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Giovanni Robustelli – Il volto delle idee
Tra acquerelli, chine, disegni a biro traspare un’attitudine creativa stabilita nel dare “volto alle idee”.
In mostra nuove opere accompagnate da una selezione di lavori realizzati nei cinque anni di collaborazione con Spazio Papel
Comunicato stampa
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Il variegato grafismo di Giovanni Robustelli
Gianni Brunoro
Non so se si possa dire che «Spazio Papel» persegue una politica editoriale, ciò che oltre tutto non è nemmeno il compito istituzionale, per un’entità che in qualche modo è una galleria d’arte... Resta però il fatto che negli ultimi tempi il suo modo di operare (che è sostanzialmente quello impressole dal titolare Eduardo Simone) evidenzia una precisa linea d’azione, in buona misura orientata alla scoperta e alla valorizzazione di artisti ancora poco conosciuti. Negli anni scorsi, collaborando con personalità artistiche note in campo internazionale, come Emanuele Luzzati, Sergio Toppi, Ferdinando Tacconi, Ivo Milazzo, José Muñoz, ed esponendo e pubblicando loro opere inedite, ha creato occasioni di incontro e scambi culturali con giovani artisti. Per cui, magari non è una “scuola” ma sicuramente svolge il ruolo di un’«officina», per lo meno nella prospettiva che si usa attribuire a questo termine, quando un’entità mira a rivelare, a coccolare, ad allevare dei talenti. E nei fatti, un trampolino di lancio in qualche caso lo è.
Sicuramente così è stato nei confronti di un artista uscito a testa alta da queste prospettive, Giovanni Robustelli. Il quale, a Papel, deve sicuramente il proprio debutto artistico e la continuazione di un cammino che ha visto sbocciare via via fiori insoliti per forme, per colori, per profumi, se ci si passa la sinestesia di queste suggestioni.
Robustelli non è un illustratore di estesa popolarità, come possono essere stati magari in passato nomi illustri che qui nemmeno citiamo. Né del resto, a quanto sembra di capire, è questa una sua aspirazione. Il suo è in effetti un lavoro raffinato, apprezzabile quasi solo da palati esigenti, da estimatori di gusto “esercitato”, da connoisseur, da intenditori o come comunque si vogliano chiamare quegli appassionati dal senso estetico senz’altro un po’ sofisticato. È quanto suggerisce la sequenza dei suoi lavori usciti presso Papel, a partire dall’ormai lontano 2009. Nel corso di quello stesso anno Papel gli ha chiesto – e ha poi esposto gli originali, pubblicandone anche dei raffinati portfolio – lavori ispirati all’Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, e poi al Pinocchio di Carlo Collodi, a una collettiva sui “volti” (accanto a Paolo Dalponte e Sergio Toppi). Negli anni successivi l’artista e Papel hanno collaborato trattando secondo analoghi parametri Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway; Il flauto magico, elaborato musicalmente da Mozart; l’Antologia di Spoon River, capolavoro poetico di Edgar Lee Masters.
Come si vede, dunque, una “tavolozza” di ispirazioni letterarie, alla quale fa da contrappunto di sorprendente variabilità la tavolozza grafico-espressiva di Robustelli. Il quale dimostra una ammirevole abilità, innanzitutto, nel conseguire raffigurazioni dalla minuziosa tecnica visuale ottenute con il sussidio del più “umile” degli strumenti esecutivi, la penna a sfera: da cui però egli ottiene risultati paragonabili alle antiche, classiche incisioni. Ma evidenzia un’uguale maestria anche quando usa gli acquerelli, quando ricorre agli acrilici, quando si destreggia fra le valenze cromatiche degli oli o dei pastelli colorati.
Tutto ciò, lo ottiene sempre non tramite un approccio “naturalistico”, ossia quello che con un espressivo vocabolo si potrebbe dire “fotografico”. No: benché le sue immagini siano sempre di immediata leggibilità figurativa, tuttavia i suoi approcci sono sempre variamente simbolistici, e in vari casi giungono a suggestioni capaci di sfiorare il surrealismo.
Varietà, dunque, di tecniche, e altrettanta varietà negli esiti figurali a cui l’artista giunge usandole. Si potrebbe dire che è l’intimo significato di ciò che si definisce “le molte sfaccettature di un artista”.
Gianni Brunoro
Non so se si possa dire che «Spazio Papel» persegue una politica editoriale, ciò che oltre tutto non è nemmeno il compito istituzionale, per un’entità che in qualche modo è una galleria d’arte... Resta però il fatto che negli ultimi tempi il suo modo di operare (che è sostanzialmente quello impressole dal titolare Eduardo Simone) evidenzia una precisa linea d’azione, in buona misura orientata alla scoperta e alla valorizzazione di artisti ancora poco conosciuti. Negli anni scorsi, collaborando con personalità artistiche note in campo internazionale, come Emanuele Luzzati, Sergio Toppi, Ferdinando Tacconi, Ivo Milazzo, José Muñoz, ed esponendo e pubblicando loro opere inedite, ha creato occasioni di incontro e scambi culturali con giovani artisti. Per cui, magari non è una “scuola” ma sicuramente svolge il ruolo di un’«officina», per lo meno nella prospettiva che si usa attribuire a questo termine, quando un’entità mira a rivelare, a coccolare, ad allevare dei talenti. E nei fatti, un trampolino di lancio in qualche caso lo è.
Sicuramente così è stato nei confronti di un artista uscito a testa alta da queste prospettive, Giovanni Robustelli. Il quale, a Papel, deve sicuramente il proprio debutto artistico e la continuazione di un cammino che ha visto sbocciare via via fiori insoliti per forme, per colori, per profumi, se ci si passa la sinestesia di queste suggestioni.
Robustelli non è un illustratore di estesa popolarità, come possono essere stati magari in passato nomi illustri che qui nemmeno citiamo. Né del resto, a quanto sembra di capire, è questa una sua aspirazione. Il suo è in effetti un lavoro raffinato, apprezzabile quasi solo da palati esigenti, da estimatori di gusto “esercitato”, da connoisseur, da intenditori o come comunque si vogliano chiamare quegli appassionati dal senso estetico senz’altro un po’ sofisticato. È quanto suggerisce la sequenza dei suoi lavori usciti presso Papel, a partire dall’ormai lontano 2009. Nel corso di quello stesso anno Papel gli ha chiesto – e ha poi esposto gli originali, pubblicandone anche dei raffinati portfolio – lavori ispirati all’Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, e poi al Pinocchio di Carlo Collodi, a una collettiva sui “volti” (accanto a Paolo Dalponte e Sergio Toppi). Negli anni successivi l’artista e Papel hanno collaborato trattando secondo analoghi parametri Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway; Il flauto magico, elaborato musicalmente da Mozart; l’Antologia di Spoon River, capolavoro poetico di Edgar Lee Masters.
Come si vede, dunque, una “tavolozza” di ispirazioni letterarie, alla quale fa da contrappunto di sorprendente variabilità la tavolozza grafico-espressiva di Robustelli. Il quale dimostra una ammirevole abilità, innanzitutto, nel conseguire raffigurazioni dalla minuziosa tecnica visuale ottenute con il sussidio del più “umile” degli strumenti esecutivi, la penna a sfera: da cui però egli ottiene risultati paragonabili alle antiche, classiche incisioni. Ma evidenzia un’uguale maestria anche quando usa gli acquerelli, quando ricorre agli acrilici, quando si destreggia fra le valenze cromatiche degli oli o dei pastelli colorati.
Tutto ciò, lo ottiene sempre non tramite un approccio “naturalistico”, ossia quello che con un espressivo vocabolo si potrebbe dire “fotografico”. No: benché le sue immagini siano sempre di immediata leggibilità figurativa, tuttavia i suoi approcci sono sempre variamente simbolistici, e in vari casi giungono a suggestioni capaci di sfiorare il surrealismo.
Varietà, dunque, di tecniche, e altrettanta varietà negli esiti figurali a cui l’artista giunge usandole. Si potrebbe dire che è l’intimo significato di ciò che si definisce “le molte sfaccettature di un artista”.
20
settembre 2014
Giovanni Robustelli – Il volto delle idee
Dal 20 settembre al 10 ottobre 2014
arte moderna e contemporanea
Location
SPAZIO PAPEL
Milano, Via Savona, 12, (Milano)
Milano, Via Savona, 12, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 14/19
sabato ore 11/13 e 14/19
Vernissage
20 Settembre 2014, ore 11/19
Autore
Curatore