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Giovanni De Angelis – Water Drops
Uno sguardo intenso e vibrante su coppie di individui legati da una relazione più che fraterna, in cui dietro la somiglianza fisica si intravede l’unicità di ogni singola persona
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il MACRO presenta il progetto fotografico “Water Drops” di Giovanni De Angelis. Uno sguardo
intenso e vibrante su coppie di individui legati da una relazione più che fraterna, in cui dietro la
somiglianza fisica si intravede l’unicità di ogni singola persona.
Il progetto fotografico Water Drops affronta il tema della gemellarità da una doppia prospettiva, sociale ed
antropologica, slegandosi dall’idea del semplice reportage per giungere ad approfondire i temi dell’identità,
dell’unicità dell’individuo e del suo rapporto con l’altro. Incuriosito da racconti e notizie provenienti da
Candido Godoi, nello stato brasiliano di Rio Grande do Sul, il fotografo è partito alla volta della cittadina
sudamericana per vedere con i propri occhi quella che viene chiamata “la terra dei gemelli”, sviluppando il
progetto insieme alla psicoterapeuta Luisa Laurelli che ha potuto conoscere ed intervistare le coppie di
gemelli incontrate per delinearne i profili. Le due facce della ricerca, quella artistica e quella scientifica, si
sono così integrate per indagare a fondo la realtà sociale, psicologica e individuale di questo luogo e dei suoi
abitanti.
Candido Godoi è una comunità contadina abitata da un’enclave di famiglie di origine tedesca e polacca nella
quale si riscontra uno dei tassi più alti di parti gemellari (pari al 10% delle nascite, di cui il 30% di omozigoti).
Questa anomalia, come ha raccontato lo scrittore Jorge Camarasa, sembra risalire agli esperimenti del
medico tedesco Joseph Mengele, il quale dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale effettuò nel villaggio
una serie di ricerche con lo scopo di stabilire i criteri di determinazione di una razza superiore.
De Angelis e Laurelli si muovono oltre queste supposizioni e indagano il processo evolutivo dell’individuo
che conduce alla difficile creazione del sé e della propria identità attraverso il riconoscimento della
somiglianza e della differenza. Una sorta di “racconto di formazione” che nelle fotografie di De Angelis non si
struttura attraverso la comunicazione verbale, ma mediante i sottili dettagli delle fisionomie, delle
espressioni, degli sguardi. È infatti negli occhi delle persone ritratte che vibra l’energia di una costruzione del
sé, separato, distinto e unico rispetto all’altro.
Come afferma Luisa Laurelli: “L’aspetto della tentazione dei gemelli è proprio quella di sfuggire ad una
condizione propriamente umana, che è la condizione della solitudine, della mancanza. In questa prospettiva,
s’inserisce la rappresentazione di sé, come possibilità ulteriore di individuazione. L’immagine, infatti,
restituisce un senso di unicità attraverso l’esperienza visiva dell’altro, che è separato da me; e questa
percezione apre la possibilità di dialogo con un vissuto emotivo profondo. L’immagine come mezzo
espressivo consente di uscire dal vincolo del ‘doppio’, attraverso la legittimazione dell’io”.
De Angelis guarda attraverso il suo obbiettivo le coppie di gemelli cercando di mettere in luce l’unicità dei
singoli individui, la loro specifica identità che si rispecchia, ma non si confonde, nell’immagine dell’altro. Il
formato delle fotografie, basato sulla “gemellarità” dei lati del quadrato, si presenta come lo scenario ideale
per contenere questa profonda e sottile ricerca sull’idea del “doppio” e sulla formazione dell’io.
Giovanni De Angelis è nato a Napoli nel 1969 ma vive e lavora a Roma dal 1992.
Si avvicina alla fotografia tradizionale appena adolescente e da subito sviluppa un forte interesse per la ricerca sulla percezione visiva:
nel 2004, con Luceveloce, inizia uno studio che mira ad indagare le infinite potenzialità della luce ed il suo interagire con i corpi. Tra il
2005 ed il 2006, in una dimensione che oscilla tra pittura e fotografia, prosegue la sua indagine con Luce dissolve, dove figure solitarie,
immobili o in movimento, attraversano con le loro ombre fasci luminosi. Lo sviluppo della sua ricerca evolve verso un crescente
interesse per gli aspetti della modernità, delle società e delle metropoli giapponesi ed indiane, come dimostrano Strade con pioggia, Sui
iki e Churchgate, lavori esposti in molte gallerie in cui l’interesse per la cultura orientale è colto con uno sguardo etno-antropologico . Il
suo interesse per le metropoli continua poi con il progetto Contemporary Districts nelle città di Tokyo, Tel Aviv, Varsavia, e prosegue
tutt’oggi ponendo i giovani ed il loro contesto al centro della ricerca, alla scoperta di distretti urbani popolati da un’umanità in continuo
cambiamento. Il lavoro di Giovanni de Angelis ricrea a volte le memorie di chi memoria non ha più, come nel caso di Sansoni Elide,
progetto esposto nella collettiva ECC Ente Comunale di Consumo (2010).
Tra le sue principali mostre personali: Contemporary Districts #2: TEL AVIV, Malta (2010); Churchgate, Galleria Loto Arte, Roma
(2008); Contemporary Districts #1: Shibuya, VI Roma Festival internazionale della Fotografia, Museo Nazionale di Arti Orientali, Roma
(2007); Aqua Art, Palazzo Donarelli Ricci, Roma (2007); Lucedissolve, V Festival internazionale della Fotografia, Roma (2006); Sui iki ,
Galleria Doozo, Roma (2005). Ha partecipato inoltre ad alcune mostre collettive in Italia tra cui: ECC Ente Comunale di Consumo, CIAC
Centro Internazionale di arte contemporanea Genazzano, Roma (2010), Museo Nazionale di Cozenza (2011); Piazza d'
Armi,
Emergency Room, PAN Palazzo delle Arti, Napoli (2009); BATTITI, Complesso Monumentale di San Michele, Roma (2009); Diario
Quotidiano, MUSINF Museo arte Moderna Informazione e Fotografia, Senigallia (2009); Codice 01, DART Chiostro del Bramante,
Roma (2007).
In collaborazione con Ines Musumeci Greco.
Il progetto “Water Drops” nasce da un’idea di Giovanni De Angelis e Luisa Laurelli.
MACRO is pleased to present the “Water Drops” photographic project by Giovanni De Angelis. An
intense, vibrant view of pairs of individuals bound by a more-than-fraternal relationship, in which the
uniqueness of each individual person can be seen through their physical resemblance.
The photographic Water Drops project tackles the theme of twinship from a twofold perspective - social and
anthropological - freeing itself from the concept of mere reportage in order to examine the themes of identity,
of the uniqueness of the individual, and of their relationships with the "other". Intrigued by tales and accounts
from Candido Godoi, in the Brazilian state of Rio Grande do Sul, the photographer left for the South
American town to see with his own eyes what is referred to as "the land of twins". He worked on the project
together with the psychotherapist Luisa Laurelli, who was able to meet and interview pairs of twins in order to
describe their profiles. The two sides of this research, the artistic and scientific, thus came together to
investigate the social, psychological, and individual situation of this place and of its inhabitants.
Cadido Godoi is a peasant community inhabited by an enclave of families of German and Polish origin,
which have one of the highest rates of twin-births (equivalent to 10% of all births, of which 30% are
homozygote). As the writer Jorge Camarasa has revealed, it appears that this anomaly dates back to the
experiments performed by the German doctor Joseph Mengele who, after the Second World War, carried out
a series of studies in the village with the aim of establishing the criteria for creating a superior race of
humans.
De Angelis and Laurelli go beyond these suppositions and investigate the evolutionary process of these
individuals, which examines the complex creation of self and of personal identity through the recognition of
similarities and differences. It is a sort of "educational narrative" which, in De Angelis's photos, does not take
place through verbal communication, but through the subtle details of faces, expressions, and looks. For it is
in the eyes of the sitters that we see the vibrant energy of a construction of Self as separate and distinct from
others and quite unique.
As Luisa Laurelli says: "There is a temptation in twins to escape from a typically human condition, which is
that of solitude and absence. It is in this perspective that we find the representation of Self as a further
possibility for identification. The image restores a sense of uniqueness through the visual experience of the
'other', which is separate from us; and this perception opens up the potential for dialogue with a profound
emotional experience. As a means of expression, the image makes it possible to escape from the constraints
of the 'double' through the legitimisation of the ego."
Through his lens, De Angelis looks at these pairs of twins, trying to pick out the uniqueness of each
individual and of their particular identity, which is reflected but not confused in the image of the other. The
format of the photographs, which is based on the "twinship" of the sides of a square, is the ideal setting for
this profound, delicate research into the idea of the "double" and into the formation of Self.
Giovanni De Angelis was born in Naples in 1969. He has been living in Rome since 1992.
He first took up traditional photography as an adolescent and immediately developed a great interest in research into visual perception:
in 2004 he started up a study, Luceveloce, which investigated the infinite potential of light and of its interaction with bodies. In 2005 and
2006, his investigations continued with Luce dissolve, which took him into a dimension on the borderline between painting and
photography, in which solitary figures, either motionless or moving, pass through beams of light with their shadows. His research
continued to evolve and he became increasingly interested in aspects of modernity, of Japanese and Indian metropolises and society,
as we can see in Strade con pioggia, Sui iki and Churchgate, in which his interest in oriental culture is conveyed through ethno-
anthropological eyes. These works have been shown in many galleries. His interest in metropolises then continued in his Contemporary
Districts project, in the cities of Tokyo, Tel Aviv, and Warsaw, and it still on-going in works that place young people and their settings at
the centre of his research, discovering urban districts inhabited by a constantly changing humanity. At times Giovanni De Angelis aims
to recreate the memories of those who no longer have memory, as in the case of Sansone Elide, a project shown at the "ECC Ente
Comunale di Consumo" group exhibition in 2010.
His most important solo exhibitions include “Contemporary Districts #2: TEL AVIV”, Malta (2010); “Churchgate”, Galleria Loto Arte,
Rome (2008); “Contemporary Districts #1: Shibuya”, VI Roma Festival Internazionale della Fotografia, Museo Nazionale di Arti
Orientali, Rome (2007); “Aqua Art”, Palazzo Donarelli Ricci, Rome (2007); “Luce Dissolve,” V Festival Internazionale della Fotografia,
Rome (2006); “Sui iki”, Galleria Doozo, Rome (2005). He has also taken part in group exhibitions in Italy, including “ECC Ente
Comunale di Consumo”, CIAC Centro Internazionale di Arte Contemporanea Genazzano, Rome (2010), Museo Nazionale di Cozenza
(2011); “Piazza d'Armi”, Emergency Room, PAN Palazzo delle Arti, Naples (2009); “BATTITI”, Complesso Monumentale di San Michele,
Rome (2009); “Diario Quotidiano”, MUSINF Museo d'arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia, Senigallia (2009); “Codice 01”,
DART Chiostro del Bramante, Rome (2007).
In collaboration with Ines Musumeci Greco.
The “Water Drops” project is based on an idea by Giovanni De Angelis and Luisa Laurelli.
intenso e vibrante su coppie di individui legati da una relazione più che fraterna, in cui dietro la
somiglianza fisica si intravede l’unicità di ogni singola persona.
Il progetto fotografico Water Drops affronta il tema della gemellarità da una doppia prospettiva, sociale ed
antropologica, slegandosi dall’idea del semplice reportage per giungere ad approfondire i temi dell’identità,
dell’unicità dell’individuo e del suo rapporto con l’altro. Incuriosito da racconti e notizie provenienti da
Candido Godoi, nello stato brasiliano di Rio Grande do Sul, il fotografo è partito alla volta della cittadina
sudamericana per vedere con i propri occhi quella che viene chiamata “la terra dei gemelli”, sviluppando il
progetto insieme alla psicoterapeuta Luisa Laurelli che ha potuto conoscere ed intervistare le coppie di
gemelli incontrate per delinearne i profili. Le due facce della ricerca, quella artistica e quella scientifica, si
sono così integrate per indagare a fondo la realtà sociale, psicologica e individuale di questo luogo e dei suoi
abitanti.
Candido Godoi è una comunità contadina abitata da un’enclave di famiglie di origine tedesca e polacca nella
quale si riscontra uno dei tassi più alti di parti gemellari (pari al 10% delle nascite, di cui il 30% di omozigoti).
Questa anomalia, come ha raccontato lo scrittore Jorge Camarasa, sembra risalire agli esperimenti del
medico tedesco Joseph Mengele, il quale dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale effettuò nel villaggio
una serie di ricerche con lo scopo di stabilire i criteri di determinazione di una razza superiore.
De Angelis e Laurelli si muovono oltre queste supposizioni e indagano il processo evolutivo dell’individuo
che conduce alla difficile creazione del sé e della propria identità attraverso il riconoscimento della
somiglianza e della differenza. Una sorta di “racconto di formazione” che nelle fotografie di De Angelis non si
struttura attraverso la comunicazione verbale, ma mediante i sottili dettagli delle fisionomie, delle
espressioni, degli sguardi. È infatti negli occhi delle persone ritratte che vibra l’energia di una costruzione del
sé, separato, distinto e unico rispetto all’altro.
Come afferma Luisa Laurelli: “L’aspetto della tentazione dei gemelli è proprio quella di sfuggire ad una
condizione propriamente umana, che è la condizione della solitudine, della mancanza. In questa prospettiva,
s’inserisce la rappresentazione di sé, come possibilità ulteriore di individuazione. L’immagine, infatti,
restituisce un senso di unicità attraverso l’esperienza visiva dell’altro, che è separato da me; e questa
percezione apre la possibilità di dialogo con un vissuto emotivo profondo. L’immagine come mezzo
espressivo consente di uscire dal vincolo del ‘doppio’, attraverso la legittimazione dell’io”.
De Angelis guarda attraverso il suo obbiettivo le coppie di gemelli cercando di mettere in luce l’unicità dei
singoli individui, la loro specifica identità che si rispecchia, ma non si confonde, nell’immagine dell’altro. Il
formato delle fotografie, basato sulla “gemellarità” dei lati del quadrato, si presenta come lo scenario ideale
per contenere questa profonda e sottile ricerca sull’idea del “doppio” e sulla formazione dell’io.
Giovanni De Angelis è nato a Napoli nel 1969 ma vive e lavora a Roma dal 1992.
Si avvicina alla fotografia tradizionale appena adolescente e da subito sviluppa un forte interesse per la ricerca sulla percezione visiva:
nel 2004, con Luceveloce, inizia uno studio che mira ad indagare le infinite potenzialità della luce ed il suo interagire con i corpi. Tra il
2005 ed il 2006, in una dimensione che oscilla tra pittura e fotografia, prosegue la sua indagine con Luce dissolve, dove figure solitarie,
immobili o in movimento, attraversano con le loro ombre fasci luminosi. Lo sviluppo della sua ricerca evolve verso un crescente
interesse per gli aspetti della modernità, delle società e delle metropoli giapponesi ed indiane, come dimostrano Strade con pioggia, Sui
iki e Churchgate, lavori esposti in molte gallerie in cui l’interesse per la cultura orientale è colto con uno sguardo etno-antropologico . Il
suo interesse per le metropoli continua poi con il progetto Contemporary Districts nelle città di Tokyo, Tel Aviv, Varsavia, e prosegue
tutt’oggi ponendo i giovani ed il loro contesto al centro della ricerca, alla scoperta di distretti urbani popolati da un’umanità in continuo
cambiamento. Il lavoro di Giovanni de Angelis ricrea a volte le memorie di chi memoria non ha più, come nel caso di Sansoni Elide,
progetto esposto nella collettiva ECC Ente Comunale di Consumo (2010).
Tra le sue principali mostre personali: Contemporary Districts #2: TEL AVIV, Malta (2010); Churchgate, Galleria Loto Arte, Roma
(2008); Contemporary Districts #1: Shibuya, VI Roma Festival internazionale della Fotografia, Museo Nazionale di Arti Orientali, Roma
(2007); Aqua Art, Palazzo Donarelli Ricci, Roma (2007); Lucedissolve, V Festival internazionale della Fotografia, Roma (2006); Sui iki ,
Galleria Doozo, Roma (2005). Ha partecipato inoltre ad alcune mostre collettive in Italia tra cui: ECC Ente Comunale di Consumo, CIAC
Centro Internazionale di arte contemporanea Genazzano, Roma (2010), Museo Nazionale di Cozenza (2011); Piazza d'
Armi,
Emergency Room, PAN Palazzo delle Arti, Napoli (2009); BATTITI, Complesso Monumentale di San Michele, Roma (2009); Diario
Quotidiano, MUSINF Museo arte Moderna Informazione e Fotografia, Senigallia (2009); Codice 01, DART Chiostro del Bramante,
Roma (2007).
In collaborazione con Ines Musumeci Greco.
Il progetto “Water Drops” nasce da un’idea di Giovanni De Angelis e Luisa Laurelli.
MACRO is pleased to present the “Water Drops” photographic project by Giovanni De Angelis. An
intense, vibrant view of pairs of individuals bound by a more-than-fraternal relationship, in which the
uniqueness of each individual person can be seen through their physical resemblance.
The photographic Water Drops project tackles the theme of twinship from a twofold perspective - social and
anthropological - freeing itself from the concept of mere reportage in order to examine the themes of identity,
of the uniqueness of the individual, and of their relationships with the "other". Intrigued by tales and accounts
from Candido Godoi, in the Brazilian state of Rio Grande do Sul, the photographer left for the South
American town to see with his own eyes what is referred to as "the land of twins". He worked on the project
together with the psychotherapist Luisa Laurelli, who was able to meet and interview pairs of twins in order to
describe their profiles. The two sides of this research, the artistic and scientific, thus came together to
investigate the social, psychological, and individual situation of this place and of its inhabitants.
Cadido Godoi is a peasant community inhabited by an enclave of families of German and Polish origin,
which have one of the highest rates of twin-births (equivalent to 10% of all births, of which 30% are
homozygote). As the writer Jorge Camarasa has revealed, it appears that this anomaly dates back to the
experiments performed by the German doctor Joseph Mengele who, after the Second World War, carried out
a series of studies in the village with the aim of establishing the criteria for creating a superior race of
humans.
De Angelis and Laurelli go beyond these suppositions and investigate the evolutionary process of these
individuals, which examines the complex creation of self and of personal identity through the recognition of
similarities and differences. It is a sort of "educational narrative" which, in De Angelis's photos, does not take
place through verbal communication, but through the subtle details of faces, expressions, and looks. For it is
in the eyes of the sitters that we see the vibrant energy of a construction of Self as separate and distinct from
others and quite unique.
As Luisa Laurelli says: "There is a temptation in twins to escape from a typically human condition, which is
that of solitude and absence. It is in this perspective that we find the representation of Self as a further
possibility for identification. The image restores a sense of uniqueness through the visual experience of the
'other', which is separate from us; and this perception opens up the potential for dialogue with a profound
emotional experience. As a means of expression, the image makes it possible to escape from the constraints
of the 'double' through the legitimisation of the ego."
Through his lens, De Angelis looks at these pairs of twins, trying to pick out the uniqueness of each
individual and of their particular identity, which is reflected but not confused in the image of the other. The
format of the photographs, which is based on the "twinship" of the sides of a square, is the ideal setting for
this profound, delicate research into the idea of the "double" and into the formation of Self.
Giovanni De Angelis was born in Naples in 1969. He has been living in Rome since 1992.
He first took up traditional photography as an adolescent and immediately developed a great interest in research into visual perception:
in 2004 he started up a study, Luceveloce, which investigated the infinite potential of light and of its interaction with bodies. In 2005 and
2006, his investigations continued with Luce dissolve, which took him into a dimension on the borderline between painting and
photography, in which solitary figures, either motionless or moving, pass through beams of light with their shadows. His research
continued to evolve and he became increasingly interested in aspects of modernity, of Japanese and Indian metropolises and society,
as we can see in Strade con pioggia, Sui iki and Churchgate, in which his interest in oriental culture is conveyed through ethno-
anthropological eyes. These works have been shown in many galleries. His interest in metropolises then continued in his Contemporary
Districts project, in the cities of Tokyo, Tel Aviv, and Warsaw, and it still on-going in works that place young people and their settings at
the centre of his research, discovering urban districts inhabited by a constantly changing humanity. At times Giovanni De Angelis aims
to recreate the memories of those who no longer have memory, as in the case of Sansone Elide, a project shown at the "ECC Ente
Comunale di Consumo" group exhibition in 2010.
His most important solo exhibitions include “Contemporary Districts #2: TEL AVIV”, Malta (2010); “Churchgate”, Galleria Loto Arte,
Rome (2008); “Contemporary Districts #1: Shibuya”, VI Roma Festival Internazionale della Fotografia, Museo Nazionale di Arti
Orientali, Rome (2007); “Aqua Art”, Palazzo Donarelli Ricci, Rome (2007); “Luce Dissolve,” V Festival Internazionale della Fotografia,
Rome (2006); “Sui iki”, Galleria Doozo, Rome (2005). He has also taken part in group exhibitions in Italy, including “ECC Ente
Comunale di Consumo”, CIAC Centro Internazionale di Arte Contemporanea Genazzano, Rome (2010), Museo Nazionale di Cozenza
(2011); “Piazza d'Armi”, Emergency Room, PAN Palazzo delle Arti, Naples (2009); “BATTITI”, Complesso Monumentale di San Michele,
Rome (2009); “Diario Quotidiano”, MUSINF Museo d'arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia, Senigallia (2009); “Codice 01”,
DART Chiostro del Bramante, Rome (2007).
In collaboration with Ines Musumeci Greco.
The “Water Drops” project is based on an idea by Giovanni De Angelis and Luisa Laurelli.
24
giugno 2011
Giovanni De Angelis – Water Drops
Dal 24 giugno al 15 settembre 2011
fotografia
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Biglietti
MACROTICKET: MACRO + MACROTestaccio, Intero: € 11,00; Ridotto: € 9,00. Valido 7 giorni
(acquistando il biglietto al MACRO si ha la possibilità di visitare anche il MACRO TESTACCIO nell'arco di 7 giorni) Per i cittadini residenti nel Comune di Roma: Intero € 10,00; Ridotto € 8,00
Orario di apertura
martedì - domenica 11-22 (la biglietteria chiude alle 21) Chiuso il lunedì
Vernissage
24 Giugno 2011, ore 19
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore