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Giovanni Lamorgese / Lucio Rosato – Percorsi invisibili
alle corrispondenze tra Giovanni Lamorgese e Lúcio Rosato è dedicato questo nuovo appuntamento di usomagazzino per altre architetture. Percorsi invisibili verso interiorità incorporee dove stralci di vita segnano il confine tra un attimo e un altro attimo, straordinario attimo, che si fa materia
Comunicato stampa
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usomagazzino, come un vero magazzino, si occupa di giacenze, corrispondenze e deiezioni. Se le giacenze hanno qualcosa a che fare con la memoria, recuperando fondi di magazzino, residui, qualcosa che è stato ingiustamente trascurato o dimenticato nel tempo, le deiezioni aprono ad altre possibilità e direzioni non sempre programmate di materiali trasportati dal vento e dalle acque, a nuovi avvistamenti, provvisorie permanenze e leste evacuazioni. In mezzo ci sono le corrispondenze, le affinità, gli avvicinamenti, nella certezza che solo attraverso l’incontro e il dialogo è possibile costruire sempre nuovi e provvisori equilibri
e alle corrispondenze tra Giovanni Lamorgese e Lúcio Rosato è dedicato questo nuovo appuntamento di usomagazzino per altre architetture. Percorsi invisibili verso interiorità incorporee dove stralci di vita segnano il confine tra un attimo e un altro attimo, straordinario attimo, che si fa materia (LR)
percorsi invisibili è anche il titolo dell’installazione in maiolica smaltata bianca fusa ad alte temperature di Giovanni Lamorgese dove il bianco, scrive Alessandra Cinquefiori, è da intendersi come simbolo del pensiero. L'installazione é rappresentativa di una interiorità invisibile esternata nel mondo fisico; stralci di vita vissuta e dei suoi insegnamenti posti in essere per ricordare la straordinarietà di quei passi e di quelle azioni apparentemente insignificanti ma che racchiudono la forza emozionale di ogni attimo vissuto.
Giovanni Lamorgese è una personalità poliedrica la cui visione (che dai maestri Canova e Bernini si evolve attraverso Marcel Duchamp per arrivare a Felice Levini e Vettor Pisani) sfugge a univoci inquadramenti, esprimendosi su un territorio estetico sfrangiato che sconfina in diversi campi disciplinari: scultura, design, fotografia, costume e scenografia. Lamorgese si diploma all’Istituto d’Arte di Bari e continua la sua formazione all’Accademia delle Belle Arti di Roma, città dove nel 1992 esordisce nel mondo dell’arte mettendo in scena un paradosso concettuale tra Gian Lorenzo Bernini e Moana Pozzi con testi di Lidia Reghini di Pontremoli. Negli anni Novanta inizia la sua collaborazione con il teatro lirico, il cinema d’autore (con Giovanni Albanese e Alessandro Piva) e il teatro firmando numerosi spettacoli, disegnando costumi e scenografie per Giuliano Vasilicò. Con i suoi lavori interviene all'interno di dimore d’epoca, trulli, masserie e dammusi, portando l’arte nella quotidianità; spazi privati che si trasformano in gallerie, come Palazzo Mongiò dell’Elefante di Galatina e Dammuso Ishtar di Pantelleria. Ha esposto in musei e gallerie, in Italia e all’estero e suoi lavori sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di settore
con miamadremare (un omaggio a Tonia Giansante a dieci anni dalla morte) Lúcio Rosato è come se disegnasse la traccia, confine aperto, per aprirsi al dialogo e alla possibilità dell’accoglienza; trattasi di un lavoro estrapolato da “le cose di Francesco - appunti per un cammino di dismissione” che ci accompagna lungo lo spazio di usomagazizno attraverso la sequenza in discontinuità continua di 23 sassi in ceramica smaltata blu oltremare, calchi di quel sasso bianco (posto alla fine del nostro cammino: distanze) che Rosato raccolse in Sicilia nel 2003 insieme alla madre nell'ultimo viaggio fatto insieme
Lúcio Rosato (Lanciano 1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. I suoi lavori sono raccolti nel libretto edito da Libria nel 2007: Sui territori al limite. Tra le pubblicazioni: Case (con Tonia Giansante), Librìa, Melfi 2004;; la città negata, identità e modificazione, Franco Angeli, Milano 2008; le stanze di Tonia (con le fotografie di Iacopo Pasqui), Librìa, Melfi 2012. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: dal premio Europan 4 “costruire la città sulla città” (Iraklion -Grecia) nel 1996, al Premio Architettura d’Abruzzo per la casa che guarda il mare nel 2012. Vive e prende appunti a Pescara
e alle corrispondenze tra Giovanni Lamorgese e Lúcio Rosato è dedicato questo nuovo appuntamento di usomagazzino per altre architetture. Percorsi invisibili verso interiorità incorporee dove stralci di vita segnano il confine tra un attimo e un altro attimo, straordinario attimo, che si fa materia (LR)
percorsi invisibili è anche il titolo dell’installazione in maiolica smaltata bianca fusa ad alte temperature di Giovanni Lamorgese dove il bianco, scrive Alessandra Cinquefiori, è da intendersi come simbolo del pensiero. L'installazione é rappresentativa di una interiorità invisibile esternata nel mondo fisico; stralci di vita vissuta e dei suoi insegnamenti posti in essere per ricordare la straordinarietà di quei passi e di quelle azioni apparentemente insignificanti ma che racchiudono la forza emozionale di ogni attimo vissuto.
Giovanni Lamorgese è una personalità poliedrica la cui visione (che dai maestri Canova e Bernini si evolve attraverso Marcel Duchamp per arrivare a Felice Levini e Vettor Pisani) sfugge a univoci inquadramenti, esprimendosi su un territorio estetico sfrangiato che sconfina in diversi campi disciplinari: scultura, design, fotografia, costume e scenografia. Lamorgese si diploma all’Istituto d’Arte di Bari e continua la sua formazione all’Accademia delle Belle Arti di Roma, città dove nel 1992 esordisce nel mondo dell’arte mettendo in scena un paradosso concettuale tra Gian Lorenzo Bernini e Moana Pozzi con testi di Lidia Reghini di Pontremoli. Negli anni Novanta inizia la sua collaborazione con il teatro lirico, il cinema d’autore (con Giovanni Albanese e Alessandro Piva) e il teatro firmando numerosi spettacoli, disegnando costumi e scenografie per Giuliano Vasilicò. Con i suoi lavori interviene all'interno di dimore d’epoca, trulli, masserie e dammusi, portando l’arte nella quotidianità; spazi privati che si trasformano in gallerie, come Palazzo Mongiò dell’Elefante di Galatina e Dammuso Ishtar di Pantelleria. Ha esposto in musei e gallerie, in Italia e all’estero e suoi lavori sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di settore
con miamadremare (un omaggio a Tonia Giansante a dieci anni dalla morte) Lúcio Rosato è come se disegnasse la traccia, confine aperto, per aprirsi al dialogo e alla possibilità dell’accoglienza; trattasi di un lavoro estrapolato da “le cose di Francesco - appunti per un cammino di dismissione” che ci accompagna lungo lo spazio di usomagazizno attraverso la sequenza in discontinuità continua di 23 sassi in ceramica smaltata blu oltremare, calchi di quel sasso bianco (posto alla fine del nostro cammino: distanze) che Rosato raccolse in Sicilia nel 2003 insieme alla madre nell'ultimo viaggio fatto insieme
Lúcio Rosato (Lanciano 1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. I suoi lavori sono raccolti nel libretto edito da Libria nel 2007: Sui territori al limite. Tra le pubblicazioni: Case (con Tonia Giansante), Librìa, Melfi 2004;; la città negata, identità e modificazione, Franco Angeli, Milano 2008; le stanze di Tonia (con le fotografie di Iacopo Pasqui), Librìa, Melfi 2012. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: dal premio Europan 4 “costruire la città sulla città” (Iraklion -Grecia) nel 1996, al Premio Architettura d’Abruzzo per la casa che guarda il mare nel 2012. Vive e prende appunti a Pescara
09
dicembre 2016
Giovanni Lamorgese / Lucio Rosato – Percorsi invisibili
Dal 09 al 30 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
USOMAGAZZINO PER ALTRE ARCHITETTURE
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 18.00-20.00
Vernissage
9 Dicembre 2016, 19.00
Autore