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Giovanni Sala – Synthetic Art Planet
Synthetic Art Planet è suddivisa in tre sezioni. Nella prima ( L’uomo / la natura ) l’artista parla dell’impatto dell’uomo sull’ambiente, della desertificazione, della deforestazione, dell’inquinamento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 10 settembre al 9 ottobre 2016, la Casa del Mantegna di Mantova ospita Synthetic Art
Planet, la personale di Giovanni Sala.
L’esposizione, che si apre nel periodo clou del Festivaletteratura 2016, è organizzata dalla
Provincia di Mantova Assessorato alle Politiche Culturali, ai Saperi e alle Identità dei territori,
con la curatela di Gianfranco Ferlisi, e propone cinquanta opere in grado di ripercorre il lavoro
recente dell’artista.
Synthetic Art Planet è suddivisa in tre sezioni. Nella prima ( L’uomo / la natura ) l’artista
parla dell’impatto dell’uomo sull'ambiente, della desertificazione, della deforestazione,
dell’inquinamento...
E si sofferma sull’inevitabile iato tra il vedere e il sentire per portare in scena un concetto di
natura reinventata, riletta e filtrata dalla sua cultura artistica e dalla sua immaginazione. Le
plastiche, le resine, i catrami, i metacrilati, i polimeri aprono così inedite luci, fluide mescolanze
dissacranti, che allontanano l’aura antica della tradizione.
Le opere del Synthetic Art Planet di Sala mostrano dunque una natura geneticamente mutata,
una natura metareale, esibita attraverso i materiali dell’industria, giardini artificiosi partoriti da
una fantasia notturna e inquieta. Nella seconda sezione (L’uomo / la società ) Giovanni Sala
propone altri aspetti di una produzione che non ha la pretesa di rappresentare fedelmente la
realtà, l’immediatamente percepibile, ma, piuttosto, di toccare l’essenza di reale che vive al suo
interno, di offrirne un distillato, quasi provocatoriamente svuotato dell’originario aspetto. Si
comprende bene, in tale panoramica di riferimenti, il ciclo dei cosiddetti «Racconti»: una
sequenza di vari ritratti di androidi, inattesi e provocatori replicanti dell’artista, in cui l’autore
organizza ciò che resta di una futura umanità in un sistema di interpretazione personale dove i
volti in resina diventano inquietanti manichini, sovrastati dal peso di una materia che non
prevede riscatto. Le sue teste di asessuati telamoni restano afasiche e immobili, bloccate in una
solitudine irreversibile, ai limiti dell’autismo. E l’artista ci conduce sui sentieri di una riflessione
trasversale sui temi fondamentali dell’esistenza, del tempo, dei poteri forti, dei condizionamenti
che asserviscono e deformano. La terza e ultima sezione (Aquiloni di pietra ) offre un’ulteriore
metafora degli orizzonti della contemporaneità. Questi aquiloni possono accendere amare
riflessioni sull’esistenza, nel momento in cui osserviamo il loro sublimarsi in una materia che ha
la leggerezza delle nuvole, ma che contiene l’oscurità del buio pece della notte. Con gli aquiloni
l’autore ci disvela uno sguardo freddamente documentario sul sentimento dell’oppressione e
sulla «magnifica illusione» dell’arte, un linguaggio che, al di fuori del potere e del suo sistema di
controllo, coltiva l’utopia degli aquiloni di pietra, appunto!
Come infine sottolinea Francesca Zaltieri, vicepresidente della Provincia di Mantova, «La
mostra di Giovanni Sala, affermato maestro sabbionetano, colpisce per l’energia, la qualità della
sua produzione artistica e per l’uso di supporti innovativi come le materie plastiche. E appunto la
plastica è oggi uno tra i materiali prediletti della produzione artistica della contemporaneità.
Basterebbero gli esempi delle opere di Naum Gabo, Alberto Burri, Claes Oldenburg, Arman,
Cèsar, Piero Gilardi, Gino Marotta, Duane Hanson per capire come questi nuovi prodotti siano
diventati eccellenti per essere trasformati in idea artistica, per rendere reale l’immaginario
estetico».
Notizie biografiche su Giovanni Sala
Parma Italy
Tel. +39 339 8915180
info@salagiovanni.com
www.salagiovanni.com
Giovanni Sala nasce a Sabbioneta, in provincia di Mantova, nel 1947.
La sua prima formazione avviene all'Istituto Statale d'Arte «Paolo Toschi» di Parma. È qui che
consegue il diploma di Maestro d'Arte. Gli insegnamenti di Remo Muratore protagonista negli
anni Sessanta nel campo della grafica moderna, di Renato Vernizzi e di Nando Negri (disegno
artistico) gli permettono di mettere a punto gli strumenti per operare, da protagonista, nel campo
dell’Arte. Nel 1971 si trasferisce a Milano dove lavora come grafico alla rivista Vogue.
Successivamente, a Bologna, sarà il creativo di una nota agenzia pubblicitaria. Ritornato a
Parma, nella metà degli anni Settanta, per un decennio insegna disegno professionale proprio al
«Toschi». Sempre in quel periodo allestisce la prima mostra personale presso la galleria «Il
Poliedro» di Cremona, con testo critico di Elda Fezzi. Da quel momento si infittiscono le
occasioni espositive con mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati, in Italia e
all'estero.
Ha ideato e organizzato la prima Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea Sabbioneta
2008 «FORMULE» e la seconda Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea Sabbioneta
2010 «PARALLELI». I suoi lavori sono oggi promossi in Germania dalla galleria AM PARK di
Francoforte.
Planet, la personale di Giovanni Sala.
L’esposizione, che si apre nel periodo clou del Festivaletteratura 2016, è organizzata dalla
Provincia di Mantova Assessorato alle Politiche Culturali, ai Saperi e alle Identità dei territori,
con la curatela di Gianfranco Ferlisi, e propone cinquanta opere in grado di ripercorre il lavoro
recente dell’artista.
Synthetic Art Planet è suddivisa in tre sezioni. Nella prima ( L’uomo / la natura ) l’artista
parla dell’impatto dell’uomo sull'ambiente, della desertificazione, della deforestazione,
dell’inquinamento...
E si sofferma sull’inevitabile iato tra il vedere e il sentire per portare in scena un concetto di
natura reinventata, riletta e filtrata dalla sua cultura artistica e dalla sua immaginazione. Le
plastiche, le resine, i catrami, i metacrilati, i polimeri aprono così inedite luci, fluide mescolanze
dissacranti, che allontanano l’aura antica della tradizione.
Le opere del Synthetic Art Planet di Sala mostrano dunque una natura geneticamente mutata,
una natura metareale, esibita attraverso i materiali dell’industria, giardini artificiosi partoriti da
una fantasia notturna e inquieta. Nella seconda sezione (L’uomo / la società ) Giovanni Sala
propone altri aspetti di una produzione che non ha la pretesa di rappresentare fedelmente la
realtà, l’immediatamente percepibile, ma, piuttosto, di toccare l’essenza di reale che vive al suo
interno, di offrirne un distillato, quasi provocatoriamente svuotato dell’originario aspetto. Si
comprende bene, in tale panoramica di riferimenti, il ciclo dei cosiddetti «Racconti»: una
sequenza di vari ritratti di androidi, inattesi e provocatori replicanti dell’artista, in cui l’autore
organizza ciò che resta di una futura umanità in un sistema di interpretazione personale dove i
volti in resina diventano inquietanti manichini, sovrastati dal peso di una materia che non
prevede riscatto. Le sue teste di asessuati telamoni restano afasiche e immobili, bloccate in una
solitudine irreversibile, ai limiti dell’autismo. E l’artista ci conduce sui sentieri di una riflessione
trasversale sui temi fondamentali dell’esistenza, del tempo, dei poteri forti, dei condizionamenti
che asserviscono e deformano. La terza e ultima sezione (Aquiloni di pietra ) offre un’ulteriore
metafora degli orizzonti della contemporaneità. Questi aquiloni possono accendere amare
riflessioni sull’esistenza, nel momento in cui osserviamo il loro sublimarsi in una materia che ha
la leggerezza delle nuvole, ma che contiene l’oscurità del buio pece della notte. Con gli aquiloni
l’autore ci disvela uno sguardo freddamente documentario sul sentimento dell’oppressione e
sulla «magnifica illusione» dell’arte, un linguaggio che, al di fuori del potere e del suo sistema di
controllo, coltiva l’utopia degli aquiloni di pietra, appunto!
Come infine sottolinea Francesca Zaltieri, vicepresidente della Provincia di Mantova, «La
mostra di Giovanni Sala, affermato maestro sabbionetano, colpisce per l’energia, la qualità della
sua produzione artistica e per l’uso di supporti innovativi come le materie plastiche. E appunto la
plastica è oggi uno tra i materiali prediletti della produzione artistica della contemporaneità.
Basterebbero gli esempi delle opere di Naum Gabo, Alberto Burri, Claes Oldenburg, Arman,
Cèsar, Piero Gilardi, Gino Marotta, Duane Hanson per capire come questi nuovi prodotti siano
diventati eccellenti per essere trasformati in idea artistica, per rendere reale l’immaginario
estetico».
Notizie biografiche su Giovanni Sala
Parma Italy
Tel. +39 339 8915180
info@salagiovanni.com
www.salagiovanni.com
Giovanni Sala nasce a Sabbioneta, in provincia di Mantova, nel 1947.
La sua prima formazione avviene all'Istituto Statale d'Arte «Paolo Toschi» di Parma. È qui che
consegue il diploma di Maestro d'Arte. Gli insegnamenti di Remo Muratore protagonista negli
anni Sessanta nel campo della grafica moderna, di Renato Vernizzi e di Nando Negri (disegno
artistico) gli permettono di mettere a punto gli strumenti per operare, da protagonista, nel campo
dell’Arte. Nel 1971 si trasferisce a Milano dove lavora come grafico alla rivista Vogue.
Successivamente, a Bologna, sarà il creativo di una nota agenzia pubblicitaria. Ritornato a
Parma, nella metà degli anni Settanta, per un decennio insegna disegno professionale proprio al
«Toschi». Sempre in quel periodo allestisce la prima mostra personale presso la galleria «Il
Poliedro» di Cremona, con testo critico di Elda Fezzi. Da quel momento si infittiscono le
occasioni espositive con mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati, in Italia e
all'estero.
Ha ideato e organizzato la prima Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea Sabbioneta
2008 «FORMULE» e la seconda Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea Sabbioneta
2010 «PARALLELI». I suoi lavori sono oggi promossi in Germania dalla galleria AM PARK di
Francoforte.
10
settembre 2016
Giovanni Sala – Synthetic Art Planet
Dal 10 settembre al 09 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
CASA DEL MANTEGNA
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Orario di apertura
Mattino: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 12.30
Pomeriggio: giovedì, dalle 15.00 alle 17.00; venerdì, sabato e domenica: dalle 15.00 alle18.00
Vernissage
10 Settembre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore