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Giovanni Giaretta / Matteo Rubi – Vertigini
Un nuovo atto di VERTIGINE
A new act of VERTIGINE
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 12 novembre il Museo d’arte contemporanea Burel inaugura VERTIGINE. GIOVANNI GIARETTA, MATTEO RUBBI, bipersonale degli artisti Giovanni Giaretta (Padova, 1983) e Matteo Rubbi (Seriate, 1980).
.
Nei mesi scorsi il museo si è affacciato sull’abisso di Dino Buzzati, fatto di baratri rocciosi, di segni, di immaginari aridi e solitari, in grado di persistere fino a suggerire un rovesciamento, una perdita dell’equilibrio, una caduta.
Si è trovato poi a cambiare velocità di rotazione con André Romão, riscoprendosi – ubriaco di colori, profumi, forme e trasparenze – a immaginare nature e mondi in bilico tra l’estrema delicatezza e il profilarsi di possibilità a venire.
.
Questo atto di VERTIGINE pone ora l’accento sul dialogo tra due artisti e due ricerche che da mesi si mettono in discussione per dar vita ad un progetto pensato e realizzato ad hoc per il Museo Burel. Sono voci, quelle di Giaretta e Rubbi, che hanno precedentemente avuto modo di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi, ma che per la prima volta trovano espressione in una mostra a due, esponendo punti di
tangenza,
distanze.
I due artisti ci mostrano una sorta di paesaggio vertiginoso, che cresce e si articola attraverso i lavori di uno e dell’altro. Ma è un paesaggio
intersezioni e
vero? Si è rimpicciolito, ridotto e contorto fino ad entrare nelle stanze del museo? È reale quella montagna, di dolomia quella roccia che rotea? Le bolle sono bolle di sapone? Ed è proprio del tramonto la luce che vediamo? Potrebbe anche essere tutto un inganno, qualcosa che sta lì ad indicare altro. Magari siamo stati catapultati in un luogo di pura finzione, in un paesaggio inscenato come su un set cinematografico in cui ogni elemento è simulato, evocato, raccontato, vero solamente fintanto che decidiamo di crederci, di stare al gioco. Appena entrati nel museo l’impressione è quella di essere davanti ad un’anatomia del cielo, della montagna, di grandezze e profondità, di spazi esterni e di viscere della terra, ma si tratta di una struttura che non ci permette di usare nomi che conosciamo. Ci chiede da subito un’immersione, una complicità, un desiderio di addentrarsi in uno spazio nuovo, che non conosciamo ancora, pronti a lasciarci un po’ incantare e sorprendere.
Intensa e concentrata, può forse essere letta allora come l’anatomia di un immaginario, di una fantasia che ha sfondato la realtà per affrontare la propria vertigine.
.
VERTIGINE. GIOVANNI GIARETTA, MATTEO RUBBI è visitabile negli spazi del Museo Burel tutti i sabati e le domeniche dal 13 novembre al 18 dicembre, dalle 14.30 alle 18.30, con ingresso libero.
.
.
Saturday 12 November the contemporary art museum Museo Burel will open VERTIGINE. GIOVANNI GIARETTA, MATTEO RUBBI, a duo exhibition of artists Giovanni Giaretta (Padova, 1983) and Matteo Rubbi (Seriate, 1980).
.
In recent months the museum has looked out over Dino Buzzati's abyss, onto rocky chasms, signs, arid and lonely imaginaries that persist until the evocation of an overturning, a loss of balance, a fall.
Then, the museum tried to change the rotational speed with André Romão, finding itself - intoxicated with colours, scents, shapes, and transparencies - imagining natures and worlds hanging between an extreme fragility and the outline of future possibilities.
.
This new act of VERTIGINE sheds a light on the dialogue between two artists and two research paths that have been questioning themselves for months, with a view to create a project specifically designed and delivered for Museo Burel. Giaretta and Rubbi’s voices had previously had the opportunity to meet, get to know each other and have an exchange, however this is the first time they have been able to express themselves in a duo exhibition, revealing their tangency points, intersections, and distances. The two artists show us a kind of vertiginous landscape, growing and articulating through the works of one and the other. But is it a real landscape? Has it shrunk, reduced and twisted its way into the rooms of the museum? Is that mountain real, is that spinning rock dolostone? And the bubbles, are they soap bubbles? And is the light we see the one of sunset?
It could also be a deception altogether, something that is there to indicate something else. Perhaps we have been projected into a place of pure fiction, into a staged landscape as if on a film set, where every element is simulated, evoked, told, and is only true as long as we decide to believe it, to play along.
While entering the museum, one feels like being in front of an anatomy of the sky, of the mountains, of greatness and depth, of outdoor spaces and the bowels of the earth, but this structure does not allow us to use the names we already know. It immediately invites us to an immersion, a complicity, a desire to find our way through a new space that we do not know yet, with the openness to let ourselves be a little charmed and surprised. Intense and concentrated, it can perhaps be read then as the anatomy of an imagery, of a fantasy that has broken through reality to face its own vertigo.
.
VERTIGINE. GIOVANNI GIARETTA, MATTEO RUBBI can be visited at Museo Burel every Saturday and Sunday, from 2.30 to 6.30 pm, from 13 November to 18 December, free admission.
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Nei mesi scorsi il museo si è affacciato sull’abisso di Dino Buzzati, fatto di baratri rocciosi, di segni, di immaginari aridi e solitari, in grado di persistere fino a suggerire un rovesciamento, una perdita dell’equilibrio, una caduta.
Si è trovato poi a cambiare velocità di rotazione con André Romão, riscoprendosi – ubriaco di colori, profumi, forme e trasparenze – a immaginare nature e mondi in bilico tra l’estrema delicatezza e il profilarsi di possibilità a venire.
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Questo atto di VERTIGINE pone ora l’accento sul dialogo tra due artisti e due ricerche che da mesi si mettono in discussione per dar vita ad un progetto pensato e realizzato ad hoc per il Museo Burel. Sono voci, quelle di Giaretta e Rubbi, che hanno precedentemente avuto modo di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi, ma che per la prima volta trovano espressione in una mostra a due, esponendo punti di
tangenza,
distanze.
I due artisti ci mostrano una sorta di paesaggio vertiginoso, che cresce e si articola attraverso i lavori di uno e dell’altro. Ma è un paesaggio
intersezioni e
vero? Si è rimpicciolito, ridotto e contorto fino ad entrare nelle stanze del museo? È reale quella montagna, di dolomia quella roccia che rotea? Le bolle sono bolle di sapone? Ed è proprio del tramonto la luce che vediamo? Potrebbe anche essere tutto un inganno, qualcosa che sta lì ad indicare altro. Magari siamo stati catapultati in un luogo di pura finzione, in un paesaggio inscenato come su un set cinematografico in cui ogni elemento è simulato, evocato, raccontato, vero solamente fintanto che decidiamo di crederci, di stare al gioco. Appena entrati nel museo l’impressione è quella di essere davanti ad un’anatomia del cielo, della montagna, di grandezze e profondità, di spazi esterni e di viscere della terra, ma si tratta di una struttura che non ci permette di usare nomi che conosciamo. Ci chiede da subito un’immersione, una complicità, un desiderio di addentrarsi in uno spazio nuovo, che non conosciamo ancora, pronti a lasciarci un po’ incantare e sorprendere.
Intensa e concentrata, può forse essere letta allora come l’anatomia di un immaginario, di una fantasia che ha sfondato la realtà per affrontare la propria vertigine.
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VERTIGINE. GIOVANNI GIARETTA, MATTEO RUBBI è visitabile negli spazi del Museo Burel tutti i sabati e le domeniche dal 13 novembre al 18 dicembre, dalle 14.30 alle 18.30, con ingresso libero.
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Saturday 12 November the contemporary art museum Museo Burel will open VERTIGINE. GIOVANNI GIARETTA, MATTEO RUBBI, a duo exhibition of artists Giovanni Giaretta (Padova, 1983) and Matteo Rubbi (Seriate, 1980).
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In recent months the museum has looked out over Dino Buzzati's abyss, onto rocky chasms, signs, arid and lonely imaginaries that persist until the evocation of an overturning, a loss of balance, a fall.
Then, the museum tried to change the rotational speed with André Romão, finding itself - intoxicated with colours, scents, shapes, and transparencies - imagining natures and worlds hanging between an extreme fragility and the outline of future possibilities.
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This new act of VERTIGINE sheds a light on the dialogue between two artists and two research paths that have been questioning themselves for months, with a view to create a project specifically designed and delivered for Museo Burel. Giaretta and Rubbi’s voices had previously had the opportunity to meet, get to know each other and have an exchange, however this is the first time they have been able to express themselves in a duo exhibition, revealing their tangency points, intersections, and distances. The two artists show us a kind of vertiginous landscape, growing and articulating through the works of one and the other. But is it a real landscape? Has it shrunk, reduced and twisted its way into the rooms of the museum? Is that mountain real, is that spinning rock dolostone? And the bubbles, are they soap bubbles? And is the light we see the one of sunset?
It could also be a deception altogether, something that is there to indicate something else. Perhaps we have been projected into a place of pure fiction, into a staged landscape as if on a film set, where every element is simulated, evoked, told, and is only true as long as we decide to believe it, to play along.
While entering the museum, one feels like being in front of an anatomy of the sky, of the mountains, of greatness and depth, of outdoor spaces and the bowels of the earth, but this structure does not allow us to use the names we already know. It immediately invites us to an immersion, a complicity, a desire to find our way through a new space that we do not know yet, with the openness to let ourselves be a little charmed and surprised. Intense and concentrated, it can perhaps be read then as the anatomy of an imagery, of a fantasy that has broken through reality to face its own vertigo.
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VERTIGINE. GIOVANNI GIARETTA, MATTEO RUBBI can be visited at Museo Burel every Saturday and Sunday, from 2.30 to 6.30 pm, from 13 November to 18 December, free admission.
12
novembre 2022
Giovanni Giaretta / Matteo Rubi – Vertigini
Dal 12 novembre al 18 dicembre 2022
arte contemporanea
Location
MUSEO BUREL
Belluno, Via Mezzaterra, 49
Belluno, Via Mezzaterra, 49
Orario di apertura
Tutti i sabati e le domeniche dalle 14:30 alle 18:30
Every Saturday and Sunday, from 2.30 to 6.30 pm
Vernissage
12 Novembre 2022, 18:00-22:00
6-10 pm
Sito web
Editore
Museo Burel
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione