Nato a Magenta nel 1955, stimato in Italia e all’Estero, Sesia torna per la seconda volta con questa personale nei locali del Jamaica Bar di cui fu avventore negli anni degli studi in Accademia. Sesia inaugura una mostra imperniata sul tema della memoria rielaborato attraverso l’utilizzo evocativo della luce. L’artista utilizza i giochi di luce per riportarci dal presente al passato attraverso un cammino che è iniziato per caso, con il ritrovamento di antiche lastre fotografiche di fine ’800, l’ultima immagine di ciò che siamo stati. La “luce dentro” è quella che illumina lo studio, il bagliore che, filtrando attraverso la finestra, dà nuova vita all’immagine e riporta alla memoria i tempi che furono. Le pareti vuote e gli oggetti quotidiani protagonisti delle opere di Sesia sono testimonianza dell’assenza dell’uomo. Solo la luce rimane a esaltare l’idea della memoria; illumina un percorso interiore verso la scoperta della nostra identità che si materializza nella scrittura, autentico flusso di coscienza dell’artista.

Con questa mostra si rafforza la collaborazione tra il Jamaica e Fabbrica Eos, la galleria che ha portato in Brera, oltre alle opere di Sesia, anche quelle di Jan Saudek.

Senza soluzione di continuità, il Jamaica presenta ai propri avventori una serie di appuntamenti da non perdere, passando da mostre (nel 2003, tra gli altri, anche il Premio Nobel Dario Fo ha voluto essere qui per una mostra di beneficenza) ad avvenimenti mondani (poche settimane fa un’importantissima firma del Corriere della Sera ha voluto che la festa del suo 60° compleanno si svolgesse qui). Lo storico locale di via Brera, diretto da Micaela Mainini, si presenta come un luogo dove poter trovare tradizione e modernità, sempre nel segno del buon gusto e dell’amore per l’arte e le belle cose.
Ulteriori informazioni su: www.jamaicabar.it e www.localistorici.it