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Giovanni Leto – Racconti di carte
La ricerca dell’artista da sempre fondata su un acuto interesse per i materiali, lo porta ad approfondire, dagli anni Ottanta, gli spessori tattili della carta e a dar vita ad una “pittura” composta di fogli di giornale accartocciati, che conquista una nuova spazialità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura Sabato 13 Febbraio 2016 alle ore 17.30 presso la Galleria Adalberto Catanzaro artecontemporanea di Bagheria, la mostra personale di Giovanni Leto “Racconti di carte”, curata da Ezio Pagano e con testo critico in catalogo di Valentino Catricalà.
La ricerca dell'artista da sempre fondata su un acuto interesse per i materiali, lo porta ad approfondire, dagli anni Ottanta, gli spessori tattili della carta e a dar vita ad una “pittura” composta di fogli di giornale accartocciati, che conquista una nuova spazialità.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio Giovanni Leto, si tiene a VillaCasaurro, ha il carattere di una retrospettiva e comprende, oltre ad opere storiche come
Corda (1985) e alcuni “Orizzonti” realizzati tra gli anni Ottanta e Novanta, una selezione di opere più recenti, significative degli sviluppi del suo attuale percorso.
[…] “Oltre il quadro, la scultura, l'istallazione; oltre l'utilizzo dei materiali, e quindi il paragone di Mimmo Rotella, Alberto Burri; oltre anche la dimensione piscologica, le opere di Leto sono determinate in primis - come scrive Valentino Catricalà nel testo di presentazione dal titolo “Performare il quotidiano. L’irruzione del reale nell’opera di Giovanni Leto” - dall'attorcigliamento: dall'atto, dall'azione ripetuta dell'attorcigliamento […] Dietro quei fogli attorcigliati noi vediamo una mano, quella dell’artista nell’atto di un ripetuto attorcigliare: nella voglia, forse, di proteggere qualcosa di prezioso, per lui, per la sua storia, ma anche per noi, per la nostra storia sociale. Una ripetizione che non è riproduzione. È questo l’insegnamento di Leto, un insegnamento fondamentale: forse, l’atto dell’attorcigliare serve a schermare, a proteggere, un “reale” inteso, per dirla con termini psicologici, come “traumatico”. Un reale che sfugge quotidianamente e per questo in perenne mutamento. Solo attraverso l’arte, la “messa in quadro”, possiamo minimante avvicinarci a questo “trauma” che, a ben guardare, caratterizza l’esistenza umana, materia primaria di tutta la migliore arte contemporanea. È qui che, sicuramente azzardando, l’arte di Leto è vicina all’ossessione ripetitiva di Warhol o di Sol Lewitt.”
La ricerca dell'artista da sempre fondata su un acuto interesse per i materiali, lo porta ad approfondire, dagli anni Ottanta, gli spessori tattili della carta e a dar vita ad una “pittura” composta di fogli di giornale accartocciati, che conquista una nuova spazialità.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio Giovanni Leto, si tiene a VillaCasaurro, ha il carattere di una retrospettiva e comprende, oltre ad opere storiche come
Corda (1985) e alcuni “Orizzonti” realizzati tra gli anni Ottanta e Novanta, una selezione di opere più recenti, significative degli sviluppi del suo attuale percorso.
[…] “Oltre il quadro, la scultura, l'istallazione; oltre l'utilizzo dei materiali, e quindi il paragone di Mimmo Rotella, Alberto Burri; oltre anche la dimensione piscologica, le opere di Leto sono determinate in primis - come scrive Valentino Catricalà nel testo di presentazione dal titolo “Performare il quotidiano. L’irruzione del reale nell’opera di Giovanni Leto” - dall'attorcigliamento: dall'atto, dall'azione ripetuta dell'attorcigliamento […] Dietro quei fogli attorcigliati noi vediamo una mano, quella dell’artista nell’atto di un ripetuto attorcigliare: nella voglia, forse, di proteggere qualcosa di prezioso, per lui, per la sua storia, ma anche per noi, per la nostra storia sociale. Una ripetizione che non è riproduzione. È questo l’insegnamento di Leto, un insegnamento fondamentale: forse, l’atto dell’attorcigliare serve a schermare, a proteggere, un “reale” inteso, per dirla con termini psicologici, come “traumatico”. Un reale che sfugge quotidianamente e per questo in perenne mutamento. Solo attraverso l’arte, la “messa in quadro”, possiamo minimante avvicinarci a questo “trauma” che, a ben guardare, caratterizza l’esistenza umana, materia primaria di tutta la migliore arte contemporanea. È qui che, sicuramente azzardando, l’arte di Leto è vicina all’ossessione ripetitiva di Warhol o di Sol Lewitt.”
13
febbraio 2016
Giovanni Leto – Racconti di carte
Dal 13 febbraio al 25 marzo 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA ADALBERTO CATANZARO ARTECONTEMPORANEA
Bagheria, Via Roccaforte, 38, (Palermo)
Bagheria, Via Roccaforte, 38, (Palermo)
Orario di apertura
dalle 16.30 alle 20.00 da martedì al sabato.
Chiuso lunedì e festivi. Domenica per appuntamento.
Vernissage
13 Febbraio 2016, h 17.30
Autore
Curatore