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Giovanni De Angelis – Churchgate
24 agosto ore 10:40. Stazione di Churchgate, Mumbai – India. Churchgate è la porta di accesso alla nuova India.
Comunicato stampa
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24 agosto ore 10:40
Stazione di Churchgate , Mumbai – India
Il treno è in arrivo al binario ma non fa in tempo a fermarsi che i suoi passeggeri già si lanciano verso la banchina come in un atto di fuga frenetica da un pericolo imminente.
Sono migliaia ogni ora in un turbinio omogeno e filiforme gli indiani che arrivano nel sud della città per una nuova intensa giornata di lavoro.
Churchgate è la porta di accesso alla nuova India.
Chrchgate sono i volti degli uomini e delle donne protagonisti del nuovo miracolo indiano.
***
"CHURCHGATE” Fotografie di Giovanni De Angelis
19 dicembre 2007 – 19 febbraio 2008
“Churchgate”, stazione ferroviaria emblema della porta d’India, è un flusso di gente che esprime la vita. Qui tutto è moto: i treni che si inseguono l’un l’altro colmi di gente d’ogni ceto e d’ogni età, che va, viene, scende, sale, attende. I piazzali antistanti brulicano di folla eterogenea nell’aspetto e nel costume più vari, che si fonde e si confonde in un andirivieni interminabile, lento o rapido nel procedere. Dal ricco al povero, dall’uomo d’affari al venditore ambulante, dalle contadine con “sari” coloratissimi agli studenti ipertecnologici, dai “vaishya” agl’intoccabili “dalith”, ognuno procede con passo e ritmo più diversi. Ogni giorno arrivano a migliaia stipati in vagoni metallici.
Si apre dinanzi agli occhi un quadro folcloristico d’incomparabile spettacolo. Un misto di suoni e odori si diffonde: il rumore stridulo delle rotaie all’arrivo dei pesanti convogli, il ticchettio delle spazzole dei lustrascarpe, mentre una voce a ritmo alterno annuncia un nuovo arrivo. Gli odori che salgono dalle rotaie si fanno irrespirabili. L’umidità ricopre d’un velo sottile gli alti soffitti e i colorati manifesti di Bollywood.
La stazione è un “non luogo”, non solo di arrivi e partenze. Somigliante a qualcosa tra il mercato e l’accampamento, raccontava Manganelli Un luogo di passaggio di milioni di anime, dove si mangia e si prepara da mangiare, si dorme e si prega, si concludono affari o si cerca rifugio. Qui scorre la vita sociale di Mumbai, sospesa, tra futuro e passato, tra nuove ricchezze e vecchie povertà.
Il fotografo Giovanni De Angelis ne fa oggetto del suo reportage come luogo che, più d’ogni altro, rappresenta l’anima di una metropoli dalle complesse contraddizioni. Coglie il lato intensamente simbolico e di vita; diviene testimone silenzioso del caos che vi regna; si apre la strada nel flusso uniforme di anime: indaffarati sciuscià, ragazze alla moda con jeans attillati, passeggeri in attesa sulle panchine, mendicanti accovacciati nei vagoni, donne con enormi cesti di frutta, giovani sbandati, veloci “dabbawallah”, operai e manovali diretti verso chissà quale sottile arteria della città. Sono i volti di uomini e donne protagonisti del nuovo miracolo indiano.
- Valeria Giampietro -
Stazione di Churchgate , Mumbai – India
Il treno è in arrivo al binario ma non fa in tempo a fermarsi che i suoi passeggeri già si lanciano verso la banchina come in un atto di fuga frenetica da un pericolo imminente.
Sono migliaia ogni ora in un turbinio omogeno e filiforme gli indiani che arrivano nel sud della città per una nuova intensa giornata di lavoro.
Churchgate è la porta di accesso alla nuova India.
Chrchgate sono i volti degli uomini e delle donne protagonisti del nuovo miracolo indiano.
***
"CHURCHGATE” Fotografie di Giovanni De Angelis
19 dicembre 2007 – 19 febbraio 2008
“Churchgate”, stazione ferroviaria emblema della porta d’India, è un flusso di gente che esprime la vita. Qui tutto è moto: i treni che si inseguono l’un l’altro colmi di gente d’ogni ceto e d’ogni età, che va, viene, scende, sale, attende. I piazzali antistanti brulicano di folla eterogenea nell’aspetto e nel costume più vari, che si fonde e si confonde in un andirivieni interminabile, lento o rapido nel procedere. Dal ricco al povero, dall’uomo d’affari al venditore ambulante, dalle contadine con “sari” coloratissimi agli studenti ipertecnologici, dai “vaishya” agl’intoccabili “dalith”, ognuno procede con passo e ritmo più diversi. Ogni giorno arrivano a migliaia stipati in vagoni metallici.
Si apre dinanzi agli occhi un quadro folcloristico d’incomparabile spettacolo. Un misto di suoni e odori si diffonde: il rumore stridulo delle rotaie all’arrivo dei pesanti convogli, il ticchettio delle spazzole dei lustrascarpe, mentre una voce a ritmo alterno annuncia un nuovo arrivo. Gli odori che salgono dalle rotaie si fanno irrespirabili. L’umidità ricopre d’un velo sottile gli alti soffitti e i colorati manifesti di Bollywood.
La stazione è un “non luogo”, non solo di arrivi e partenze. Somigliante a qualcosa tra il mercato e l’accampamento, raccontava Manganelli Un luogo di passaggio di milioni di anime, dove si mangia e si prepara da mangiare, si dorme e si prega, si concludono affari o si cerca rifugio. Qui scorre la vita sociale di Mumbai, sospesa, tra futuro e passato, tra nuove ricchezze e vecchie povertà.
Il fotografo Giovanni De Angelis ne fa oggetto del suo reportage come luogo che, più d’ogni altro, rappresenta l’anima di una metropoli dalle complesse contraddizioni. Coglie il lato intensamente simbolico e di vita; diviene testimone silenzioso del caos che vi regna; si apre la strada nel flusso uniforme di anime: indaffarati sciuscià, ragazze alla moda con jeans attillati, passeggeri in attesa sulle panchine, mendicanti accovacciati nei vagoni, donne con enormi cesti di frutta, giovani sbandati, veloci “dabbawallah”, operai e manovali diretti verso chissà quale sottile arteria della città. Sono i volti di uomini e donne protagonisti del nuovo miracolo indiano.
- Valeria Giampietro -
19
dicembre 2007
Giovanni De Angelis – Churchgate
Dal 19 dicembre 2007 al 19 febbraio 2008
fotografia
Location
LOTO ARTE
Roma, Via Filippo Civinini, 39, (Roma)
Roma, Via Filippo Civinini, 39, (Roma)
Vernissage
19 Dicembre 2007, ore 18.30
Autore