Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giovanni Turrìa – Oscura-mente
L’artista, formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e la Scuola Internazionale di Specializzazione per la Grafica d’Arte ‘Il Bisonte’ di Firenze, propone un excursus della sua produzione recente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il suo curriculum, denso di importanti frequentazioni artistiche, annovera numerosi premi a livello internazionale, tra cui il I Premio Giovani della I Biennale Internazionale di Incisione di Douro-Alijo in Portogallo e il I Premio Giovani alla XIII edizione del Premio Internazionale Biella per l’Incisione. Membro dell’’Associazione Incisori Veneti e dell’Associazione Italiana Ex-Libris, fondatore del Centro Culturale l’Officina, studio d’arte contemporanea (Vicenza), è stato docente di Tecniche dell’Incisione nelle Accademie di Belle Arti di Foggia, Sassari e Roma. Attualmente insegna all’Accademia di Reggio Calabria.
Segnalazioni critiche autorevoli tracciano il suo cammino in bilico tra la contemporaneità e la tradizionale operosità e dedizione al mestiere: hanno scritto di lui professori di estetica e importanti critici del settore come Giorgio Trentin, Angelo Dragone, Dino Formaggio, Maria Luigia Guaita, Sandro Stocco, Chiara Gatti, Franco Fanelli, Gianfranco Schialvino.
Nelle sue incisioni, abitate da immagini oniriche e introspettive raffigurazioni di ritratti immaginari, la luce è costantemente minacciata da un’oscurità divorante, una figuratività sospesa reca incisi nella materia dei presagi di memorie, dei frammenti di presenze pieni di pathos e sensibilità rappresi in un linearismo ora aggressivo ora sinuoso, attuando la pratica della sperimentazione e corteggiando la contemporaneità pur facendosi carico di una tecnica che richiede una tecnica antica e densa di memorie.
Per questa notevole occasione, che vede Turrìa esporre per la prima volta in Sicilia, Guido Giuffrè ha scritto per lui come corra all’occhio, al confronto delle opere, la conoscenza che questi possiede dei maestri storici, da Morandi a Bartolini a Rembrandt, e come nelle sue incisioni il segno viva, “miracolo del suo essere insieme mezzo e fine”, portando un irresistibile bisogno della figura e del volto umano. “Stupenda invenzione – annota - quelle tracce che sfiorano il foglio come memoria o sussurro. Stupenda invenzione quel vasto spazio di vita lunare, incerta, baluginante, che chiamiamo bianco, e quella notturna abissale profondità che chiamiamo nero, da cui i volti riverberano insidiose luminescenze, attese”. E’ allora che “scatta la magia e il dramma, il senso dell’immagine affiorano dalla lastra e attendono di rivelarsi” .
In mostra acqueforti, puntesecche e maniere nere realizzate dal 1999 al 2003.
Segnalazioni critiche autorevoli tracciano il suo cammino in bilico tra la contemporaneità e la tradizionale operosità e dedizione al mestiere: hanno scritto di lui professori di estetica e importanti critici del settore come Giorgio Trentin, Angelo Dragone, Dino Formaggio, Maria Luigia Guaita, Sandro Stocco, Chiara Gatti, Franco Fanelli, Gianfranco Schialvino.
Nelle sue incisioni, abitate da immagini oniriche e introspettive raffigurazioni di ritratti immaginari, la luce è costantemente minacciata da un’oscurità divorante, una figuratività sospesa reca incisi nella materia dei presagi di memorie, dei frammenti di presenze pieni di pathos e sensibilità rappresi in un linearismo ora aggressivo ora sinuoso, attuando la pratica della sperimentazione e corteggiando la contemporaneità pur facendosi carico di una tecnica che richiede una tecnica antica e densa di memorie.
Per questa notevole occasione, che vede Turrìa esporre per la prima volta in Sicilia, Guido Giuffrè ha scritto per lui come corra all’occhio, al confronto delle opere, la conoscenza che questi possiede dei maestri storici, da Morandi a Bartolini a Rembrandt, e come nelle sue incisioni il segno viva, “miracolo del suo essere insieme mezzo e fine”, portando un irresistibile bisogno della figura e del volto umano. “Stupenda invenzione – annota - quelle tracce che sfiorano il foglio come memoria o sussurro. Stupenda invenzione quel vasto spazio di vita lunare, incerta, baluginante, che chiamiamo bianco, e quella notturna abissale profondità che chiamiamo nero, da cui i volti riverberano insidiose luminescenze, attese”. E’ allora che “scatta la magia e il dramma, il senso dell’immagine affiorano dalla lastra e attendono di rivelarsi” .
In mostra acqueforti, puntesecche e maniere nere realizzate dal 1999 al 2003.
15
novembre 2003
Giovanni Turrìa – Oscura-mente
Dal 15 novembre al 07 dicembre 2003
disegno e grafica
Location
MUSEO EMILIO GRECO
Catania, Piazza San Francesco D'assisi, 3, (Catania)
Catania, Piazza San Francesco D'assisi, 3, (Catania)
Orario di apertura
9:00–13:00 feriali - martedì e giovedì 15:00-18.00 –
sabato e domenica 9:00-13:00
Vernissage
15 Novembre 2003, ore 17:30