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Giovanni Prioetto – Mater
Mostra personale
Comunicato stampa
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Mater di Giovanni Prioetto
Questa è la storia di un viaggio, anzi di diversi viaggi, nel tempo nella cultura nel colore, fisico mentale psicologico, solitario duplice collettivo; è il viaggio di Giovanni Proietto, uomo e pittore, che inizia con l’annuncio di una prossima paternità.
Viaggio terreno e esoterico dentro il mistero della fecondità e della maternità, della generazione e della rigenerazione; del conoscere e del riconoscere la dea, la fonte di vita, signora delle acque che nutre la terra irrorandola con il latte; la dea dai seni fecondi evidenziati dalle mani che li stringono in un gesto di perpetua donazione, la dea della trasformazione, la dea della morte, la dea dormiente di Malta, la dea doppia, la dea madre, la dea del parto Catal Huyuk.
Trentamila anni di storia ma anche, e innanzitutto, poco meno di due anni di vita reale, dall’atto creativo al parto, l’allattamento al primo compleanno, passando dallo stupore di una vita che cresce dentro il ventre all’emozione del primo vagito.
L’uomo Proietto, avvolto coinvolto stravolto, reagisce amando la sua dea, il suo ventre, il suo corpo che porta la vita.
L’artista Proietto, avvolto coinvolto stravolto, agisce divinizzando la Dea mettendole a disposizione il suo mestiere di pittore, raccontando questi due anni, accendendo una nuova tavolozza di colori e tonalità per lui inconsuete: gialli intensi, rossi accecanti, blu vibranti, rosa squillanti; una messe rigogliosa di toni emozionanti (emozionati?).
L’artista Proietto compie così il suo viaggio di conoscenza, danza la sua danza tribale iniziatica, e ce ne offre la comprensione profondendo simboli riferimenti e memorie collettive affiancate a quelle personali: viaggia da solo, viaggia con le sue due dee familiari, viaggia con noi: include mette aggiunge abbonda, per poter rispondere alla marea montante dei sentimenti delle sensazioni lasciando al futuro possibili sintesi.
E include proponendo e invitando
Cance ( Paolo Cancelliere), Demetrio Di Grado, Di Mora, Carmela Gulino, Sonny Insinna, Ka’ (Carmelo Presti), Kalós (Calogero Proietto), Luca Scaglione, Tommaso Serra, Accursio Truncali,
dieci amici pittori (dieci pittori amici) a fare il viaggio insieme a lui, a partecipare a questa storia lunga trentamila anni o due anni, a contribuire alla mostra e alla relativa tematica con un quadro ciascuno: un’idea intelligente per arricchire, attraverso le differenze pittoriche dei colleghi, le riflessioni di quanti visiteranno la mostra.
Questa è la storia di un viaggio, anzi di diversi viaggi, nel tempo nella cultura nel colore, fisico mentale psicologico, solitario duplice collettivo; è il viaggio di Giovanni Proietto, uomo e pittore, che inizia con l’annuncio di una prossima paternità.
Viaggio terreno e esoterico dentro il mistero della fecondità e della maternità, della generazione e della rigenerazione; del conoscere e del riconoscere la dea, la fonte di vita, signora delle acque che nutre la terra irrorandola con il latte; la dea dai seni fecondi evidenziati dalle mani che li stringono in un gesto di perpetua donazione, la dea della trasformazione, la dea della morte, la dea dormiente di Malta, la dea doppia, la dea madre, la dea del parto Catal Huyuk.
Trentamila anni di storia ma anche, e innanzitutto, poco meno di due anni di vita reale, dall’atto creativo al parto, l’allattamento al primo compleanno, passando dallo stupore di una vita che cresce dentro il ventre all’emozione del primo vagito.
L’uomo Proietto, avvolto coinvolto stravolto, reagisce amando la sua dea, il suo ventre, il suo corpo che porta la vita.
L’artista Proietto, avvolto coinvolto stravolto, agisce divinizzando la Dea mettendole a disposizione il suo mestiere di pittore, raccontando questi due anni, accendendo una nuova tavolozza di colori e tonalità per lui inconsuete: gialli intensi, rossi accecanti, blu vibranti, rosa squillanti; una messe rigogliosa di toni emozionanti (emozionati?).
L’artista Proietto compie così il suo viaggio di conoscenza, danza la sua danza tribale iniziatica, e ce ne offre la comprensione profondendo simboli riferimenti e memorie collettive affiancate a quelle personali: viaggia da solo, viaggia con le sue due dee familiari, viaggia con noi: include mette aggiunge abbonda, per poter rispondere alla marea montante dei sentimenti delle sensazioni lasciando al futuro possibili sintesi.
E include proponendo e invitando
Cance ( Paolo Cancelliere), Demetrio Di Grado, Di Mora, Carmela Gulino, Sonny Insinna, Ka’ (Carmelo Presti), Kalós (Calogero Proietto), Luca Scaglione, Tommaso Serra, Accursio Truncali,
dieci amici pittori (dieci pittori amici) a fare il viaggio insieme a lui, a partecipare a questa storia lunga trentamila anni o due anni, a contribuire alla mostra e alla relativa tematica con un quadro ciascuno: un’idea intelligente per arricchire, attraverso le differenze pittoriche dei colleghi, le riflessioni di quanti visiteranno la mostra.
13
novembre 2009
Giovanni Prioetto – Mater
Dal 13 al 28 novembre 2009
arte contemporanea
Location
L’ALTRO ARTE CONTEMPORANEA
Palermo, Via Torremuzza, 6, (Palermo)
Palermo, Via Torremuzza, 6, (Palermo)
Orario di apertura
dalle 17.00 alle 20.00 da lunedì a sabato
Vernissage
13 Novembre 2009, ore 18.30
Autore