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Giovanni Galizia – Ichtys
Lo scultore Giovanni Galizia affronta con conoscenza culturale ed etica, il genius loci dell’area mediterranea, la figura di un pesce, il Tonno.
Comunicato stampa
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Un’idea del Mediterraneo
Ichthys, parola greca per indicare il pesce, quell’alimento nutritivo e vivente che scorre
in quel mare nostrum: il Mediterraneo.
Ogni artista del passato nella sua produzione visiva ha tentato di esprimere quel senso
di libertà marina e di fisiognomica zoomorfa che rende questi esseri viventi unici nel
loro habitat acquifero.
Lo scultore Giovanni Galizia affronta con conoscenza culturale ed etica, il genius loci
dell’area mediterranea, la figura di un pesce, il Tonno, che per la realtà siciliana è stato
centro di interesse sia nell’iconografia artistica che nella narrazione odeporica o da
viaggio, nella pittura vascolare dei crateri sicelioti (con la raffigurazione di un venditore
di tonni) alla simbologia iconologica delle catacombe paleocristiane aretusee, per poi
rincontrarlo nelle tavole descrittive del Viaggio pittoresco di J.Houel.
Il tonno è un veloce nuotatore del Mediterraneo, dal corpo fusiforme e dalla linea idrodinamica,
ma che rischia di estinguersi e perdersi dalla fauna del nostro mare.
L’artista, netino e toscano d’adozione, ne evidenzia, con una feroce e veritiera installazione,
una mattanza etica, con una flotta di tonni che attraversa gli spazi espositivi del GAN
alla ricerca di una identità perduta.
Una flotta marina che attraversa l’invisibile mare, dove esemplari di tonni su pedane ittiche
si mostrano testimoni di segni mitici (iconografie letterarie elleniche) e di pittogrammi
di mercanzia internazionale, dalla Sicilia al Giappone.
Una forte testimonianza e denuncia, in una realtà storica dove le tonnare del grande
Rais si trasformano in contenitori museali e i veri protagonisti del mare, i tonni, trasbordano
in realtà lontane.
Una visione metaforica delle arti visive e plastiche, un chiaro parallelismo che si traduce
oggi nel Mediterraneo con la presenza di flotte umane che nel trasbordare in coste più
agiate trova nella speranze un segno di morte.
Una visione, quella di Galizia, che si trasmuta in una sinestesia di luci, suoni e forme, una
intensa testimonianza reale e culturale dell’isola mediterranea: la SICILIA.
Michele Romano
Università di Catania
Ichthys, parola greca per indicare il pesce, quell’alimento nutritivo e vivente che scorre
in quel mare nostrum: il Mediterraneo.
Ogni artista del passato nella sua produzione visiva ha tentato di esprimere quel senso
di libertà marina e di fisiognomica zoomorfa che rende questi esseri viventi unici nel
loro habitat acquifero.
Lo scultore Giovanni Galizia affronta con conoscenza culturale ed etica, il genius loci
dell’area mediterranea, la figura di un pesce, il Tonno, che per la realtà siciliana è stato
centro di interesse sia nell’iconografia artistica che nella narrazione odeporica o da
viaggio, nella pittura vascolare dei crateri sicelioti (con la raffigurazione di un venditore
di tonni) alla simbologia iconologica delle catacombe paleocristiane aretusee, per poi
rincontrarlo nelle tavole descrittive del Viaggio pittoresco di J.Houel.
Il tonno è un veloce nuotatore del Mediterraneo, dal corpo fusiforme e dalla linea idrodinamica,
ma che rischia di estinguersi e perdersi dalla fauna del nostro mare.
L’artista, netino e toscano d’adozione, ne evidenzia, con una feroce e veritiera installazione,
una mattanza etica, con una flotta di tonni che attraversa gli spazi espositivi del GAN
alla ricerca di una identità perduta.
Una flotta marina che attraversa l’invisibile mare, dove esemplari di tonni su pedane ittiche
si mostrano testimoni di segni mitici (iconografie letterarie elleniche) e di pittogrammi
di mercanzia internazionale, dalla Sicilia al Giappone.
Una forte testimonianza e denuncia, in una realtà storica dove le tonnare del grande
Rais si trasformano in contenitori museali e i veri protagonisti del mare, i tonni, trasbordano
in realtà lontane.
Una visione metaforica delle arti visive e plastiche, un chiaro parallelismo che si traduce
oggi nel Mediterraneo con la presenza di flotte umane che nel trasbordare in coste più
agiate trova nella speranze un segno di morte.
Una visione, quella di Galizia, che si trasmuta in una sinestesia di luci, suoni e forme, una
intensa testimonianza reale e culturale dell’isola mediterranea: la SICILIA.
Michele Romano
Università di Catania
05
settembre 2009
Giovanni Galizia – Ichtys
Dal 05 settembre all'undici ottobre 2009
arte contemporanea
Location
CENTRO DI NOTORIETA’ – EX CONVENTO DEI GESUITI
Noto, Corso Vittorio Emanuele, 91, (Siracusa)
Noto, Corso Vittorio Emanuele, 91, (Siracusa)
Autore
Curatore