Attraverso quindici olii su tela l’artista, dopo una pausa di riflessione, torna a proporre al pubblico la sua “pittura di gesto” scegliendo gli ambienti di uno spazio/studio che si sta sempre più delineando come “piazza” aperta all’arte e al sociale.

Attraverso tracciati e svirgolature che graffiano la tela e disegnano movimenti veloci e istintivi, la pittura di Petagna ospita l’energia libera del pensiero.

Le sue tele sono supporti per imprimere tratti ancestrali che ricordano i graffiti dell’età della pietra; non a caso, l’artista usa raramente il pennello nel modo tradizionale, più spesso ricorre ad oggetti d’uso quotidiano, come chiodi o chiavi per marcare il tempo nello spazio. Oppure utilizza le dita per spalmare il colore, lasciare orme, sfumare toni: il risultato è una pittura mai grave, mai violenta, in cui la circolarità dei tratti ricorda la sfericità della terra e della vita.

Sui fondi chiari il segno sembra galleggiare, su quelli colorati è il bianco a emergere in tutta la sua luminosità.

Il “segno” e il “colore” di Petagna si fondono perfettamente con gli elementi architettonici della grande sale absidata dello Spazio 4punto4, un’antica cappella trasformata in luogo d’arte, laboratorio di ricerca ed esposizione.