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Giovanni Liberatore – Antropomorphisme s/r mer
La mostra, è il primo appuntamento di Appunti quotidiani, ciclo tematico di approfondimento, ideato e curato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea
Comunicato stampa
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La mostra, è il primo appuntamento di Appunti quotidiani, ciclo tematico di approfondimento, ideato e curato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Giovanni Liberatore, Renzo Bellanca, Marco D’Emilia, Stefano Giovannone, Rita Mele e Rosella Restante – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano su un terreno comune, il quotidiano impegno nell’ampio e multiforme territorio della sperimentazione contemporanea.
L’intento critico è quello di riflettere sul presente, per cogliere le motivazioni profonde del fare arte e ipotizzare verso dove si stanno incanalando la sperimentazione creativa e le problematiche progettuali di oggi.
Giovanni Liberatore presenta presso lo Studio Arte Fuori Centro dieci foto di grande formato 50X70 dal titolo Antropomorphisme s/r mer. Tutte le foto esposte sono stampate da pellicola e fanno parte di un ciclo narrativo sviluppato traendo ispirazione dalle spiagge da lui frequentate tra il 2004 e il 2005 sul litorale tra Torvaianica e Capocotta. Il titolo stesso da lui conferito all’evento Antropomorphisme s/r mer prende spunto dalla lezione surrealista suggeritagli dal manifesto scritto da Breton nel 1924, nel cui contesto il meraviglioso ha la capacità di mobilitare per qualche tempo la sensibilità umana. Sempre a questo proposito il titolo della mostra gioca sull’ambiguità che stabilisce con le abbreviazioni utilizzate in Francia per la cartellonistica stradale che segnala le città sul mare – per esempio Cagnes s/r mer – sollecitando in tal modo analogie ed incongruenze, parallelismi e paradossi spiazzanti che già furono espedienti ampiamente utilizzati dal Surrealismo per i loro effetti destabilizzanti.
le foto scattate colgono appieno il senso che Liberatore attribuisce al meraviglioso, da intendersi come apice, momento folgorante, attimo sublime, il cui tempo di persistenza copre un margine brevissimo.
I soggetti trattati, impronte umane sulla spiaggia, che Liberatore utilizza come immagini colte fotograficamente così come sono senza rielaborarle successivamente al computer, visualizzano l’apparizione momentanea delle orme antropomorfiche di volti umani o animali. Colgono l’affioramento dalla sabbia di qualcosa che l’attimo successivo il mare avrà già cancellato o trasformato in molteplici altre e diverse forme.
L’azzardo ottico di Liberatore vuole rivelare la meravigliosità dell’effimero, nella cui caducità risiede l’intensità emotiva che ci rende consapevoli che ciò che è stato fissato in quell’attimo è circoscritto a sé stesso in quanto assolutamente irripetibile.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Giovanni Liberatore, Renzo Bellanca, Marco D’Emilia, Stefano Giovannone, Rita Mele e Rosella Restante – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano su un terreno comune, il quotidiano impegno nell’ampio e multiforme territorio della sperimentazione contemporanea.
L’intento critico è quello di riflettere sul presente, per cogliere le motivazioni profonde del fare arte e ipotizzare verso dove si stanno incanalando la sperimentazione creativa e le problematiche progettuali di oggi.
Giovanni Liberatore presenta presso lo Studio Arte Fuori Centro dieci foto di grande formato 50X70 dal titolo Antropomorphisme s/r mer. Tutte le foto esposte sono stampate da pellicola e fanno parte di un ciclo narrativo sviluppato traendo ispirazione dalle spiagge da lui frequentate tra il 2004 e il 2005 sul litorale tra Torvaianica e Capocotta. Il titolo stesso da lui conferito all’evento Antropomorphisme s/r mer prende spunto dalla lezione surrealista suggeritagli dal manifesto scritto da Breton nel 1924, nel cui contesto il meraviglioso ha la capacità di mobilitare per qualche tempo la sensibilità umana. Sempre a questo proposito il titolo della mostra gioca sull’ambiguità che stabilisce con le abbreviazioni utilizzate in Francia per la cartellonistica stradale che segnala le città sul mare – per esempio Cagnes s/r mer – sollecitando in tal modo analogie ed incongruenze, parallelismi e paradossi spiazzanti che già furono espedienti ampiamente utilizzati dal Surrealismo per i loro effetti destabilizzanti.
le foto scattate colgono appieno il senso che Liberatore attribuisce al meraviglioso, da intendersi come apice, momento folgorante, attimo sublime, il cui tempo di persistenza copre un margine brevissimo.
I soggetti trattati, impronte umane sulla spiaggia, che Liberatore utilizza come immagini colte fotograficamente così come sono senza rielaborarle successivamente al computer, visualizzano l’apparizione momentanea delle orme antropomorfiche di volti umani o animali. Colgono l’affioramento dalla sabbia di qualcosa che l’attimo successivo il mare avrà già cancellato o trasformato in molteplici altre e diverse forme.
L’azzardo ottico di Liberatore vuole rivelare la meravigliosità dell’effimero, nella cui caducità risiede l’intensità emotiva che ci rende consapevoli che ciò che è stato fissato in quell’attimo è circoscritto a sé stesso in quanto assolutamente irripetibile.
31
gennaio 2006
Giovanni Liberatore – Antropomorphisme s/r mer
Dal 31 gennaio al 17 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 17-20
Vernissage
31 Gennaio 2006, ore 18
Autore
Curatore