Corso Annibal Caro, (Macerata)
Civitanova Marche, Corso Annibal Caro, (Macerata)
Orario di apertura
tutti i giorni tranne il lunedì 17,30-20
Sito web
www.crescimanni.it
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