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Giovanni Tizzano – Anteprima del Novecento
La mostra, a cura di Isabella Valente, proporrà una gran parte dei lavori dell’artista napoletano e per la prima volta saranno mostrate al grande pubblico opere inedite in gesso di rara bellezza e bronzi dalla patinatura particolare, provenienti dalla collezione degli eredi di Giovanni Tizzano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugura giovedì 2 aprile alle ore 19 la mostra “Giovanni Tizzano. Anteprima del
Novecento”, promossa da Databenc (Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali)
nell’ambito del ciclo di iniziative per la riscoperta dell’800 napoletano che offrirà fino al
31 maggio un ricco calendario di appuntamenti presso il Complesso di San Domenico
Maggiore grazie alla collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del
Comune di Napoli.
La mostra, a cura di Isabella Valente, proporrà una gran parte dei lavori dell’artista
napoletano e per la prima volta saranno mostrate al grande pubblico opere inedite in
gesso di rara bellezza e bronzi dalla patinatura particolare, provenienti dalla collezione
degli eredi di Giovanni Tizzano.
Scultore di prestigio nazionale e internazionale, ha lasciato una viva e attenta riflessione
sull’arte contemporanea e ha partecipato tra gli anni ’20 e ’30 a numerose esposizioni
internazionali (tra cui Esposizione Internazionale d‘arte di Barcellona nel 1929; Biennale
di Venezia, nel 1932; II Mostra internazionale di arte coloniale, la Mostra di Arte italiana
in Svizzera e la Biennale di Venezia, 1934). Vissuto tra la fine dell’800 fino al 1975, all’età
di 86 anni ha lasciato ai suoi eredi e alla città di Napoli un ricco patrimonio di sculture, in
buona parte ancora inedito.
Divisa tra la casa degli eredi e i depositi di Castel Sant’Elmo, la collezione sopravvive
ancora intatta e inedita. Una parte di questo corpus di opere vede finalmente la luce nel
Complesso di San Domenico Maggiore, un’occasione unica per il grande pubblico di
ammirare un artista che merita una prestigiosa collocazione museale.
La mostra espone sculture che ricoprono l’intero arco della sua carriera a partire da
Claude Matthey, opera realistica dai tratti caricaturali per giungere a Figura di donna, in
gesso bianco, completamente stilizzata.
Quello che si presenta è un repertorio straordinario di figure allungate che non perdono
tuttavia le loro caratteristiche formali (Castellana e Figura di donna).
Tizzano amò accentuare parti del corpo come il collo (Testa di donna) e le braccia, lisci
i tratti dei volti, i capelli suddivisi in ciocche o raccolti in pettinature (Rossana e Testa di
Fanciulla). Ogni opera nasceva da un modello reale: con le sue mani raffigurò il viso della
figlia in Tizzanella, originariamente intitolata Fior di Maria, e quello dei figli dei suoi più cari
amici Raffaele Viviani (Totò Viviani) e Guido Casciaro (Giovina). Le materie usate furono
le più diverse: pietre, cere, gessi policromi (Creola e Figura di donna in movimento), fino
La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento
ad arrivare ai magnifici bronzi che creava personalmente, così a chi incontrava diceva:
“Vedete le mie mani? sono come il mio cuore, sofferenti di lavoro”.
Personaggio singolare era geloso della propria opera e restio a vendere le sue “creature”,
come soleva chiamarle. Il suo stile si riallacciava ai “modi angolosi e potenti della scultura
gotica per la penetrazione psicologica delle figure, per la verticalità allungata dei suoi nudi
[...] trepidi, intensi, carichi di un dolore antico” (Paolo Ricci).
La mostra delle sculture di Tizzano, esposte fino al 31 maggio, fa parte del calendario
di eventi che condurrà alla riscoperta del valore del contesto innovativo della Napoli
otto-novecentesca, all’avanguardia nel settore artistico-scultoreo di quel periodo, ricco
di fermenti che hanno portato all’unità d’Italia. Cuore delle manifestazioni è la mostra Il
Bello o il Vero, curata dalla professoressa Isabella Valente, docente di Storia dell’Arte
dell’Università di Napoli Federico II, che si rinnova e continua il suo percorso di
successo proponendo un programma di iniziative che animeranno il centro storico di
Napoli.
Un’opportunità per la città di Napoli e la Campania per proporre, in occasione di Expo
2015, una prestigiosa offerta culturale e turistica, sostenuta da modelli innovativi di
fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale basati su un moderno utilizzo delle
tecnologie.
Il programma degli eventi su www.ilbellooilvero.it.
Su www.ilbellooilvero.it è possibile inoltre collegarsi per visitare la mostra Il Bello o il Vero
attraverso il Virtual Tour per passeggiare nelle sale godendosi in anteprima il piacere della
visita da fare dal vivo.
Novecento”, promossa da Databenc (Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali)
nell’ambito del ciclo di iniziative per la riscoperta dell’800 napoletano che offrirà fino al
31 maggio un ricco calendario di appuntamenti presso il Complesso di San Domenico
Maggiore grazie alla collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del
Comune di Napoli.
La mostra, a cura di Isabella Valente, proporrà una gran parte dei lavori dell’artista
napoletano e per la prima volta saranno mostrate al grande pubblico opere inedite in
gesso di rara bellezza e bronzi dalla patinatura particolare, provenienti dalla collezione
degli eredi di Giovanni Tizzano.
Scultore di prestigio nazionale e internazionale, ha lasciato una viva e attenta riflessione
sull’arte contemporanea e ha partecipato tra gli anni ’20 e ’30 a numerose esposizioni
internazionali (tra cui Esposizione Internazionale d‘arte di Barcellona nel 1929; Biennale
di Venezia, nel 1932; II Mostra internazionale di arte coloniale, la Mostra di Arte italiana
in Svizzera e la Biennale di Venezia, 1934). Vissuto tra la fine dell’800 fino al 1975, all’età
di 86 anni ha lasciato ai suoi eredi e alla città di Napoli un ricco patrimonio di sculture, in
buona parte ancora inedito.
Divisa tra la casa degli eredi e i depositi di Castel Sant’Elmo, la collezione sopravvive
ancora intatta e inedita. Una parte di questo corpus di opere vede finalmente la luce nel
Complesso di San Domenico Maggiore, un’occasione unica per il grande pubblico di
ammirare un artista che merita una prestigiosa collocazione museale.
La mostra espone sculture che ricoprono l’intero arco della sua carriera a partire da
Claude Matthey, opera realistica dai tratti caricaturali per giungere a Figura di donna, in
gesso bianco, completamente stilizzata.
Quello che si presenta è un repertorio straordinario di figure allungate che non perdono
tuttavia le loro caratteristiche formali (Castellana e Figura di donna).
Tizzano amò accentuare parti del corpo come il collo (Testa di donna) e le braccia, lisci
i tratti dei volti, i capelli suddivisi in ciocche o raccolti in pettinature (Rossana e Testa di
Fanciulla). Ogni opera nasceva da un modello reale: con le sue mani raffigurò il viso della
figlia in Tizzanella, originariamente intitolata Fior di Maria, e quello dei figli dei suoi più cari
amici Raffaele Viviani (Totò Viviani) e Guido Casciaro (Giovina). Le materie usate furono
le più diverse: pietre, cere, gessi policromi (Creola e Figura di donna in movimento), fino
La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento
ad arrivare ai magnifici bronzi che creava personalmente, così a chi incontrava diceva:
“Vedete le mie mani? sono come il mio cuore, sofferenti di lavoro”.
Personaggio singolare era geloso della propria opera e restio a vendere le sue “creature”,
come soleva chiamarle. Il suo stile si riallacciava ai “modi angolosi e potenti della scultura
gotica per la penetrazione psicologica delle figure, per la verticalità allungata dei suoi nudi
[...] trepidi, intensi, carichi di un dolore antico” (Paolo Ricci).
La mostra delle sculture di Tizzano, esposte fino al 31 maggio, fa parte del calendario
di eventi che condurrà alla riscoperta del valore del contesto innovativo della Napoli
otto-novecentesca, all’avanguardia nel settore artistico-scultoreo di quel periodo, ricco
di fermenti che hanno portato all’unità d’Italia. Cuore delle manifestazioni è la mostra Il
Bello o il Vero, curata dalla professoressa Isabella Valente, docente di Storia dell’Arte
dell’Università di Napoli Federico II, che si rinnova e continua il suo percorso di
successo proponendo un programma di iniziative che animeranno il centro storico di
Napoli.
Un’opportunità per la città di Napoli e la Campania per proporre, in occasione di Expo
2015, una prestigiosa offerta culturale e turistica, sostenuta da modelli innovativi di
fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale basati su un moderno utilizzo delle
tecnologie.
Il programma degli eventi su www.ilbellooilvero.it.
Su www.ilbellooilvero.it è possibile inoltre collegarsi per visitare la mostra Il Bello o il Vero
attraverso il Virtual Tour per passeggiare nelle sale godendosi in anteprima il piacere della
visita da fare dal vivo.
02
aprile 2015
Giovanni Tizzano – Anteprima del Novecento
Dal 02 aprile al 31 maggio 2015
arte contemporanea
Location
BASILICA E CONVENTO DI SAN DOMENICO MAGGIORE
Napoli, Piazza San Domenico Maggiore, (Napoli)
Napoli, Piazza San Domenico Maggiore, (Napoli)
Orario di apertura
ore 11,00 – 19,00
Vernissage
2 Aprile 2015, h 19
Sito web
www.ilbellooilvero.it
Autore
Curatore