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Giovanni Ruggiero – Libera lama del pensiero
Un’opera che trova la sua forza nel progetto a termine, nella potenza dell’idea che l’ha costituita, la cui unica documentazione rimarrà il coinvolgimento di tutte le parti in causa: l’artista, il chiostro e gli studenti che quotidianamente si confronteranno con essa.
Comunicato stampa
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Giovedì 2 aprile alle ore 18,30, nel Palazzo di San Galgano sede della Facoltà di Lettere e Filosofia, sarà inaugurata la mostra Giovanni Ruggiero, libera lama del pensiero. Prosegue con questo appuntamento la rassegna SanGAlganoSquare, curata da Massimo Bignardi e organizzata nell’ambito delle attività della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea del corso di Laurea specialistica in Storia dell’Arte e patrocinata dal Comune di Siena nel programma promosso dall’assessore alla cultura Marcello Flores d’Arcais.
“Oramai incontri d’arte contemporanea al Palazzo di San Galgano, sede della nostra Facoltà – commenta il Preside Prof. Roberto Venuti -, sono un segnale evidente nelle dinamiche di questa città, un punto d’incontro e di coagulo di esperienze diverse: una indicazione che parte dagli studenti, a conferma di una chiara volontà partecipativa”.
“Il progetto nasce - scrive Irene Biolchini - dall’idea di costruire un vero e proprio telaio al primo piano dello storico Palazzo di San Galgano: ogni mattone dell’arcata vede partire un filo rosso che si ricongiunge al mattone opposto dell’arcata posta di fronte. Questa progressiva costruzione di linee diagonali, che si susseguono nello spazio, genera così quattro coni rossi che si incontrano al centro del chiostro. Il carattere effimero dell’intervento è dato tanto dal materiale con cui si costruisce la scultura, fili rossi di tessuto, quanto dall’effetto ottico d’insieme, che muta costantemente nello spettatore. È infatti la percezione ottica a leggere l’insieme dei fili come una figura tridimensionale compatta; se ci collochiamo al centro dell’arcata avremo la sensazione di essere all’interno di un grande cono rosso che risucchia tutto lo spazio a disposizione nel punto di fuga. In questo modo lo spazio del chiostro viene annullato, il nostro campo visivo è ridotto alla sola figura geometrica che diviene assoluta protagonista. Tuttavia, spostandosi al piano superiore, i quattro coni visti dall’alto divengono quattro linee piane perpendicolari; davanti ai nostri occhi compare una croce rossa. Una croce rossa, come le croci impresse sugli scudi dei crociati, o più nello specifico, una croce tributo dell’artista all’iconografia di San Galgano. Nelle storie della vita del santo, in un intreccio indissolubile tra fede e leggenda pagana, infatti, la presa dei voti di San Galgano si concretizza nel gesto di conficcare la spada nella roccia. L’incrocio dell’elsa e della lama, genera la figura della croce. L’omaggio al Palazzo di San Galgano viene così reso con un linguaggio contemporaneo, un’installazione con materiali deperibili, pensata come un intervento con vita breve, i venti giorni della mostra e distrutto al termine dell’esperienza. Un’opera che trova la sua forza nel progetto a termine, nella potenza dell’idea che l’ha costituita, la cui unica documentazione rimarrà il coinvolgimento di tutte le parti in causa: l’artista, il chiostro e gli studenti che quotidianamente si confronteranno con essa.”
Giovanni Ruggiero. Nato a Fontanarosa (AV) nel 1973. Si diploma presso l’Istituto d’Arte “G.Ballardini” nel 1994; nel 2000 si laurea in “Scultura” presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Artista poliedrico, affascinato da tutte le materie scultoree, si muove liberamente tra l’acciaio, il marmo, la cartapesta e la terracotta. Del 2002 è la sua prima personale dal titolo Fontanarosarum, presso il Circolo degli Artisti di Faenza, alla quale seguiranno, sempre nel contesto della stessa città , Intro, Showroom iBLU, del 2004; Scultura, Galleria Comunale d’Arte, del 2005 e Il corpo dentro e fuori, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, del 2006. A partire da questa data terrà diverse mostre personali in diverse città italiane, quali ad esempio Cambiamento di stato, Galleria Lo sguardo dell’altro di Modena sempre del 2006; Introrilievi, Galleria Overfoto di Napoli, del 2007. Partecipa a prestigiose manifestazioni quali il “Premio Carmen Silvestroni”, tenutosi a Palazzo Alberini di Forlì nel 2002 e Un secolo e oltre, “Premio Fabbri, II edizione”, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, nella sede di Bologna nel 2007.
L’interesse per l’arte ambientale si riflette già nella partecipazione, del 2006, al “Premio Campigna”, Galleria d’arte contemporanea Vero Stoppioni, Santa Sofia di Romagna (FC) per il quale realizza la progettazione di un’opera d’arte ambientale effimera. Sue opere sono presenti in maniera permanente a Lizzano Belvedere (BO) e Saint Gilles, Belgio, Regione di Bruxelles.
Coordinamento organizzativo: Paolo Berti, Esther Biancotti, Irene Biolchini, Giulia Carozzi, Cristiana Ferrario, Claudia Gennari, Silvia Giannassi, Silvia Leonardi, Antonio Locafaro, Sara Manetti, Martina Marolda, Federica Marras, Marco Mascolo, Claudia Mennillo, Jacopo Rossi Napoli, Ardesia Ognibene, Federica Pace, Annamaria Restieri, Pasquale Ruocco.
“Oramai incontri d’arte contemporanea al Palazzo di San Galgano, sede della nostra Facoltà – commenta il Preside Prof. Roberto Venuti -, sono un segnale evidente nelle dinamiche di questa città, un punto d’incontro e di coagulo di esperienze diverse: una indicazione che parte dagli studenti, a conferma di una chiara volontà partecipativa”.
“Il progetto nasce - scrive Irene Biolchini - dall’idea di costruire un vero e proprio telaio al primo piano dello storico Palazzo di San Galgano: ogni mattone dell’arcata vede partire un filo rosso che si ricongiunge al mattone opposto dell’arcata posta di fronte. Questa progressiva costruzione di linee diagonali, che si susseguono nello spazio, genera così quattro coni rossi che si incontrano al centro del chiostro. Il carattere effimero dell’intervento è dato tanto dal materiale con cui si costruisce la scultura, fili rossi di tessuto, quanto dall’effetto ottico d’insieme, che muta costantemente nello spettatore. È infatti la percezione ottica a leggere l’insieme dei fili come una figura tridimensionale compatta; se ci collochiamo al centro dell’arcata avremo la sensazione di essere all’interno di un grande cono rosso che risucchia tutto lo spazio a disposizione nel punto di fuga. In questo modo lo spazio del chiostro viene annullato, il nostro campo visivo è ridotto alla sola figura geometrica che diviene assoluta protagonista. Tuttavia, spostandosi al piano superiore, i quattro coni visti dall’alto divengono quattro linee piane perpendicolari; davanti ai nostri occhi compare una croce rossa. Una croce rossa, come le croci impresse sugli scudi dei crociati, o più nello specifico, una croce tributo dell’artista all’iconografia di San Galgano. Nelle storie della vita del santo, in un intreccio indissolubile tra fede e leggenda pagana, infatti, la presa dei voti di San Galgano si concretizza nel gesto di conficcare la spada nella roccia. L’incrocio dell’elsa e della lama, genera la figura della croce. L’omaggio al Palazzo di San Galgano viene così reso con un linguaggio contemporaneo, un’installazione con materiali deperibili, pensata come un intervento con vita breve, i venti giorni della mostra e distrutto al termine dell’esperienza. Un’opera che trova la sua forza nel progetto a termine, nella potenza dell’idea che l’ha costituita, la cui unica documentazione rimarrà il coinvolgimento di tutte le parti in causa: l’artista, il chiostro e gli studenti che quotidianamente si confronteranno con essa.”
Giovanni Ruggiero. Nato a Fontanarosa (AV) nel 1973. Si diploma presso l’Istituto d’Arte “G.Ballardini” nel 1994; nel 2000 si laurea in “Scultura” presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Artista poliedrico, affascinato da tutte le materie scultoree, si muove liberamente tra l’acciaio, il marmo, la cartapesta e la terracotta. Del 2002 è la sua prima personale dal titolo Fontanarosarum, presso il Circolo degli Artisti di Faenza, alla quale seguiranno, sempre nel contesto della stessa città , Intro, Showroom iBLU, del 2004; Scultura, Galleria Comunale d’Arte, del 2005 e Il corpo dentro e fuori, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, del 2006. A partire da questa data terrà diverse mostre personali in diverse città italiane, quali ad esempio Cambiamento di stato, Galleria Lo sguardo dell’altro di Modena sempre del 2006; Introrilievi, Galleria Overfoto di Napoli, del 2007. Partecipa a prestigiose manifestazioni quali il “Premio Carmen Silvestroni”, tenutosi a Palazzo Alberini di Forlì nel 2002 e Un secolo e oltre, “Premio Fabbri, II edizione”, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, nella sede di Bologna nel 2007.
L’interesse per l’arte ambientale si riflette già nella partecipazione, del 2006, al “Premio Campigna”, Galleria d’arte contemporanea Vero Stoppioni, Santa Sofia di Romagna (FC) per il quale realizza la progettazione di un’opera d’arte ambientale effimera. Sue opere sono presenti in maniera permanente a Lizzano Belvedere (BO) e Saint Gilles, Belgio, Regione di Bruxelles.
Coordinamento organizzativo: Paolo Berti, Esther Biancotti, Irene Biolchini, Giulia Carozzi, Cristiana Ferrario, Claudia Gennari, Silvia Giannassi, Silvia Leonardi, Antonio Locafaro, Sara Manetti, Martina Marolda, Federica Marras, Marco Mascolo, Claudia Mennillo, Jacopo Rossi Napoli, Ardesia Ognibene, Federica Pace, Annamaria Restieri, Pasquale Ruocco.
02
aprile 2009
Giovanni Ruggiero – Libera lama del pensiero
Dal 02 al 20 aprile 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO DI SAN GALGANO – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI – FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA
Siena, Via Roma, 47, (Siena)
Siena, Via Roma, 47, (Siena)
Vernissage
2 Aprile 2009, ore 18.30
Autore
Curatore