Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giovanni Semerano a Palazzo
Esposizione di opere di 60 fotografi storici romani che rendono testimonianza dell’attività svolta dal Centro Culturale dell’Immagine “Il Fotogramma”, creato a Roma e diretto da oltre trenta anni da Giovanni Semerano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A cura di Giuseppe Salerno e Maristella Campolunghi si inaugura domenica 20 gennaio alle ore 15.00 nei locali del Palazzo Baronale nel Borgo di Calcata l’esposizione di opere di 60 fotografi storici romani che rendono testimonianza dell’attività svolta dal Centro Culturale dell’Immagine “Il Fotogramma”, creato a Roma e diretto da oltre trenta anni da Giovanni Semerano.
Sin dal 1973 il “Il Fotogramma” ha dato un notevolmente contribuito alla diffusione della fotografia artistica in Italia realizzando tra l’altro “Photogrammatica, il mese della fotografia a Roma” che dal 1992 al 1996 riunì annualmente più di 100 esposizioni in tutta la città
Il Palazzo Baronale di Calcata ospita questa mostra in omaggio a Giovanni Semerano, suo cittadino onorario, “per il grande e disinteressato contributo offerto negli anni allo sviluppo ed alla promozione del piccolo borgo”.
.
Così Claudio Strinati nella sua introduzione in catalogo:
Molto spesso è un luogo, punto d’incontro di uomini e di pensieri, ad entrare in quella memoria in cui si imbatte chi ripercorre scrupolosamente una storia importante.
A Roma “Il Fotogramma” di Via di Ripetta è uno di quei luoghi.
Uno spazio antico non allineato alle tendenze del momento che, già negli anni ’70, volevano per la fotografia aree espositive ampie, asettiche, bianche e fortemente illuminate. Un luogo ostinatamente retrò, di dimensioni contenute, ricco di presenze, pannelli neri alle pareti e luci calde, contraddistinto, ad ogni ora del giorno, da un incessante via vai di persone. Una centro che, dedicato all’immagine, ne ha saputo sempre contenere gli aspetti più di superficie privilegiando fortemente i contenuti e favorendo gli scambi. Uno spazio di riferimento a tutto tondo, luogo di presentazione per le nuove ricerche e di elaborazione per i tanti progetti che, a gettito continuo, venivano ogni giorno alla luce in un clima di entusiastica compartecipazione. Giovani autori, curatori, critici e giornalisti sono nati con Il Fotogramma di Roma e in esso hanno sempre visto il punto di aggregazione, di dibattito e di continua confronto in anni difficili quando la fotografia artistica stentava a trovare in Italia affermazione. Fortemente impegnato per alcuni decenni nella promozione della cultura dell’immagine fotografica in un paese “difficile” per la straordinaria presenza di più antiche e preziose tradizioni artistiche, Il Fotogramma ha dato un fondamentale contributo alla scrittura di alcune pagine importanti nella storia dell’immagine fotografica nel nostro paese.
Così Giuseppe Salerno:
Quando, sul finire degli anni ’70, attratto da una vetrina in Via di Ripetta che mal lasciava intravedere l’interno, entrai, mi sembrò di varcare per la seconda volta la soglia di un luogo dove il tempo si era fermato. Proprio come mi era accaduto in quel Borgo di Calcata che soltanto da poco avevo scoperto e di cui mi ero perdutamente innamorato. Calcata ed Il Fotogramma si presentavano entrambe ai miei occhi come realtà preziose, contenitori di memoria dove, dimenticati i ritmi di una società impazzita, finalmente il tempo è dalla tua parte.
Giovanni è da alcuni decenni una colonna portante di quel mondo della fotografia che in Italia molto deve alla famiglia Semerano. Antonio, Giovanni e Giovanni Andrea, tre generazioni di cultori dell’immagine, impegnati su più fronti ma sempre costantemente animati da intensa e sincera passione, si sono succeduti intrecciando le rispettive esperienze e diffondendo intorno a sé amore per l’arte.
Quando allestiva una mostra … una particolare cura Giovanni la dedicava alla vetrina che affaccia in Via di Ripetta dove collocava le opere di maggior riguardo. Un luogo quello dove da allora le immagini di Calcata non sono mai mancate.
Nel 1982 il Centro Culturale dell’Immagine è presente a “Calcata ’82, Scoperta e Invenzione”, manifestazione d’arte che diede avvio alla rinascita dell’antico borgo. Si avviò così una collaborazione che portò ad un fitto susseguirsi di mostre presso la galleria “La Porta Rossa” che resero nota Calcata negli anni ’80 con l’appellativo di “cittadella fotografica”.
Centinaia di fotografi, mostre mercato, performance, creazione di associazioni (Circolo Fotografico Valle del Treja, L’Acrocoro di Calcata), pubblicazioni (Mesocultura, Il Giornale di Calcata, La Voce del Parco, i libri fotografici sul borgo), insieme ad una continua attività di comunicazione, valsero a Giovanni Semerano, nel maggio del 2004, il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Calcata.
Sin dal 1973 il “Il Fotogramma” ha dato un notevolmente contribuito alla diffusione della fotografia artistica in Italia realizzando tra l’altro “Photogrammatica, il mese della fotografia a Roma” che dal 1992 al 1996 riunì annualmente più di 100 esposizioni in tutta la città
Il Palazzo Baronale di Calcata ospita questa mostra in omaggio a Giovanni Semerano, suo cittadino onorario, “per il grande e disinteressato contributo offerto negli anni allo sviluppo ed alla promozione del piccolo borgo”.
.
Così Claudio Strinati nella sua introduzione in catalogo:
Molto spesso è un luogo, punto d’incontro di uomini e di pensieri, ad entrare in quella memoria in cui si imbatte chi ripercorre scrupolosamente una storia importante.
A Roma “Il Fotogramma” di Via di Ripetta è uno di quei luoghi.
Uno spazio antico non allineato alle tendenze del momento che, già negli anni ’70, volevano per la fotografia aree espositive ampie, asettiche, bianche e fortemente illuminate. Un luogo ostinatamente retrò, di dimensioni contenute, ricco di presenze, pannelli neri alle pareti e luci calde, contraddistinto, ad ogni ora del giorno, da un incessante via vai di persone. Una centro che, dedicato all’immagine, ne ha saputo sempre contenere gli aspetti più di superficie privilegiando fortemente i contenuti e favorendo gli scambi. Uno spazio di riferimento a tutto tondo, luogo di presentazione per le nuove ricerche e di elaborazione per i tanti progetti che, a gettito continuo, venivano ogni giorno alla luce in un clima di entusiastica compartecipazione. Giovani autori, curatori, critici e giornalisti sono nati con Il Fotogramma di Roma e in esso hanno sempre visto il punto di aggregazione, di dibattito e di continua confronto in anni difficili quando la fotografia artistica stentava a trovare in Italia affermazione. Fortemente impegnato per alcuni decenni nella promozione della cultura dell’immagine fotografica in un paese “difficile” per la straordinaria presenza di più antiche e preziose tradizioni artistiche, Il Fotogramma ha dato un fondamentale contributo alla scrittura di alcune pagine importanti nella storia dell’immagine fotografica nel nostro paese.
Così Giuseppe Salerno:
Quando, sul finire degli anni ’70, attratto da una vetrina in Via di Ripetta che mal lasciava intravedere l’interno, entrai, mi sembrò di varcare per la seconda volta la soglia di un luogo dove il tempo si era fermato. Proprio come mi era accaduto in quel Borgo di Calcata che soltanto da poco avevo scoperto e di cui mi ero perdutamente innamorato. Calcata ed Il Fotogramma si presentavano entrambe ai miei occhi come realtà preziose, contenitori di memoria dove, dimenticati i ritmi di una società impazzita, finalmente il tempo è dalla tua parte.
Giovanni è da alcuni decenni una colonna portante di quel mondo della fotografia che in Italia molto deve alla famiglia Semerano. Antonio, Giovanni e Giovanni Andrea, tre generazioni di cultori dell’immagine, impegnati su più fronti ma sempre costantemente animati da intensa e sincera passione, si sono succeduti intrecciando le rispettive esperienze e diffondendo intorno a sé amore per l’arte.
Quando allestiva una mostra … una particolare cura Giovanni la dedicava alla vetrina che affaccia in Via di Ripetta dove collocava le opere di maggior riguardo. Un luogo quello dove da allora le immagini di Calcata non sono mai mancate.
Nel 1982 il Centro Culturale dell’Immagine è presente a “Calcata ’82, Scoperta e Invenzione”, manifestazione d’arte che diede avvio alla rinascita dell’antico borgo. Si avviò così una collaborazione che portò ad un fitto susseguirsi di mostre presso la galleria “La Porta Rossa” che resero nota Calcata negli anni ’80 con l’appellativo di “cittadella fotografica”.
Centinaia di fotografi, mostre mercato, performance, creazione di associazioni (Circolo Fotografico Valle del Treja, L’Acrocoro di Calcata), pubblicazioni (Mesocultura, Il Giornale di Calcata, La Voce del Parco, i libri fotografici sul borgo), insieme ad una continua attività di comunicazione, valsero a Giovanni Semerano, nel maggio del 2004, il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Calcata.
20
gennaio 2008
Giovanni Semerano a Palazzo
Dal 20 gennaio al 15 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO BARONALE
Calcata, Piazza Vittorio Emanuele Ii, 5, (Viterbo)
Calcata, Piazza Vittorio Emanuele Ii, 5, (Viterbo)
Orario di apertura
sabato, domenica ore 15.00-18.00
Vernissage
20 Gennaio 2008, ore 15
Autore
Curatore