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Giovanni Gagino
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Di lui scrive Remigio Bertolino:
“E' il decano della pittura cuneese, è l'artista che ha segnato profondamente l'arte
provinciale della seconda metà del Novecento con le sue inconfondibili ed
originalissime immagini: il fervore "engagé" delle ferriere con i crogioli
incandescenti delle colate, il sublime lirismo delle Langhe, il senso di vuoto ed
oltraggio alla natura delle "cave", la desolazione delle moderne periferie... Negli
ultimi anni la sintassi pittorica di Giovanni Gagino ha subito una svolta verso
l'astrazione e l'informale materico. vecchi motori, ingranaggi, ruote dentate,
pulegge, eliche, sono i soggetti prediletti, delineati con occhio acuto e penetrante.
Egli esplora le superfìci metalliche - microcosmi misteriosi -, sia per la valenza
simbolica, sia per la trama materica ferita, corrosa dal tempo. Vi è un richiamo ai
temi sviluppati dal futurismo storico all'inizio del Novecento, ma anche un personale
scandagliare oggetti obsoleti, consumati dall'uso frenetico della nostra civiltà.
Vecchie fabbriche cadenti e navi in demolizione continuano il poema alla materia
corrosa: anche qui il colore evoca un senso di morte, di struggimento e di
abbandono. Le carcasse di vecchie navi, scheletri nerastri, si accampano su sfondi
di blu cupi, quasi a suggerire la melodia marina a suggello della lenta corrosione
del ferrame, diventano pretesto per scomposizioni geometriche di superfici dalla
materia densa e grumosa.
“E' il decano della pittura cuneese, è l'artista che ha segnato profondamente l'arte
provinciale della seconda metà del Novecento con le sue inconfondibili ed
originalissime immagini: il fervore "engagé" delle ferriere con i crogioli
incandescenti delle colate, il sublime lirismo delle Langhe, il senso di vuoto ed
oltraggio alla natura delle "cave", la desolazione delle moderne periferie... Negli
ultimi anni la sintassi pittorica di Giovanni Gagino ha subito una svolta verso
l'astrazione e l'informale materico. vecchi motori, ingranaggi, ruote dentate,
pulegge, eliche, sono i soggetti prediletti, delineati con occhio acuto e penetrante.
Egli esplora le superfìci metalliche - microcosmi misteriosi -, sia per la valenza
simbolica, sia per la trama materica ferita, corrosa dal tempo. Vi è un richiamo ai
temi sviluppati dal futurismo storico all'inizio del Novecento, ma anche un personale
scandagliare oggetti obsoleti, consumati dall'uso frenetico della nostra civiltà.
Vecchie fabbriche cadenti e navi in demolizione continuano il poema alla materia
corrosa: anche qui il colore evoca un senso di morte, di struggimento e di
abbandono. Le carcasse di vecchie navi, scheletri nerastri, si accampano su sfondi
di blu cupi, quasi a suggerire la melodia marina a suggello della lenta corrosione
del ferrame, diventano pretesto per scomposizioni geometriche di superfici dalla
materia densa e grumosa.
03
ottobre 2009
Giovanni Gagino
Dal 03 all'undici ottobre 2009
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
GALLERIA D’ARTE DEL CAVALLO
Quiliano, Via Fratelli Cervi, (Savona)
Quiliano, Via Fratelli Cervi, (Savona)
Orario di apertura
dalle 16 alle 19
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 19
Autore