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Giovanni Morgese – Ferro e fuoco
La Galleria “Arca” di Lecce (via Palmieri 28), ospita la terza esposizione itinerante della mostra “Ferro&fuoco” – personale dell’artista Giovanni Morgese, dopo la prima ufficiale a Roma nella galleria “Arte Fuoricentro” e la seconda nella Pinacoteca Michele De Napoli a Terlizzi (Ba).
Comunicato stampa
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“ Dall’inizio del proprio lavoro, Morgese indaga specificità linguistiche e operative diverse, componendo e scomponendo pazientemente ogni elemento del linguaggio visivo. Nella serie di progetti messi a punto dopo il Duemila – cicli generati all’insegna del ferro e del fuoco – i metalli poveri si sommano ai materiali naturali e insieme affrontano combustioni, consunzioni, fusioni. Ne nascono sculture filiformi e spazi ermetici, figure drammatiche e silenti testimoni della condizione contemporanea. Nelle composizioni dedicate alla figura umana, eleganti forme femminili e corpi celesti asessuati appaiono forati da segni di stelle, di spirali generative, di falci di lune e di soli nascenti, mentre figurazioni di esseri immoti meditano o pregano con le braccia levate al cielo.” (Maria Vinella)
“La ricerca artistica di Giovanni Morgese è orientata da una spiritualità nuda, essenziale, francescana, radicale. Incarnata e svettante. “Pesante” e “leggera” insieme. Dolente e gioiosa. In sintesi: crocifissa e risorta. Segnata dalla materia povera (il legno e il ferro, in cui l’artista scava) e dal simbolo (in cui l’homo religiosus indaga). Ecco, allora,che accostare le silhouette e le strutture metalliche di Morgese è come entrare fiduciosi in una cattedrale; anzi nell’umanità traviata e redenta, cattedrale di Dio: varcata la soglia del luogo sacro, viene naturale segnarsi e… abbeverarsi a quote di cielo”. (Renato Brucoli)
Silenzioso e schivo, ecco due domande all'artista.
Chi è Giovanni Morgese?
«Pittore, scultore, iconografo. Arte e vita si fondono nella mia vita annullando ogni confine. Parallelamente una convinta religiosità si integra e completa il mio vivere. Non è un caso che le tematiche affrontate nel mio lavoro fanno riferimento alla religiosità dell’uomo e al cristianesimo in particolare. Argomenti che sembrerebbero marginali, di poco o nessun credito nelle tematiche artistiche contemporanee, certamente non remunerativi sul piano economico e non alla moda più ricorrente. Il mio lavoro è caratterizzato dall’uso di materiali poveri quando non anche riciclati: carta, legno di risulta, terreno, ferro… tutto questo ha un preciso significato: ogni frammento dell’essere ha intrinseco una sua verità, una sua bontà e una sua bellezza».
L'uomo di oggi è più ferro e fuoco?
«L’uomo di oggi è un miserabile che si aggira coperto di vanagloria e arroganza in una società, quella occidentale, in cui l’unico valore che conta è il dio denaro, l’apparenza, l’egoismo e l’edonismo. E’ un ferro vecchio e arrugginito che non riconosce di esserlo e che sarebbe capace di far male al solo sfiorarlo. Ci vorrebbe un fuoco, come nelle mie sculture, che lo purificasse e gli donasse una nuova, originaria identità»
Giovanni Morgese inizia la sua attività artistica nel 1980 con una personale alla galleria « Pino Pascali » di Polignano a mare (Ba). Subito notato dai critici d’arte per la sua originale ricerca segnico-simbolica, avvia un percorso di mostre che lo porterà in diverse città italiane. Farà parte de « La Cooperativa » di Mimmo Conenna (Bari 1983) con la quale sarà presente nelle mostre: « Laboratorio Puglia » ; « Una nuovissima generazione nell’arte italiana » (Siena 1985 a cura di E. Crispolti) ; « Linee parallele » (Taranto a cura di F. Sossi) . «Transit art » (Grecia a cura di A. D’Elia) ; « Via col vento » (Barletta 1988 a cura di M. Vinella) ; « Triennale internazionale di arte sacra » (Celano 1999 a cura di G. Di Genova) . Sarà presente nella « I^ Biennale d’arte d’italia » a cura di Politi (Trevi ‘Perugia’ 1998) ; « Festival mondiale dell’arte sulla carta » (Slovenia 2000). Altre sue mostre saranno in fiere come « Miart » a Milano, « Expo arte » a Bari e in diverse città italiane in spazi pubblici e privati. Fortemente legato alla sua terra, è tra i fondatori delle gallerie « Omphalos » di Terlizzi (1980) e di « ADSUM artecontemporanea (2005).
Nicolò Marino Ceci - Ufficio Stampa "Adsum artecontemporanea"
“La ricerca artistica di Giovanni Morgese è orientata da una spiritualità nuda, essenziale, francescana, radicale. Incarnata e svettante. “Pesante” e “leggera” insieme. Dolente e gioiosa. In sintesi: crocifissa e risorta. Segnata dalla materia povera (il legno e il ferro, in cui l’artista scava) e dal simbolo (in cui l’homo religiosus indaga). Ecco, allora,che accostare le silhouette e le strutture metalliche di Morgese è come entrare fiduciosi in una cattedrale; anzi nell’umanità traviata e redenta, cattedrale di Dio: varcata la soglia del luogo sacro, viene naturale segnarsi e… abbeverarsi a quote di cielo”. (Renato Brucoli)
Silenzioso e schivo, ecco due domande all'artista.
Chi è Giovanni Morgese?
«Pittore, scultore, iconografo. Arte e vita si fondono nella mia vita annullando ogni confine. Parallelamente una convinta religiosità si integra e completa il mio vivere. Non è un caso che le tematiche affrontate nel mio lavoro fanno riferimento alla religiosità dell’uomo e al cristianesimo in particolare. Argomenti che sembrerebbero marginali, di poco o nessun credito nelle tematiche artistiche contemporanee, certamente non remunerativi sul piano economico e non alla moda più ricorrente. Il mio lavoro è caratterizzato dall’uso di materiali poveri quando non anche riciclati: carta, legno di risulta, terreno, ferro… tutto questo ha un preciso significato: ogni frammento dell’essere ha intrinseco una sua verità, una sua bontà e una sua bellezza».
L'uomo di oggi è più ferro e fuoco?
«L’uomo di oggi è un miserabile che si aggira coperto di vanagloria e arroganza in una società, quella occidentale, in cui l’unico valore che conta è il dio denaro, l’apparenza, l’egoismo e l’edonismo. E’ un ferro vecchio e arrugginito che non riconosce di esserlo e che sarebbe capace di far male al solo sfiorarlo. Ci vorrebbe un fuoco, come nelle mie sculture, che lo purificasse e gli donasse una nuova, originaria identità»
Giovanni Morgese inizia la sua attività artistica nel 1980 con una personale alla galleria « Pino Pascali » di Polignano a mare (Ba). Subito notato dai critici d’arte per la sua originale ricerca segnico-simbolica, avvia un percorso di mostre che lo porterà in diverse città italiane. Farà parte de « La Cooperativa » di Mimmo Conenna (Bari 1983) con la quale sarà presente nelle mostre: « Laboratorio Puglia » ; « Una nuovissima generazione nell’arte italiana » (Siena 1985 a cura di E. Crispolti) ; « Linee parallele » (Taranto a cura di F. Sossi) . «Transit art » (Grecia a cura di A. D’Elia) ; « Via col vento » (Barletta 1988 a cura di M. Vinella) ; « Triennale internazionale di arte sacra » (Celano 1999 a cura di G. Di Genova) . Sarà presente nella « I^ Biennale d’arte d’italia » a cura di Politi (Trevi ‘Perugia’ 1998) ; « Festival mondiale dell’arte sulla carta » (Slovenia 2000). Altre sue mostre saranno in fiere come « Miart » a Milano, « Expo arte » a Bari e in diverse città italiane in spazi pubblici e privati. Fortemente legato alla sua terra, è tra i fondatori delle gallerie « Omphalos » di Terlizzi (1980) e di « ADSUM artecontemporanea (2005).
Nicolò Marino Ceci - Ufficio Stampa "Adsum artecontemporanea"
06
settembre 2014
Giovanni Morgese – Ferro e fuoco
Dal 06 al 20 settembre 2014
arte contemporanea
Location
ADSUM ARTECONTEMPORANEA
Terlizzi, Via Guglielmo Marconi, 5, (Bari)
Terlizzi, Via Guglielmo Marconi, 5, (Bari)
Orario di apertura
18,30 – 21,30 (chiuso i giorni festivi)
Vernissage
6 Settembre 2014, ore 18.30
Autore
Curatore