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Giovanni Paszkowski – Lo sguardo
Nell’ariosità delle vedute di Paszkowski, oltre l’imponenza dei grattacieli stagliati contro cieli battuti dai venti che ne distendono le nuvole, il protagonista è, in verità, l’uomo
Comunicato stampa
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Nell’ariosità delle vedute di Paszkowski, oltre l’imponenza dei grattacieli stagliati contro cieli battuti dai venti che ne distendono le nuvole, il protagonista è, in verità, l’uomo. Le prospettive ne guidano i passi, la luce rischiara gli orizzonti. Le figure escono dalla penombra investiti d’un tratto dalla luce fulgente di una giornata assolata. Si coglie a fatica da dove provengono ma avanzano sicure. Paszkowski dipinge l’uomo che decide di abbandonare il dubbio e l’incertezza per aprire gli occhi al mondo, verso una più forte consapevolezza di sé. Nella solitudine delle sue passeggiate se ne coglie la piccolezza che tuttavia non sconfina mai in un senso di soffocamento e sopraffazione. E’ un uomo, questo, che vive e si lascia vivere dagli eventi, dal quotidiano, in un costante movimento. Sia questa una passeggiata al parco, di rientro a casa o all’ingresso del luogo di lavoro. Sia pure negli attimi di sosta. E’ lo sguardo a dirigerlo nel suo cammino, a calcolarne i passi e le distanze. Uno sguardo che pure non si coglie nelle fattezze dei volti ma ancora una volta in quel dinamismo intessuto nella fisicità dei corpi e nella volontà delle intenzioni. Ricerca e introspezione. Nella solitudine la mente vaga più libera, fino ad isolarsi dalla folla. Fino a svuotare una città. Immerso nel proprio Io, libero da distrazioni, l’uomo di Paszkowski attraversa e interroga il suo mondo. Colto nella sua quotidianità, egli continua a meditare sulla propria condizione. Nella transitorietà dell’esistenza, costretto a mutare nella mutevolezza delle cose, egli non si estrania ma avanza, cercando di instaurare un dialogo con la vita che lo circonda. Dialogo che arriva a divenire scambio quando questi, assorto, si trova di fronte ad un’opera d’arte. E lì si ferma per qualche istante. Nel proprio riflesso prosegue la ricerca di sé stesso.
Alessandra Gaeta, 2006
Giovanni Paszkowski è nato a Firenze, dove risiede e lavora. Ha vissuto a lungo anche a Roma e a Milano: in quest’ultima città ha svolto l’attività di grafico in campo editoriale e pubblicitario; attività cominciata quand’era ancora ragazzo e disegnava le copertine dei libri di Giovanni Papini su richiesta di Enrico Vallecchi. Nel 1978 ha esposto nel Gabinetto Viesseux in Palazzo Strozzi a Firenze ed alla Galleria Caldarese a Bologna. Nel 1982 tiene una mostra a Milano alla Galleria Annunciata; nel 1983 a Prato alla Galleria Farsetti; nel 1995 nella Sala Lorenzo (a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze); nel 1996 a Roma alla Galleria Lazzari e di nuovo a Firenze nel 1997 alla Stamperia della Bezuga e nel 1998 alla Galleria Il Bisonte. Del 2002 è la mostra nella Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze. L’artista ha partecipato inoltre alle mostre Il disegno in Toscana dal 1945 ad oggi alla Villa Medicea di Poggio a Caiano (1999) e Le Palme tra Botanica e Arte al Real Orto Botanico di Napoli (2000). Tre sue opere sono state scelte per l’esposizione L’Eredità Immeritata allestita al Centro Culturale Il Bisonte a Firenze (2000). Suoi quadri sono stati esposti alla Artexpo Javito Center Convention di New York (2003). Sempre nel 2003 tiene una mostra nella Sala Orsatti del Comune di Ferrara. Il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze conserva otto sue opere. Le sue mostre sono state presentate da Massimo Carrà, Michele Dzieduszycki, Raffaele La Capria, Alessandra Gaeta, Maria Luigia Guaita, Francesco Guerrieri, Raffaele Monti, Antonio Natali, Tommaso Paloscia, Mauro Pratesi, Lucio Scardino.
L’artista esporrà agli inizi di autunno al Museo Marino Marini di Firenze in una personale dal titolo L’Ora Sospesa (inaugurazione giovedì 21 settembre 2006).
Alessandra Gaeta, 2006
Giovanni Paszkowski è nato a Firenze, dove risiede e lavora. Ha vissuto a lungo anche a Roma e a Milano: in quest’ultima città ha svolto l’attività di grafico in campo editoriale e pubblicitario; attività cominciata quand’era ancora ragazzo e disegnava le copertine dei libri di Giovanni Papini su richiesta di Enrico Vallecchi. Nel 1978 ha esposto nel Gabinetto Viesseux in Palazzo Strozzi a Firenze ed alla Galleria Caldarese a Bologna. Nel 1982 tiene una mostra a Milano alla Galleria Annunciata; nel 1983 a Prato alla Galleria Farsetti; nel 1995 nella Sala Lorenzo (a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze); nel 1996 a Roma alla Galleria Lazzari e di nuovo a Firenze nel 1997 alla Stamperia della Bezuga e nel 1998 alla Galleria Il Bisonte. Del 2002 è la mostra nella Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze. L’artista ha partecipato inoltre alle mostre Il disegno in Toscana dal 1945 ad oggi alla Villa Medicea di Poggio a Caiano (1999) e Le Palme tra Botanica e Arte al Real Orto Botanico di Napoli (2000). Tre sue opere sono state scelte per l’esposizione L’Eredità Immeritata allestita al Centro Culturale Il Bisonte a Firenze (2000). Suoi quadri sono stati esposti alla Artexpo Javito Center Convention di New York (2003). Sempre nel 2003 tiene una mostra nella Sala Orsatti del Comune di Ferrara. Il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze conserva otto sue opere. Le sue mostre sono state presentate da Massimo Carrà, Michele Dzieduszycki, Raffaele La Capria, Alessandra Gaeta, Maria Luigia Guaita, Francesco Guerrieri, Raffaele Monti, Antonio Natali, Tommaso Paloscia, Mauro Pratesi, Lucio Scardino.
L’artista esporrà agli inizi di autunno al Museo Marino Marini di Firenze in una personale dal titolo L’Ora Sospesa (inaugurazione giovedì 21 settembre 2006).
26
agosto 2006
Giovanni Paszkowski – Lo sguardo
Dal 26 agosto al 26 settembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA TORNABUONI
Pietrasanta, Via Giuseppe Garibaldi, 46, (Lucca)
Pietrasanta, Via Giuseppe Garibaldi, 46, (Lucca)
Vernissage
26 Agosto 2006, ore 18.30
Autore