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Giovanni Neri – Opere recenti
L’esposizione si articola in un percorso di circa venti opere realizzate negli ultimi due anni, frutto della riflessione artistica che ha accompagnato Giovanni Neri nell’arco della sua vita e che vogliono offrire al visitatore un breve, ma importantissimo scorcio sull’apice della sua poetica pittorica
Comunicato stampa
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Mercoledì 16 maggio 2018 alle ore 18:30, presso Palazzo Santa Chiara a Roma, si inaugurerà la mostra Giovanni Neri - Opere recenti. Ideata da Tiziana Carfagna, la mostra è curata da Massimo Scaringella, gode del patrocinio del Comune di Bologna e si presenta come uno sguardo sulla recente produzione dell’artista Giovanni Neri.
L’esposizione si articola in un percorso di circa venti opere realizzate negli ultimi due anni, frutto della riflessione artistica che ha accompagnato Giovanni Neri nell’arco della sua vita e che vogliono offrire al visitatore un breve, ma importantissimo scorcio sull’apice della sua poetica pittorica.
L’arte per Giovanni Neri è da sempre stata una necessità: costretto giovanissimo a lavorare i vasti terreni di famiglia vicino Bologna, avuti in eredità dopo la morte del padre, ha trovato nella pittura l’unico vero sollievo e rifugio, l’unico tempo in cui liberare energie che non poteva esprimere nella vita di tutti i giorni. Dipingere diventa un modo per rivelare il proprio mondo interiore, per riscattarsi da una vita di fatica imposta e mai accettata completamente. Cominciando il suo percorso artistico, Neri lavora sempre per “temi” che sviluppa poi in serie di lavori, le cui tracce sono tratte dalla sua vita personale, dalle sue emozioni, dal suo modo di vedere il mondo. Ha iniziato, come molti artisti, con la pittura figurativa, con serie di paesaggi a volte rarefatti a volte più accuratamente veritieri, così come ritratti e autoritratti in cui il colore forte sembra voler incarnare l’essenza della vita e nature morte di netta derivazione morandiana.
Neri ha totalmente abbandonato negli ultimi anni la pittura figurativa, indirizzando la sua ricerca verso una sintesi tra segno, gesto e colore, tra pensiero ed emozionalità. Il segno è l’elemento di coesione tra pensiero e gesto, spazio e colore, e attraverso l’interazione di tutte queste componenti l’artista difende il ruolo centrale ed essenziale del linguaggio della pittura. Macchie, segni veloci e prepotenze cromatiche contendono per la definizione dello spazio, sfidando alla natura e alla poesia l’inquieta ricerca delle soluzioni formali dell’opera. I colori esplodono, le luci scintillano, le forme si scatenano come milioni di fuochi che si alzano nel cielo per prendere la luce della luna, e il rosso delle foglie autunnali, degli aceri e degli incendi che prorompono maestosamente: a volte si ha l’impressione che tale tensione lirica non possa essere espressa per mezzo di prototipi visivi, ma solo la musica e un’improvvisa irruzione di luce-colore possano rivelare il suono di questa vertigine.
In occasione della mostra sarà pubblicata e presentata una monografia bilingue (italiano/inglese) edita da Palombi Editori, contenente un saggio critico di Massimo Scaringella.
In occasione dell’inaugurazione della mostra sarà inoltre presentato un documentario dal titolo “Terre Incolte”, che racconta la pittura di Giovanni Neri tracciando il cammino che lo ha portato alla realizzazione di questa personale a Palazzo Santa Chiara.
Il documentario, nato da un’idea di Tiziana Carfagna, è scritto, diretto e montato da Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico e prodotto dall’Associazione Esquilibrio e Le Fournaise.
Giovanni Neri è nato a Bologna nel 1951, vive e lavora tra Valsamoggia e Roma.
Dipinge su diversi supporti tra cui tele, legno, cartoncino e carta utilizzando diverse tecniche (matite colorate, pastelli, acquerelli, acrilici, tempera, gessetti, china, sanguigna, smalti, vernici). Realizza anche monotipi e puntesecche.
L’esposizione si articola in un percorso di circa venti opere realizzate negli ultimi due anni, frutto della riflessione artistica che ha accompagnato Giovanni Neri nell’arco della sua vita e che vogliono offrire al visitatore un breve, ma importantissimo scorcio sull’apice della sua poetica pittorica.
L’arte per Giovanni Neri è da sempre stata una necessità: costretto giovanissimo a lavorare i vasti terreni di famiglia vicino Bologna, avuti in eredità dopo la morte del padre, ha trovato nella pittura l’unico vero sollievo e rifugio, l’unico tempo in cui liberare energie che non poteva esprimere nella vita di tutti i giorni. Dipingere diventa un modo per rivelare il proprio mondo interiore, per riscattarsi da una vita di fatica imposta e mai accettata completamente. Cominciando il suo percorso artistico, Neri lavora sempre per “temi” che sviluppa poi in serie di lavori, le cui tracce sono tratte dalla sua vita personale, dalle sue emozioni, dal suo modo di vedere il mondo. Ha iniziato, come molti artisti, con la pittura figurativa, con serie di paesaggi a volte rarefatti a volte più accuratamente veritieri, così come ritratti e autoritratti in cui il colore forte sembra voler incarnare l’essenza della vita e nature morte di netta derivazione morandiana.
Neri ha totalmente abbandonato negli ultimi anni la pittura figurativa, indirizzando la sua ricerca verso una sintesi tra segno, gesto e colore, tra pensiero ed emozionalità. Il segno è l’elemento di coesione tra pensiero e gesto, spazio e colore, e attraverso l’interazione di tutte queste componenti l’artista difende il ruolo centrale ed essenziale del linguaggio della pittura. Macchie, segni veloci e prepotenze cromatiche contendono per la definizione dello spazio, sfidando alla natura e alla poesia l’inquieta ricerca delle soluzioni formali dell’opera. I colori esplodono, le luci scintillano, le forme si scatenano come milioni di fuochi che si alzano nel cielo per prendere la luce della luna, e il rosso delle foglie autunnali, degli aceri e degli incendi che prorompono maestosamente: a volte si ha l’impressione che tale tensione lirica non possa essere espressa per mezzo di prototipi visivi, ma solo la musica e un’improvvisa irruzione di luce-colore possano rivelare il suono di questa vertigine.
In occasione della mostra sarà pubblicata e presentata una monografia bilingue (italiano/inglese) edita da Palombi Editori, contenente un saggio critico di Massimo Scaringella.
In occasione dell’inaugurazione della mostra sarà inoltre presentato un documentario dal titolo “Terre Incolte”, che racconta la pittura di Giovanni Neri tracciando il cammino che lo ha portato alla realizzazione di questa personale a Palazzo Santa Chiara.
Il documentario, nato da un’idea di Tiziana Carfagna, è scritto, diretto e montato da Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico e prodotto dall’Associazione Esquilibrio e Le Fournaise.
Giovanni Neri è nato a Bologna nel 1951, vive e lavora tra Valsamoggia e Roma.
Dipinge su diversi supporti tra cui tele, legno, cartoncino e carta utilizzando diverse tecniche (matite colorate, pastelli, acquerelli, acrilici, tempera, gessetti, china, sanguigna, smalti, vernici). Realizza anche monotipi e puntesecche.
16
maggio 2018
Giovanni Neri – Opere recenti
Dal 16 maggio al 12 giugno 2018
arte contemporanea
Location
PALAZZO SANTA CHIARA – TEATRO DEI COMICI
Roma, Piazza Di Santa Chiara, 14, (Roma)
Roma, Piazza Di Santa Chiara, 14, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 10 / 20:30
Lunedì chiuso
Vernissage
16 Maggio 2018, h 18.30
Editore
PALOMBI
Ufficio stampa
STUDIO BEGNINI
Autore
Curatore