E’ una Venezia ben diversa dall’immagine di questi tempi la città
che si sente nei quadri esposti in questa mostra sul pittore
veneziano Giovanni Pontini: pescatori, operai e lavoratori, altiforni
e grandiosità plastica delle figure, il colore verdeazzurro
dell’acqua cupa, dell’umidità e del salso nei cieli e nelle
fabbriche.
In Pontini l’effetto è potente ovunque, nelle figure e nelle
architetture.

L’aggiornamento del valore dell’opera di questo interprete di una
venezianità lontana dal luogo comune vuole sottolineare quanto la
forza della sua arte sia attuale e in grado anche oggi di coinvolgere
ed emozionare, e si colloca in un momento, per il Veneto, di
riscoperta e valorizzazione degli autori locali.

La mostra, che apre a Venezia il 24 marzo e a Vittorio Veneto il
primo aprile, è l’occasione per vedere parte della produzione
dell’artista, testimone importante di una stagione veneziana, quella
del Dopoguerra, di presenze forti (Pizzinato, Finzi, Tancredi) e di
grande fervore artistico e creativo (dal Fronte Nuovo per le Arti al
Movimento per il Realismo), fatto di attenzione per la produttività
locale e di internazionalità (la Biennale riapre nel ’48 con i più
significativi esempi della creatività contemporanea).

La mostra, voluta dalla Scuola Grande S. Giovanni Evangelista e dalla
Città di Vittorio Veneto con il sostegno della Regione Veneto e della
Provincia di Treviso, è organizzata da FONDAMENTA.

Il catalogo, che sarà presentato Sabato 24 marzo, raggruppa le
tematiche delle due esposizioni di Venezia e Vittorio Veneto.