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Giovanni Rinaldi Russo – #WeAreInPuglia?
Inquinamento, discariche e degrado negli scatti di Giovanni Rinaldi Russo: “La denuncia della bruttezza per conservare la Terra per chi verrà dopo di noi”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 26 al 29 aprile 2017, la galleria della Fondazione Banca del Monte di Foggia, in via Arpi 152, ospiterà la mostra fotografica di Giovanni Rinaldi dal titolo "#WeAreInPuglia? Il rifiuto della bellezza".
Si tratta di un lungo reportage sul “paesaggio del rifiuto” che parte dalle strade che percorriamo in città tutti i giorni verso le nuove periferie residenziali, al limite della zona di espansione edilizia, dove nell’orizzonte di una campagna piatta e solare si disperdono una miriade di discariche abusive, in massima parte costituite dagli scarti dei lavori edili, ma anche di una varietà di oggetti di scarto del nostro consumismo quotidiano.
"Dopo tante mostre dedicate alla bellezza dell’arte, dei volti fotografati, dei paesaggi, dei libri - ha detto il presidente della Fondazione, Saverio Russo - una mostra dedicata alla bruttezza e al rifiuto, sia pure riprese da un grande fotografo, Giovanni Rinaldi. Non sembri fuori tema per la nostra Fondazione: siamo da sempre impegnati nella promozione del territorio e non può essere fuori tema dare maggiore diffusione alla denuncia del degrado, che ci impoverisce tutti e che non ha un solo responsabile, ma tanti. Vogliamo dare, con questa mostra itinerante, un sostegno a quanti si battono per contrastare questa pericolosa deriva - ha proseguito il presidente -, a quelli che non si limitano al post su facebook e allo strillo qualunquista, ma dedicano il loro tempo a “pulire il mondo”, agli amministratori spesso soli a risanare gravi situazioni che hanno ereditato. Per far capire a tutti che l’immondizia depositata nel greto del torrente, come i rifiuti pericolosi abbandonati, finiscono nel mare, nell’acqua e negli alimenti e tornano, inesorabilmente, a noi. La denuncia della bruttezza per tornare a celebrare la bellezza e conservare la Terra per chi verrà dopo di noi".
"Questo mio lungo reportage, che da cinque mesi mi impegna quotidianamente - ha spiegato Giovanni Rinaldi -, è un viaggio attraverso un paesaggio meno pubblicizzato e più nascosto della nostra terra. Il paesaggio oscuro dei rifiuti, degli scarti, dell’inquinamento, del degrado. Il verde a malapena nasconde quello che nella terra è ormai sedimentato, come una stratificazione “archeologica” in cui possiamo rispecchiarci e conoscerci meglio. C’è tutto quello che sprechiamo, accumuliamo, rifiutiamo. L’erba sembra accogliere e nascondere, la terra sembra seppellire. Come quando osserviamo il paesaggio da lontano, può sembrare tutto in ordine e consueto, ma è avvicinandosi, osservando più da vicino, che scopriamo quello che la nostra terra sta diventando. Giardinetto è la tappa finale, un luogo ormai diventato simbolo oscuro, dove è situata una delle più grandi discariche di rifiuti tossici d’Europa. 250.000 tonnellate di scarti industriali contenenti metalli pesanti e pericolosi, in parte ammassati nei big bag ormai marcescenti nei depositi - le cui coperture in amianto, degradandosi, si disperdono nell’aria - e in massima parte sepolti nel sottosuolo dei piazzali tutto intorno per una superficie complessiva di 70 ettari. Le ‘cose’ in sé non hanno colpa - conclude il fotografo-, spesso giriamo lo sguardo altrove, senza mettere a fuoco quello che è evidente. Passiamo accanto, con l’abitudine spuntiamo le spine che sentiamo dentro. Questo è il paesaggio nel quale siamo immersi. Queste fotografie provano a sublimare quello che vedo e che continua a sorprendermi, tanto da ritenere che debba essere comunque raccontato".
La mostra, che sarà inaugurata mercoledì 26 aprile alle ore 19:00, sarà visitabile dal 26 al 29 aprile, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Si tratta di un lungo reportage sul “paesaggio del rifiuto” che parte dalle strade che percorriamo in città tutti i giorni verso le nuove periferie residenziali, al limite della zona di espansione edilizia, dove nell’orizzonte di una campagna piatta e solare si disperdono una miriade di discariche abusive, in massima parte costituite dagli scarti dei lavori edili, ma anche di una varietà di oggetti di scarto del nostro consumismo quotidiano.
"Dopo tante mostre dedicate alla bellezza dell’arte, dei volti fotografati, dei paesaggi, dei libri - ha detto il presidente della Fondazione, Saverio Russo - una mostra dedicata alla bruttezza e al rifiuto, sia pure riprese da un grande fotografo, Giovanni Rinaldi. Non sembri fuori tema per la nostra Fondazione: siamo da sempre impegnati nella promozione del territorio e non può essere fuori tema dare maggiore diffusione alla denuncia del degrado, che ci impoverisce tutti e che non ha un solo responsabile, ma tanti. Vogliamo dare, con questa mostra itinerante, un sostegno a quanti si battono per contrastare questa pericolosa deriva - ha proseguito il presidente -, a quelli che non si limitano al post su facebook e allo strillo qualunquista, ma dedicano il loro tempo a “pulire il mondo”, agli amministratori spesso soli a risanare gravi situazioni che hanno ereditato. Per far capire a tutti che l’immondizia depositata nel greto del torrente, come i rifiuti pericolosi abbandonati, finiscono nel mare, nell’acqua e negli alimenti e tornano, inesorabilmente, a noi. La denuncia della bruttezza per tornare a celebrare la bellezza e conservare la Terra per chi verrà dopo di noi".
"Questo mio lungo reportage, che da cinque mesi mi impegna quotidianamente - ha spiegato Giovanni Rinaldi -, è un viaggio attraverso un paesaggio meno pubblicizzato e più nascosto della nostra terra. Il paesaggio oscuro dei rifiuti, degli scarti, dell’inquinamento, del degrado. Il verde a malapena nasconde quello che nella terra è ormai sedimentato, come una stratificazione “archeologica” in cui possiamo rispecchiarci e conoscerci meglio. C’è tutto quello che sprechiamo, accumuliamo, rifiutiamo. L’erba sembra accogliere e nascondere, la terra sembra seppellire. Come quando osserviamo il paesaggio da lontano, può sembrare tutto in ordine e consueto, ma è avvicinandosi, osservando più da vicino, che scopriamo quello che la nostra terra sta diventando. Giardinetto è la tappa finale, un luogo ormai diventato simbolo oscuro, dove è situata una delle più grandi discariche di rifiuti tossici d’Europa. 250.000 tonnellate di scarti industriali contenenti metalli pesanti e pericolosi, in parte ammassati nei big bag ormai marcescenti nei depositi - le cui coperture in amianto, degradandosi, si disperdono nell’aria - e in massima parte sepolti nel sottosuolo dei piazzali tutto intorno per una superficie complessiva di 70 ettari. Le ‘cose’ in sé non hanno colpa - conclude il fotografo-, spesso giriamo lo sguardo altrove, senza mettere a fuoco quello che è evidente. Passiamo accanto, con l’abitudine spuntiamo le spine che sentiamo dentro. Questo è il paesaggio nel quale siamo immersi. Queste fotografie provano a sublimare quello che vedo e che continua a sorprendermi, tanto da ritenere che debba essere comunque raccontato".
La mostra, che sarà inaugurata mercoledì 26 aprile alle ore 19:00, sarà visitabile dal 26 al 29 aprile, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
26
aprile 2017
Giovanni Rinaldi Russo – #WeAreInPuglia?
Dal 26 al 29 aprile 2017
fotografia
Location
FONDAZIONE DEI MONTI UNITI DI FOGGIA
Foggia, Via Arpi, 152, (Foggia)
Foggia, Via Arpi, 152, (Foggia)
Orario di apertura
dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Vernissage
26 Aprile 2017, ore 19
Autore