Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Girolamo Caramori
Dipinti, sculture e disegni degli ultimi cinque anni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Artista polesano diplomatosi all’Istituto d’Arte d’Urbino nel ’56, insegnante all’Istituto d’Arte di Verona e a quello di Trieste, passa dai paesaggi padani, soggetti delle prime opere, dove a prevalere è la campagna e i suoi molteplici colori, a creazioni dove le forme scompaiono quasi del tutto. Il mutamento in Caramori inizia col suo trasferimento a Trieste; i colori, che prima rappresentavano la terra natia, toni scuri e forti, si schiariscono in cromatismi che risentono molto dell’atmosfera della sua nuova città di mare.
La struttura, verso gli anni ’70, si semplifica e i segni, prima al servizio della forma, diventano forma essi stessi. I colori si dissolvono divenendo tutt’uno con la tela, bianco su bianco, nero su nero, tono su tono, prevalenza di scuri. La superficie spesso viene graffiata e incisa fino a far scoprire ciò che sta sotto. Ben presto alla pittura si affianca anche la scultura con realizzazioni che mantengono una sorta di astrazione, pure forme. Un’arte, la sua, “al di fuori della descrizione e della narrazione”, così come lui stesso la definisce.
L’idea che sottende alla mostra realizzata nel sito palladiano di Fratta Polesine, è quella di creare un connubio tra luoghi espressioni dei secoli passati e quelli che sono i linguaggi del presente; far rivivere anni di storia con nuove ed attuali emozioni.
I lavori di Girolamo Caramori ben si prestano a questo, “giocano” e si integrano con lo spazio. La materia, le linee e geometrie delle opere si affiancano e si sovrappongono agli elementi architettonici; i colori-non colori, le astrazioni e forme interagiscono con le superfici, con le sfumature cromatiche e d’illuminazione dell’ambiente, instaurando un rapporto dialettico che va al di là del tempo.
Disegni e sculture sono, così, inseriti nel contesto villa, non con l’intento di trasformarla in un semplice contenitore espositivo, ma con lo scopo di animare gli interni, di dar valore oltre che al contenuto anche all’arte e alla bellezza insita nelle strutture portanti di questo sito architettonico, dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.
La struttura, verso gli anni ’70, si semplifica e i segni, prima al servizio della forma, diventano forma essi stessi. I colori si dissolvono divenendo tutt’uno con la tela, bianco su bianco, nero su nero, tono su tono, prevalenza di scuri. La superficie spesso viene graffiata e incisa fino a far scoprire ciò che sta sotto. Ben presto alla pittura si affianca anche la scultura con realizzazioni che mantengono una sorta di astrazione, pure forme. Un’arte, la sua, “al di fuori della descrizione e della narrazione”, così come lui stesso la definisce.
L’idea che sottende alla mostra realizzata nel sito palladiano di Fratta Polesine, è quella di creare un connubio tra luoghi espressioni dei secoli passati e quelli che sono i linguaggi del presente; far rivivere anni di storia con nuove ed attuali emozioni.
I lavori di Girolamo Caramori ben si prestano a questo, “giocano” e si integrano con lo spazio. La materia, le linee e geometrie delle opere si affiancano e si sovrappongono agli elementi architettonici; i colori-non colori, le astrazioni e forme interagiscono con le superfici, con le sfumature cromatiche e d’illuminazione dell’ambiente, instaurando un rapporto dialettico che va al di là del tempo.
Disegni e sculture sono, così, inseriti nel contesto villa, non con l’intento di trasformarla in un semplice contenitore espositivo, ma con lo scopo di animare gli interni, di dar valore oltre che al contenuto anche all’arte e alla bellezza insita nelle strutture portanti di questo sito architettonico, dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.
21
settembre 2007
Girolamo Caramori
Dal 21 settembre al 21 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
VILLA BADOER
Fratta Polesine, Via Giovanni Tasso, (Rovigo)
Fratta Polesine, Via Giovanni Tasso, (Rovigo)
Orario di apertura
giovedì, sabato e domenica 10.00 – 12.00 e 15.30 – 18.30
Vernissage
21 Settembre 2007, ore 18
Autore