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Giovanni Morbin – Lievità
L’artista alcune opere, quasi tutte inedite, che sono state scelte in funzione di un progetto espositivo sui temi dello sgravio (ossia, letteralmente, l’opposizione alla forza di gravità) e della lievità che cangia in levitazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovanni Morbin, artista e performer dotato di una personalità e di una qualità assai rare in Italia,
presenta a blank, a partire dalla serata inaugurale e fino a venerdì 7 dicembre
2018, alcune opere, quasi tutte inedite, che sono state scelte in funzione di un progetto espositivo
sui temi dello sgravio (ossia, letteralmente, l’opposizione alla forza di gravità) e della lievità che
cangia in levitazione. Le opere appartengono a momenti diversi del suo percorso artistico (la più
lontana nel tempo, L’appeso, fu realizzata nel 1979, la più recente, Mi arrendo!, nel 2014-2016) per
significare la forte centralità di tali temi nella ricerca di questo autore sin dai suoi esordi.
Morbin ha già collaborato con e/static realizzando diversi progetti performativi, il primo dei quali,
Lid, nel 2010, poi ancora nel 2014 , con la sua partecipazione al progetto Killing Floor, e nel 2016,
all’interno del progetto “La collera delle lumache”. Del 2017 è un video, Rock and Roll, prodotto
sempre da e/static, che documenta l’azione ‘outdoor’ dell’anno precedente, creata nell’ambito di
“La collera delle lumache”. Questa sarà la sua prima mostra personale con e/static, e la prima in
assoluto a Torino.
Allievo di Emilio Vedova all’Accademia di Belle Arti di Venezia, e da sempre grande estimatore di
Marcel Duchamp, Giovanni Morbin ha abbandonato ben presto la pratica della pittura trovando la
sua dimensione espressiva soprattutto nella performance, un territorio che ha esplorato
instancabilmente senza mai specializzarsi in una sola modalità, e dove ogni volta egli crea
qualcosa di nuovo che riesce sempre a sorprendere il pubblico eludendone le aspettative, Nelle sue
stesse parole, «Non provo mai l’azione prima di compierla. Voglio essere nelle medesime condizioni
del pubblico. Vergine alla verifica». Si può inoltre dire che una cifra ricorrente nelle sue azioni è
quella della resistenza fisica nella reiterazione di un gesto o nel mantenimento ad oltranza di una
posizione, spesso in condizioni molto difficili. Analogamente alle sue azioni performative, per
quanto riguarda il versante visivo e installativo della sua opera, una delle qualità peculiari di
questo autore è la capacità di non ripetersi mai, e ogni volta le tecniche usate sono diverse, anche
se una maggiore frequenza si può riscontrare nell’uso del mezzo fotografico, soprattutto, e di quello
video.
presenta a blank, a partire dalla serata inaugurale e fino a venerdì 7 dicembre
2018, alcune opere, quasi tutte inedite, che sono state scelte in funzione di un progetto espositivo
sui temi dello sgravio (ossia, letteralmente, l’opposizione alla forza di gravità) e della lievità che
cangia in levitazione. Le opere appartengono a momenti diversi del suo percorso artistico (la più
lontana nel tempo, L’appeso, fu realizzata nel 1979, la più recente, Mi arrendo!, nel 2014-2016) per
significare la forte centralità di tali temi nella ricerca di questo autore sin dai suoi esordi.
Morbin ha già collaborato con e/static realizzando diversi progetti performativi, il primo dei quali,
Lid, nel 2010, poi ancora nel 2014 , con la sua partecipazione al progetto Killing Floor, e nel 2016,
all’interno del progetto “La collera delle lumache”. Del 2017 è un video, Rock and Roll, prodotto
sempre da e/static, che documenta l’azione ‘outdoor’ dell’anno precedente, creata nell’ambito di
“La collera delle lumache”. Questa sarà la sua prima mostra personale con e/static, e la prima in
assoluto a Torino.
Allievo di Emilio Vedova all’Accademia di Belle Arti di Venezia, e da sempre grande estimatore di
Marcel Duchamp, Giovanni Morbin ha abbandonato ben presto la pratica della pittura trovando la
sua dimensione espressiva soprattutto nella performance, un territorio che ha esplorato
instancabilmente senza mai specializzarsi in una sola modalità, e dove ogni volta egli crea
qualcosa di nuovo che riesce sempre a sorprendere il pubblico eludendone le aspettative, Nelle sue
stesse parole, «Non provo mai l’azione prima di compierla. Voglio essere nelle medesime condizioni
del pubblico. Vergine alla verifica». Si può inoltre dire che una cifra ricorrente nelle sue azioni è
quella della resistenza fisica nella reiterazione di un gesto o nel mantenimento ad oltranza di una
posizione, spesso in condizioni molto difficili. Analogamente alle sue azioni performative, per
quanto riguarda il versante visivo e installativo della sua opera, una delle qualità peculiari di
questo autore è la capacità di non ripetersi mai, e ogni volta le tecniche usate sono diverse, anche
se una maggiore frequenza si può riscontrare nell’uso del mezzo fotografico, soprattutto, e di quello
video.
03
novembre 2018
Giovanni Morbin – Lievità
Dal 03 novembre al 07 dicembre 2018
arte contemporanea
Location
BLANK
Torino, Via Reggio, 27, (Torino)
Torino, Via Reggio, 27, (Torino)
Orario di apertura
dal giovedì al sabato dalle 16 alle 19
Vernissage
3 Novembre 2018, h 20.30
Autore
Curatore