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Giovanni Gaggia – QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE / INVENTARIUM
La città di Ancona ospita venerdì 9 Giugno 2017 alle prime luci dell’alba (6.30) la performance di Giovanni Gaggia “QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE / INVENTARIUM” a cura di Serena Ribaudo col Patrocinio del Comune di Ancona, dell’Associazione Noi dell’Itavia e dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La città di Ancona ospita venerdì 9 Giugno 2017 alle prime luci dell'alba (6.30) la performance di Giovanni Gaggia “QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE / INVENTARIUM" a cura di Serena Ribaudo col Patrocinio del Comune di Ancona, dell'Associazione Noi dell'Itavia e dell'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica.
Il Porto Antico di Ancona con l'Arco di Traiano e l'Arco del Vanvitelli disegna uno scenario stupefacente e metafisico, finis terrae tra cielo e mare: è questo il luogo prescelto da Giovanni Gaggia per portare definitivamente a compimento Inventarium, progetto complesso e che si è articolato in più passaggi.
Inventarium è una meditazione artistica ed estetica sulla Strage di Ustica, un vero approfondimento sul senso di memoria viva in cui il dolore si affranca dalla contingenza della tragica fatalità e trasfigura nei sentimenti di vita, di resistenza, di resilienza.
Dopo i fondamentali passaggi nelle città di Palermo e Bologna, Inventarium giunge nel capoluogo marchigiano. Di certo la scelta di Ancona quale topos e fermeture di Inventarium non nasce in maniera casuale: Ancona è la città di Aldo Davanzali, fondatore e presidente dell'Itavia, la compagnia aerea purtroppo tristemente ricordata per la Strage di Ustica. Dopo la terribile tragedia, l'Itavia ingiustamente fallì e Aldo Davanzali morì nel 2005 in indigenti condizioni economiche. Aldo Davanzali si aggiunge -di fatto- alle 81 vittime della Strage di Ustica, divenendone l'82esima.
La Performance "QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE/INVENTARIUM" vuole dunque essere un hommage alla figura di Aldo Davanzali, alla famiglia Davanzali, alla famiglia Itavia tutta e parimenti alla città di Ancona, alla regione Marche.
Così come non è casuale la data del 9 Giugno. Il 9 è un numero strettamente correlato alla tradizione mistica, alchemica, cabalistica, cristiana; ed è un numero che si reitera costantemente nella vicenda di Ustica poichè 81 furono le vittime (8+1=9), 27 Giugno il giorno della Strage (2+7=9), un DC9 l'aereo caduto.
In quest'occasione Gaggia ripropone la Performance già realizzata a Bologna il 27 Giugno 2015 nel 35esimo Anniversario della Strage.
L'azione, per sua stessa natura effimera, continuerà a vivere in un video d'arte realizzato dalla sapiente mano di Michele Alberto Sereni ed accompagnato dalle suggestive musiche di Stefano Spada. Il video vede come main producer Davide Quadrio.
Assiso ieraticamente sotto l'Arco di Traiano, Gaggia è protagonista di un atto lento e rituale: un ricamo che diviene segno, intarsio, sutura su di un arazzo plumbeo e luminescente e che dispiega un filo di memoria dalle note ferrigne e cauterizzate.
Scrive Serena Ribaudo:''Mi sovvengono alcuni fra i più celebri versi di Rilke: “Tra radici sgorgava il sangue che affluisce agli uomini, e greve come porfido sembrava in quel buio. Di rosso altro non v’era. V’erano rocce, boschi spettrali. Ponti sopra il vuoto e quello stagno grande, grigio, cieco che incombeva sul suo letto remoto come cielo piovoso su un paesaggio”.
Rosso e grigio. Sono gli stessi colori che il boemo attribuisce alla sua arcana miniera delle anime. Ma il rosso di Gaggia è lungi dall’essere quello dell’angoscioso porfido liquido dell’ ade rilkiano: è invece alchimia di fiamma accesa. Il grigio di Gaggia non è quello torvo del grande stagno cieco: possiede purezza di cristallo sfaccettato. Un’inesausta ricerca di luce nella materia oscura. Trovo nell’opera di Giovanni Gaggia una suavitas: una contrazione vitale che cerca di fuggire dal rapinoso svolgimento degli eventi. Come se il suo disegnare, il suo tessere, il suo agire poietico e performativo si risolvessero in un’ispirazione che è elogio della fortezza e della resilienza, dell’amore e della compassione''.
Giovanni Gaggia
QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE/INVENTARIUM
a cura di
Serena Ribaudo
Porto antico di Ancona
Varco San Primiano e Varco della Repubblica
ore 06.30
col patrocinio e la compartecipazione di
Comune di Ancona
col patrocinio di
Associazione Noi dell'Itavia
Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica
riprese e montaggio
Michele Alberto Sereni
operatore drone
Giovanni Farina
musiche
Stefano Spada
main producer
Davide Quadrio
coproducers
BOXMARCHE Idee & packaging
OMCE
Paradiso equilibrio dinamico
Stefano Verri
main partner
yoruba diffusione arte contemporanea
partners
Ekara Drone Technologies
Pelicula snc
La Mole
mediapartners
Artribune
Fondazione Marche Cultura
Social Media Team Marche
ringraziamenti
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale
Cristiana Colli
info performance
FONDO MOLE VANVITELLIANA
T 071 2225038
F 071 2225038
http://www.lamoleancona.it/
Il Porto Antico di Ancona con l'Arco di Traiano e l'Arco del Vanvitelli disegna uno scenario stupefacente e metafisico, finis terrae tra cielo e mare: è questo il luogo prescelto da Giovanni Gaggia per portare definitivamente a compimento Inventarium, progetto complesso e che si è articolato in più passaggi.
Inventarium è una meditazione artistica ed estetica sulla Strage di Ustica, un vero approfondimento sul senso di memoria viva in cui il dolore si affranca dalla contingenza della tragica fatalità e trasfigura nei sentimenti di vita, di resistenza, di resilienza.
Dopo i fondamentali passaggi nelle città di Palermo e Bologna, Inventarium giunge nel capoluogo marchigiano. Di certo la scelta di Ancona quale topos e fermeture di Inventarium non nasce in maniera casuale: Ancona è la città di Aldo Davanzali, fondatore e presidente dell'Itavia, la compagnia aerea purtroppo tristemente ricordata per la Strage di Ustica. Dopo la terribile tragedia, l'Itavia ingiustamente fallì e Aldo Davanzali morì nel 2005 in indigenti condizioni economiche. Aldo Davanzali si aggiunge -di fatto- alle 81 vittime della Strage di Ustica, divenendone l'82esima.
La Performance "QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE/INVENTARIUM" vuole dunque essere un hommage alla figura di Aldo Davanzali, alla famiglia Davanzali, alla famiglia Itavia tutta e parimenti alla città di Ancona, alla regione Marche.
Così come non è casuale la data del 9 Giugno. Il 9 è un numero strettamente correlato alla tradizione mistica, alchemica, cabalistica, cristiana; ed è un numero che si reitera costantemente nella vicenda di Ustica poichè 81 furono le vittime (8+1=9), 27 Giugno il giorno della Strage (2+7=9), un DC9 l'aereo caduto.
In quest'occasione Gaggia ripropone la Performance già realizzata a Bologna il 27 Giugno 2015 nel 35esimo Anniversario della Strage.
L'azione, per sua stessa natura effimera, continuerà a vivere in un video d'arte realizzato dalla sapiente mano di Michele Alberto Sereni ed accompagnato dalle suggestive musiche di Stefano Spada. Il video vede come main producer Davide Quadrio.
Assiso ieraticamente sotto l'Arco di Traiano, Gaggia è protagonista di un atto lento e rituale: un ricamo che diviene segno, intarsio, sutura su di un arazzo plumbeo e luminescente e che dispiega un filo di memoria dalle note ferrigne e cauterizzate.
Scrive Serena Ribaudo:''Mi sovvengono alcuni fra i più celebri versi di Rilke: “Tra radici sgorgava il sangue che affluisce agli uomini, e greve come porfido sembrava in quel buio. Di rosso altro non v’era. V’erano rocce, boschi spettrali. Ponti sopra il vuoto e quello stagno grande, grigio, cieco che incombeva sul suo letto remoto come cielo piovoso su un paesaggio”.
Rosso e grigio. Sono gli stessi colori che il boemo attribuisce alla sua arcana miniera delle anime. Ma il rosso di Gaggia è lungi dall’essere quello dell’angoscioso porfido liquido dell’ ade rilkiano: è invece alchimia di fiamma accesa. Il grigio di Gaggia non è quello torvo del grande stagno cieco: possiede purezza di cristallo sfaccettato. Un’inesausta ricerca di luce nella materia oscura. Trovo nell’opera di Giovanni Gaggia una suavitas: una contrazione vitale che cerca di fuggire dal rapinoso svolgimento degli eventi. Come se il suo disegnare, il suo tessere, il suo agire poietico e performativo si risolvessero in un’ispirazione che è elogio della fortezza e della resilienza, dell’amore e della compassione''.
Giovanni Gaggia
QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE/INVENTARIUM
a cura di
Serena Ribaudo
Porto antico di Ancona
Varco San Primiano e Varco della Repubblica
ore 06.30
col patrocinio e la compartecipazione di
Comune di Ancona
col patrocinio di
Associazione Noi dell'Itavia
Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica
riprese e montaggio
Michele Alberto Sereni
operatore drone
Giovanni Farina
musiche
Stefano Spada
main producer
Davide Quadrio
coproducers
BOXMARCHE Idee & packaging
OMCE
Paradiso equilibrio dinamico
Stefano Verri
main partner
yoruba diffusione arte contemporanea
partners
Ekara Drone Technologies
Pelicula snc
La Mole
mediapartners
Artribune
Fondazione Marche Cultura
Social Media Team Marche
ringraziamenti
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale
Cristiana Colli
info performance
FONDO MOLE VANVITELLIANA
T 071 2225038
F 071 2225038
http://www.lamoleancona.it/
09
giugno 2017
Giovanni Gaggia – QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE / INVENTARIUM
09 giugno 2017
performance - happening
Location
SEDI VARIE – Ancona
Ancona, (Ancona)
Ancona, (Ancona)
Vernissage
9 Giugno 2017, h 6.30
Autore
Curatore